*169 MCCCCLXXXXIX, ACOSTO. 1170 Noto. In questa sera su la pinza di San Marcito a bore 24, fo assai persone et putì cridava-: Mirco etc. Si dicea esser venuta nova l’arnia turehe-scba esser sta da la nostra meza rota. A d' SO avoslo. In questa mattina el principe aldi messa in caxa, è il suo aniversario dii dogado, anni 13 corupidi, el qual à anni 79, naque a dì 5 octu-brio 1420. Da Roma, di l’oralor, di 2G. Come havia ricevuto nostre lettere, di 20, zercha il mandar uno messo dii papa in Hungaria, unde fo dal papa et expose il tutto. Rispose el pontefice cognoseva la fede di la Signoria verso lui, voi mandar uno suo messo in Hungaria partito sarà il Cardinal Borgia vien legato qui, dicendo quel re è nostro amico, l’ha-biamo per li capeli per causa dii matrimonio voi dispensiamo, qual nulla fin bora à voluto far, et cussi à il re di Polona. et disse 1’ orator saria bon quel re di Hungaria rompi al re di romani si quello vorà romper a la Signoria. Disse el papa liavca dato questa comission al suo legato Borgia vien qui, et vi andava do oratori ispani, et voria il papa etiam la Signoria mandasse uno in Hungaria. LT oralor disse la Signoria saria sospeta; et il papa disse: il re di Pranza potrà inandar lui, non sarà sospeto. Uem, che ’1 signor Prospero Colona veniva con 50 homini d’ arme in ajuto dii ducha di Milan, et che l’orator fiorentino li disse si havia risolto i soi signori a non dar ajuto al predilo ducha, ni dar il passo a Prospero Colona; et che pisani li hanno fato star sopra di lhoro per li danni datoli ; et Paulo Vitelli à mandato a dir a Fiorenza non poi far nulla se non li manda la paga eh’ è ducati 30 milia, non sanno come trovarla. Uem, in quella mattina eli’ era l’anno di la incoronation dii pontifice, dap >i messa el Cardinal Borgia partite acompagnato fin a la porta da 17 cardinali se ritrovavano in captila col papa, va alozar a Brazano, poi Fiorenza, Bologna et Ferrara. Uem, poi scritta et spazato il corier, a di 2G scrive aver per via secreta di Napoli hanno di 22 da Otranto: come 1’ armada turchescha era obsessa da la nostra in Portolongo, et di questo à voluto dar aviso, licei spera si averà di la rota. Uem, il papa à lettere dii Concordiense legato suo, qual à auto licentia dal re di romani che vadi via. et cussi fin pochi dì si partiva per ritornar a Roma. 452 Di campo di provedadori, date apresso Caravazo a dì 28 a hore 20. Come quella mattina se aviono col campo verso Caravazo et piantò l’artilarie, et tirato alcune bote, quelli di la terra levò una ban- I Diarii di M. Sanuto. — Tum. II. diera biancha, et vene da essi provedadori certi cittadini dimandando sie zorni di rispeto a rendersi, risposeno non voler darge bore sie non che sei zorni, unde vene poi domino Jacomo Secho primario cittadin de lì con alcuni altri dicendo haveano fato consejo e deliberato rendersi a la Signoria, et che formavano certi capitoli conformi a quelli ebbeno altre volte quando fono solo la Signoria, et vi ilei io cazar fuora li fanti ducljeschi, et volse Pini da Bergamo contestabele per haver praticha ivi vi intrasse. Uem, la rocha si leniva ancora, è castelam uno fratello di domino Zuam .lacoino Igiliin secretano duellai primario con zercha 50 in 70 fanti, et qualche arlilaria, nostri la bombardavano el speravano, come li ha ditto domino Jacomo Secho, domali l’averiano. Ilem, laudano il capitano di le fantarie, et il signor Bortolo d’ Alviano, et il governador è l’anima di nostri fanti, quali hanno auto per mal il loco si vogli dar, perchè lo vulcano a sacho. Da Brexa, di reclori, di 28. Manda una lettera li à mandà a mostrarla mujerdii conte Zuam Francesco Gambara, scritta in campo a dì 28 apresso Fornovum: come a bore 17 si rese Caravazo, par lui sia stato a parlamento con misier Jacomo Secho, et mandato do soi a Trevi, aspeta risposta. Et come scrivendo era ditto veniva li homini di Sonzim a portar le chiave a li provedadori, perliò avisa suo fradelo conte Piero. Uem, per un’altra lettera, di 28, essi rectiiri aricorda se li mandi polvere, et tuttavia qui se ne lavorava et si buia canoni. Da Roverè, di sier Nicol) da dui di Pexaro, podestà, di 27. Come non ha scritto per non saper nove ; a bora à saputo la Dieta di Mera in dove non vi fu domino Martin da Lodron, ni niun suo messo vi volse mandar, et a dì 18 sta in consulto fino il mercore con gran discordia tra lhoro, et Zuam Batista da Campo per nome di Trento, el Estor di Ha-jan per quelli dii paese, volendo parlar in favor dii paexe fono retenuti, et terminono mandar zente, perchè agnelini et sguizari venivano per certa valle in Asueta, et il capitano deliberò mandar ditte zente a un certo passo, et manda li capitoli di quello conclusemi, la copia sarà posta di solto. Uem, misier Anzolo da Fiorenza era ritornato dal re di romani vestito da mulatier, è partito di Milan, e misier Jorio di Piera Plana di Trento à mandà zo todeschi a Milan per vai de Non, et Vallelina ; et è da saper li presidenti a la Dieta fono questi l’episcopo di Trento, l’episcopo di Brexanom come legali dii re predillo, et duniinu Zuam de Sumelger capitano dii re a Venosa. 74