497 MCCCCLXXXXIX, MARZO. 498 lui conte i parenti Orsini si poi far assai cosse. Et che in Perosa sono do capi di Bajoni, zoè Guido et Ridolpho : quali haveano da’ fiorentini ducati 3000 di provisione ; el qual Guido à cinque fioli : Astor, Morgante, Sigismondo, Marco, Antonio, et uno prete e do nepoti, Carlo e Grifoneto che son con la Signoria nostra; et che Ridolpho ha tre fioli : uno prete, Zuam Paulo et Simoneto, qual ha preso moglie una parente del ducha di Milan, et questi do sono con fiorentini ; et che ’1 conte et il signor Carlo è malcontenti di temporali et non si poi ussir di caxa. Inimici hanno 4000 fanti, 500 homini d’arine et 500 cavalli lizieri. Item, esser 4 strade per andar a Bi-biena, quali inimici hanno fato tajate et bastioni ; bisognava expugnar lochi et passi, et conzandosi i tempi, delibera tenir la via di Val di Bagno per divertir : conclude col tempo si ajuterà, pur che Bibie-na possi aspectar, et volendo socorerla, bisogna star do note in campagna le zente, et portar pane, vin, ojo, aceto, sale e carne, et bisognaria gran quantità di mulli ; et era necessario haver fanti 8000. Et in conclusione è mali tempi, si racomandano. Et poi a bocha disse : il conte li bastava 1’ animo di cavar el proveditor, il signor Bortolo d’ Alviano et il magni-gnifico Juliano di Bibiena, senza alcun danno et se-guri. Risposto per il principe, si consejeria. Item, fono alditi li oficiali a la taola di l’intruda, a li qual fo ordinato non dovesseno far altramente che scuoder contadi et non far debitori, per il bisogno si ha di danari. Da Ferara dii vicedomino, di 4. Manda lettere, vien di Pisa, et alcuni avisi auli da Tomaso da Conzo pisano da Castelnovo, el scrive a di primo haver di Pisa, come inteso la liga hanno fato gran feste. Et ha lettere di Lucha, di 27, che hanno da Fiorenza tre lettere, una di le qual è di Tomaso Caponi, scrive cussi : el papa et il re di Pranza hanno deliberà far la Signoria di Venecia signora de Italia si non si provede. In l’altra lettera dice el re di Pranza ha 199 fatto liga con veniliani, et altri non si pensa. Idio provedi al bisogno nostro. Et in 1’ altra lettera scrive come li oratori erano electi per andar al papa et a Venecia ; non sapiamo quello si arà a far ; bisogna dismetere ; non sapemo dove siamo, Dio provali al bon fine; nè altro da ditto vicedomino si ha ve. Da Pisa di proveditori, di 26. Con gran lamenti, voleno danari, hanno auto ducati 3000 et 1000 arà. Et è da saper, per il consejo di X novamente li fo mandato ducati 3000, in tutto arano ducati 7000; et che li homeni d’arme di la compagnia di domino Zuam Diedo fuzivano et esser fuziti numero 7 ; so- I Viarii di M Sanuto. — Tom. II. licitano le provision et li capi. Et ozi è zodto a Livor-ne do galie sotil di quelle da Napoli erano a Zenoa, et 4 nave ; et hanno inteso, per lettere di 19, di la liga ; tutti hanno auto piacer, farano feste etc. Di sier Dornenego Malipiero proveditor solo. Che inteso la Signoria voi vadi in Sicilia per biscoti, si duol de la inegualità, et è mexi 32 è fuora, et le galie 50 mexi. Ila fato la zercha, mancha a la sua gali a uno compagno, 4 balestrieri et 15 homini da remo, a la Sibinzana 24, a la Spalatina 32 a la ... 24, in tutto 109, et sono amaladi 41. Voria venir in Levante, et si mandasse de lì altre galie nuove. Et che zenoexi voi devedar el transito di vituarie a Pisa. Et che le' 6 galie, do di Zenoa et 4 di Napoli, do era andate a Livorno, el resto sono a Portovenere. Pur lui monterà al meglio potrà in galia, è mal in hordi-ne, et ha scrito a misier Todaro di Fornari non mandi più biscoti per averne per tre mexi. Da Ravena dii podestà, di ultimo fevrer el do marzo. Come li condutieri, sono lì, zoè Jacomazo, Carlo Secho, Brandolini et li altri, voleno danari, dicono in 5 mexi non hanno auto sollo una paga. Et in 1’ altra lettera, che ha inteso li 500 cavalli di Milan esser in Castrocaro, locho de’ fiorentini, che prima erano in Valdiseno, et li habitanti li hanno re-cevuti mal volentieri, alozati li capi nel castello, il resto nel borgo ; et à inteso il proveditor Zustignam è con stratioti 216 a Talamella, et havea auto ordine dal conte ritorni li detti cavalli lizieri per non esser tempo di far fati, et non sarà tempo ancora fino uno mexe. Da Brexa di reclorì, di ultimo fevrer. Come sier Marco Sanudo podestà havia fato tajar la testa ad alcuni, havia taja lire 500, quali non hanno di pagar dii suo, et perhò variano licentia pagar di li danari di la Signoria ; et cussi li fo scrito. Da Verona di sier Ilieronimo Capelo proveditor per le camere. In materia di Jacob zudeo, voi far i banchi di zudei, paga quali tutti da solunn ducati 4500, el qual zudeo è io prexon etc. Da Milan di l'oralor, di 3. Come el ducha a la predicha li disse haver da l’orator fiorentino, di 25 et 26, come ozi o doman doveano partirsi li lhoro oratori per Ferara, et erano restati tanto per cosse private et edam publiche per poter concluder. Et il ducha haver mandà alcuni cari di monition et arti-larie in Geradada per fornir quelli lochi. Da poi disnar fo consejo di X semplice, per expedir assai cosse. A dì 7 marzo. In collegio vene sier Francesco Doto el cavalier citadin di Padoa, dolendosi al prin- 32