ili MCCCCLXXXXIX, FEBBRAJO. m Da Milan di l’orator, di 4. Come eri sera vene 10 episcopo di Como et altri consejeri ducali da lui, a dirli per nome dii ducha : havia auto lettere di Fe-rara di la partita dii nostro secretano, et si dolleva assai, dicendo per esso ducha non havia manchato, et che se nium danno vera in Italia la Signoria ara la colpa et non lui, con altre parole di questa substantia; et l’orator rispose scriveria de qui. Di Zenoa dii secretano, di primo. Come si havia dolto davanti il governador et comissario dii ducha di Milan di la licentia data, dicendo non sapea si T signor ducha era di questo voler ; et il comissario disse non saper, scriveria al ducha ; et il governador replichò li havia dà licentia perchè più non bisogna 11 suo star lì, acciò la Signoria non lenisse più quella spexa ivi ; et il secretano rispose si poria pentir di questo. Et che quelli Doria nimici de li Adorili jubi-lava di questo, et lui secretano si doleva con li cita-' dini di tal licentia ; et à scrito a Pisa a li proveditori, si li bisogna nulla, scriva. Da Peschiera, di sier Francesco Foscari el ca-valier, di 4 da sera. Come era lì col conte, et il mar-chexe di Mantoa havia mandato uno trombeta soto specie di conzar do homeni d’arme con esso conte, ma più presto per spiar, et disse il marchexe mandava 200 cavali contra ; il conte solicita le provision non manchi. Di Brexa di reclori, di 4. In materia di mulli mandavano. Di Verona di reclori. Zercha le provision per la venuta dii conte. Da Caslel I)elze di sier Jacomo Venier, di 3, do lettere. Come el nepote di l’Alviano era tornato, stato preson a Popi, et ha referito haver visto 7 canoni, et mandava li presoni in la rocha di Sojano dal conte, acciò siano più securi. Et havia da Sojano, inimici esser a campo a Spinello. Voria quel conte li mandasse li alemani lì a dar danari, per dubito inimici non vadi a campo a Bibiena. Et in l’altra lette-. ra, data a hore 6 di note, dice che havendo nostri abuto Santa Maria in Bagno, per quella via di Galia-da si potrà poi dar socorso a Bibiena, et è più comoda. Et tien il conte di Pitiano farà quella via, è mia 5 lontam, sora le strade è rote, et li condutieri sono lì lauda quella via. 11 cavalier venuto di le man di nemici, dice a Fiorenza non si gode di niuna vitoria lhoro nè la credono; imo straparlano di Paulo Vi- 166 telli, et che ’1 suo nuntio è a Fiorenza, à abuto a dir: ! l’anderà il suo signor con chi lo aprecierà ; e per Fiorenza è stà trovà polize palle, guerra, guerra, guerra, et parlano pubhlice dii magnifico Piero e ,Iu- liano. Inimici si tien voleno andar a campo a Bibiena. Ilem, la duchessa di Urbin li ha mandato a dir, per uno messo, lei e il stado è a ubedientia dii proveditor. Item, voi meter a cavalo le zente dii ducha ; dieno haver tre page, perhò domanda danari, et voi dar 3000 fanti ma voi danari per darli ducato uno per uno, per 10 zoi;ni. Item, non è nulli lì da poi la partita dii magnifico Piero, è impazato, et Basilio da la Scuola, vien qui per condur falconeti su cavalli a la francese; voi esser col contedi Pitiano, si duol di stra-tioti levati de lì e venuti a Ravena maxime li Busi-chii, et è restato solum. Thodaro ... con la sua compagnia. Et come in quella sera era zonto Piero di Medici, et manda la poliza di fanti ha : zoè alemani 549, spagnoli 200, et soto altri contestabili, quali li nomina, fanti italiani n.° 1600. Vene Piero di Bibiena, e mostrò una lettera dii magnifico Juliano, di 30, da Bibiena a lui drizata, trata di zifra. Come ha inteso le provision si fa de qui ; le lauda pur sieno preste ; dubita di la vita lhoro per la taia data e trovata su uno arboro. Ilem, à vituarie per giorni 20, dubita per fame non perir ; ricorda ilerum solici!ar le provisioni. Frachasso non va via-, et à abuto danari per dar a la compagnia et far fanti, et cussi fiorentini dal ducha di Milan. Ha nova di misier Galaso so cuxin, è con Frachasso, che voleno venir al campo a Bibiena. Chiusi è perso per la catività de li custodi, solicita il socorso vengi presto ; el queste taje poste dimostrano fiorentini stano male. Eliam Bernardo di Bibiena scrisse, di 3, da Castel Delze il tuto. Da Roma di l’ orator, di primo. II papa esser stato a Ostia a piacer, eri sera tornò ; et ozi è stato da soa santità, li ha comunicato le lettere de li honori fati al fiol de 7. 11 papa disse, la lettera è molto ve-cliia, et che havia dii Cardinal Vincula di 19. Come la liga con la Signoria è in procinto, tien per fata ; e l’andava rizerchando l’orator ; e havia gran desio saper nuove di Franza, aspeta uno messo per stafeta ; dice il re haver bandito non si scriva più nove de lì, et fa aprir le lettere ; et che la olim madama Zuana è discontenta, spera le noze dii fiol ducha di Valenti-noes harà a lieto, pur è mal contento non li riesse quello sperava, et eliam per li oratori yspani, che disseno quello scrisse, et venendo li oratori di Maximian faria assai. Lo episcopo di Brexenon si ha escusato non voler protestar al papa. Il re preditto manda do laici, uno dotor et sono uxorati, perchè non si acorda per beneficii, et vien per nome di tutti i principi di Germania. Il Cardinal di Napoli zonse lì è 4 zorni con gran honor; li andò contra li oratori yspani, lo