457 MCCCCLXXXXIX, FEBBRAIO. 458 Ferrara eramo in quel voler di prima. Et l’orator disse : cussi eri scrissi a Milan. Vene l’orator di Monferà, et si alegroe con la Signoria di la liga, et aricordoe che il conte Zuam Zer-novirh si moriva qui da fame. Vene l’orator di l'rbim, et li fo comunicato la sera tal lega ; ringratioe la Signoria, et disse haver scrito subito al suo signor. Veneno li do oratori pisani et si alegrono ut su-. pra. Et è da saper eri sera fo mandato a dir per il principe a l’orator di Napoli, di Milan, di Monferà, di Ferrara, di Urbim et Pisa. Et eliam fo scrito a Roma, a Napoli, a Pisa et in campo. Vene Zuam Alberto da la Pigna, mostroe una lettera dii ducha di Ferrara di 17. Ha di Fiorenza : come haveano electi Zuam Battista Ridolfi et Paulo Antonio Soderini, quali si meteano in camino, et zouti a Ferrara subito il ducha monterà in nave per venir qui ; et disse come lo episcopo orator di Milan è qui, eri sera quasi non morite di dolor quando senti sonar campanon per la liga, e lui lo conforloe. Di Raigo di sier Marin Zuslignam podestà e capitanio, di 17. Zercha le fosse, di Castel Vieimo esser seche e bisognava cavarle, et à mandato do ci-tadini a vederle. Item, di Lendinara per le decime del clero. Di Vicenza di sier Hironimo Capelli procuratur sopra le camere. Come mandava ducati 500 abuti e recuperati da Marcilo di Mozam. Dm Vegia di sier Piero Malipiero. Che uno contestabile chiamato Barbujo, è li, havia fato la mostra di fanti, e lo lauda. Item, se intese sier Lorenzo Lo-redam sopracomito era zonto con la sua galia a Pa-renzo, venuto a disarmar, et per esser sta gran venti li fanti andavano a Corfù o in Cipro, quali erano su do gripi, ussiti di li do castelli scorevano pericolo di anegarsi. Fono mandate barche di peota fuora ad ajutarli. 183 De Antona, di sier Giacomo Capello, capitanio de le galie di Fiandra, di 19 zener. Come fra do zorni comenzerà a far cargar su le galie e compirà, e a tempo di muda si partirà. Item, conseja se mandi le galie per Fiandra e non per Antona sola, e questo perchè englesi si tien suso ai merchadi, sichè andando in Fiandra nostri farano meglio. Et come era alcuni zorni che galioli andando per il paese vendando, mia ‘20 de li tre fono da alcuni ladri asal-tadi et do ne fo morti, unde esso capitano, mandoe a Londra a notificar questo al re, el qual nonostante mexi tre dia slar a far justicia, tamen ne fe’ prender do di diti ladri et li mandoe li in Antona per farli apichare : el qual re in ogni cossa el usa gran benevolentia a’ nostri. Et uno orator dii ducha di Milan è li dal re in pocha reputation, et stele 50 zorni prima che exponesse et havesse la prima audientia. Item, esso capitano voria tuor lì pelota a Lisbona per li pericoli, perchè Ira novembrio e dezembrio in quelli mari 50 navilii se erano roti. Da poi disnar fo pregadi. Vene el principe, et prima fusse messo alcuna parte , si redusse el con-sejo dei X con la zonta di danari per far 1’ ubliga-tion di certo deposito per il prò in Monte nuovo per una decima bisognava meler, alenlo ne bisognava danari ; et in questo interim vene queste lettere. Da Castel Delze di sier Jacomo Venier, di IO. Come havia per una spia inimici cargo do canoni per mandarli ad Arézo e non per andar a campo a Bi-biena, e questo per dubito dii conte di Pitiano, ha-viano inteso esser zonto a Ravena. Et ha di Bibiena, nostri stanno di bona voja, et tra do zorni sarano compiti li bastioni fanno, e non temeno. Hanno vi-luarie per zorni 15, et hanno trovato vino di fuora. Item, esso proveditor à promesso a inisier Dolze comisario dii ducha darli la paga de li liomeni d’arme et altre zente sono in Bihiena dii prefato ducha d’Urbin. In questo pregadi fo messo parte, per li savii, di scrivere a li oratori nostri in Franza': debino ringra-tiar il re, la raina et li cardinali di la liga fata noviine dominii nostri. Item, dovesseno saper il tempo di la publicalion et el modo, et le parole voria esser generai per conservation di sladi ; et li avisono nui de qui haver sonato campanon et fato fuogi ; et che debano solicitar a slar col re ; et aspelamo di aver li capituli di la liga. Item, fo leto un’ altra lettera, che la Signoria nostra scriveva a monsignor de Ligni, ringratiandolo de li favori fati, et eliam un’ altra al reverendissimo Cardinal San Piero in Vincula, in optima forma ditade, et ancora un’altra a misier Zuam Jacomo Triulzi in Aste ringraziandolo di ha-verne primo dafo a viso di lai conclusione; et andono tulle queste lettere a uno et aveno tuto il consejo, et la matina il messo di misier Zuam Jacopo fo vestito di scartato et datoli ducati 25. Item, nui savii ai ordeui d’ acordo, atento le galie di Fiandra non ebeno trovato patroni, li fo azonlo don, zoè che havessero per una ducati 4500 di li 6 grossi ; et ducali 500 di proveditori di sora i officii e cosse del regno di Cipro, e debino partir a di 8 lujo con tutti altri muodi ; et ave tulio il consejo. Item, fo messo per li savii di scriver a li oratori nostri in Franza di le cosse di Pisa e dii venir qui