MCCCCLXXXXIX, GIUGNO. 814 spero Colona gran contestabele dii regno, perchè quella dignità era data al dueha di Candia suo fiol. Lem, che a l’altro fiol don Zufrè li fu dato stato et intrada in reame, et li era sta tolti benefizii maxime al Cardinal di Capua, et il re non li voi dar il possesso. Lem, haver nova di Savoja el ducha è acordato col roy, con lanze, et franzesi 4000, et il papa li piace assai. Et che Placidio era li a Roma per ca-xom di haver le bolle di lo arziepiscopo di Aste, per il prothonotario Triulzi, et ha lettere di misier Zuam Jacomo spesso, et eliam il papa sublima le cosse francesi, et dice il re atender molto a l’impresa de Italia. Lem, eri in concistoro il papa dimando di novo al Cardinal Ascanio, qual rispose : che c’ è di bono? et si altercono insieme. Conclude ditto Ascanio non esser in bona col papa. Lem, esser trato ducati 22 milia l’altro zorno di Roma per mandar al ducha di Valenza in Franza, qual sta con gran spexa de lì, et questi danari sono olirà quelli portò con lui. 318’ Da Aversa, eli sier Francesco Morexini dolor orator nostro, do lettere, una di 26, l’altra di 30. Come el re era a Casal dii Principe alquanto indisposto per doje, et li mostrò lettere abute dal suo orator de qui. Li narra le cosse dii Turcho, et che va verso Rhodi, et soa majestà disse : « Mi doglio non haver niun fusto da armar in porto de Napoli, el sohm una barza ili uno fratello ili Pera corsaro, qual è in garbujo per uno portoghese qual dice è sua ». Lem, che lui à manilà zente a le marine. Lem, che * a dì 24 vene lì l’orator nuovo di Milan, venuto di Roma per far resìdentia. Lem, il re ha confirmato Colonesi con 180 homeni d’arnie et 20 balestrieri per uno, et ducati 12 milia a l’anno; et fato el signor Fabricio locotenente dii regno, et il signor Prospero capitano di le zente sue. Lem, come eri era stato da lui sier Sebastian Marzello, patron di la nave, volse certe lettere, qual li fece, si partirà et anderà a Cor-phù justa i mandati. Per l’altra lettera, di 30, come el ditto sier Sebastiani Marcello, licei dica habi mal il modo di levarsi, pur fatoli le lettere, et comandato a li homeni regii vadino con lui, volendo si partirà a dì 3 zugno per Corphù. Lem, le galie dii re si conza a furia, et si lavorava le feste ; et la raina aspectava la nave per partirse, et andar in Spagna ; ¡1 re ha mandato il ducha ili Melfe in Calabria a far la mostra di quelle zente ; il re è pur a Casal dii Principe, di brieve sarà lì. Di Napoli, di sier Sebastian Marzello, fo di sier Antonio, di primo zugno. Molto longa. Avisa il suo navegar; danna Leopoldo Anseimi consolo, par nulla li dicesse, et che a Jeviza da sier Beneto Dolfin vice consolo have il comandamento, o per dir meglio a Valenza, ma prima a Palermo intese da sier Lorenzo Miani, per uno capitolo havia da suo fratello de qui, et come subito si partì da Jeviza licei fusse nolizato'per Francesco Spinola, et, senza esser cargo dii sai, vene a Napoli per ubedir la Signoria, et andar a Corphù, et andò da l’orator nostro, li dimandò ducati 400, non li potè haver, ma ben fu accolto dii resto; et lauda ditto orator fe’ far comandamento a le zente, et feli salvoconduto. Conclude è povero, lamen piacendo a Dio, a dì 3 farà velia per Corphù. Da Rimano, di Zar zi Franco secretano. Come havia prima hauta licentia di repatriar, poi ricevete la revocatili!) di ditta licentia, mule starà, (amen prega la Signoria lo cavi de lì. Dii signor Pandolfo Malalesta di Rimaner. Come el Cardinal di San Zorzi, camerario apostolico, lo molestava a pagar il censo, aliter li voi far censure; prega la Signoria li dagi ducati 1000 per questo censo a conto dii suo stipendio, et poni a conto a la paga dii veehio et novo censo, è a San Piero et San Polo. Da Ravena, di sier Alvixe Venier podestà et capitano, di i2. In materia, manda le ditte lettere di Rimano, nè altro scrive da conto. Da Turin, di Zuam Dolce secretano, di 9 el 11. Come per avanti havia scritto la cossa di la di-ferentia ili quelli de li con Monterà, et venuti li oratori di Monferà, parse al gran canzelier di acordar, et ordinò le lettere, et poi l’orator di Monferà non volse ditte lettere, unde quelli feno, editto che venendo animali di quel di Monferà sul suo dominio li debano relenir, el li conducha a Turim, sichè sarà principio di qualche mal ; et hanno spazà di questo in Franza. Lem, esser lettere di Savoja, di 4, che monsignor di Matrom, che fo mandato per quel ducha al re di romani per adalar con sguizari, era ritornato, referite esser sta ben veduto dal re, ringratia el ducha, qual fa come bon subdilo, ma che esso re voi disfar quelli villani de’sguizari che hanno hauto tanta presontiom di muoverli guera. Lem, cheli campi sono quasi acostadi. et si darano in le zuffe ; et il re ha con se persone 36 milia, sguizari da 22 in 25 milia tutti disposti a l’arme, et a morir per vinzer. Lem, di lì si dice che monsignor di Valentinoes, fiol dii papa, vien in Italia, et passerà da Turim con 100 lanze et 400 cavalli, et altretanli guasconi, il re è per mandar, sotto altri capi. Lem, esser passà de li monsignor di Gramont, va orator dii ducha di Savoja in Aste, se divulga vaili a far che misier Zuam