MCCCCLXXXXIX, FEBBRAIO. m nostra di la bona niente e disposition come mai, e come el vegnirà sa.ria el ben venuto, et che il scalco di soa excellentia era a Chioza e cussi il nostro di le raxon vecliie. E poi Zuam AMrto disse el ducha de Milan haver scrito a l’orator suo, è qui : come volea mandar rnisier Marchesin Stanga, ma mandava questo misier Lodovico Bota per dar più reputatimi. Tamen, che esso episcopo l'usse quello etc. Et à manda a Fiorenza misier Galeazo Visconti aziò non si parti fin non si concludi de qui ditto acordo. Noto. Eri nel consejo di X vene lettere di sier Jacomo Venier da Castel Delze, di 23. Come il conte voleva fanti 7000 per l’impresa e più presto 8000, e bisognava piar do strade, et non voi li sia imputa negligentia ni pocho animo, ma voi dir quello bisogna et la Signoria debbi proveder. Dii conte di Pillano, di 23 da Castel Delze. Di questo medemo tenor et substantia, et esser calivi tempi. Et il proveditor scrisse haver da Bibiena, di 1!), et etiam la Signoria nostra bave lettere di sier Piero Marzdlo : come quelli dii ducha si voleano partir om-nino. Item, vene di sier Lorenzo Zustignam proveditor da Ravena, di 25, come si partiva. Dn Ravena di sier Lorenzo Zustignam proveditor in Romagna, di 26. Come li stratioti erano insolenti, si havia afaticato assai col podestà per ada-tarli, voleano 4 page restano haver, et è contentati di andar con do page, e poi in campo far i so conti e haver il suo resto, qualli sono numero 21G, et con li 40 venuti de qui numero 256, quelli 40 erano mal in bordine. Item, à manda Jaeomazo da Venexia con dicci homini d’ arme a la liziera in campo, el li à dato ducati 100, e dice che li danari a questa impresa si buta via. Item, lì a Ravena era 350 homini d’arme, quali a levarli voi ducati 15 milia. Item, li 7000 fanti à voluto e vorà per la paga ducati 15 milia; et lui è ristato di partirsi perii tempo, doman si partirà per Castel Delze ; à mandato Marco di Santi a Cesena a far la mostra a quelli fanti dii Tyberti da Faenza. Ila lettere dii signor, qual le man-doe qui : come havia fato diligentia le zente duches-che non passi de lì, etiam lui proveditor mandò cavalli 150 a questo, quali si miseno a l’incontro, et dite zente conveneno andar per Maradi e Mediana e calarse zo per la montagna a Forlì. Et quelli cavali erano 400, tra i quali 100 dii marchexe di Mantoa ben in bordine. Item, li 150 cavalli mandoe erano ritornati a Ravena. Item, mandoe li conti de li danari dispensati da settembrio in qua, che summa ducati 111 milia, tutti per man dii colateral. Li resta ducati 1458, qual li porterà con lui in campo, e con- forta se li mandi danari. Item, à mandà il conto de li orzi e formenti havia habuto et dato a li condu- 194 tieri li qual dimandavano danari, et ha fato dar ducato uno per uno a le zente d’arme e certo fermento. Da novo è venuto uno fiorentino, vien di Bologna, partì a dì 1 i), narra tutto quello scrisse el Vincivera, et che i nimici hanno 2000 fanti et molli comandati che stanno preparati al bisogno lhoro. Da Castel Delze di sier Jacomo Venier, di 24. Come el conte di Pillano era sta a le Balze a sopraveder il paese ; à visto el bastimi de’ inimici, et a Pra-tiego si duol non sii -altra stazon di tempi, perchè bisogneria star la note fuori. Soa excelentia è di opinion di mandar pur fanti a l’impresa di Bagno, voi ormino aver fanti 7000, e tutto consiste Bibiena possi aspetar. Et etiam in le lettere di eri, venute nel consejo di X, scrive el conte haver mandato lettere a Bibiena di sua mano in zifra, per la via di Marcha-tello. Item, ha per lettere di 1’ orator da Roma, di 740 spagnoli li vien, et sono arivati lì alcuni capi et bisognava darli danari, etc* Di Vicenza di sier Francesco Foscari el cava-lier podestà, di 26. Come havia extinto molti odii in quella cita, tamen non poteva tra do fameglie, che za sier Polo Pixani el cavalier avogador lo mandato lì per questo, zoè tra Traversi e quelli dal Sai unde l'ano gran costion ; voi la Signoria provedi. Et consultato in collegio, fo terminà li capi venissero in questa terra, et cussi fono facte le lettere* Dx Sibinichodi 14 fevrer, dii conte. Come havia per avanti mandato uno messo al sanzaco di Bossina, qual è sta do mexi a tornar. Hor è zonto; dice haver auto cativa compagnia et datoli parole assai, dicendo quelli fe’ la preda non esser lì nè poter etiam render senza mandato dii Signor lurcho. Item, haver scontra un’ altra hoste di turchi, da la qual era sta retenuto alcuni zorni, quali hanno conduto marto-lossi, zoè alcuni villani, a una villa di caxe 5, e a mena 7 anime via. Item, esso conte aricorda voria esser a custodia di quel teritorio 100 stratioti, e no 50 come sono, et habitassino in forteza di San Marco di novo fabrichata. E poi per una poliza avisa el ducha Zuan Corvino aver rota la dita hoste, come si have per la via di Zara. El io feci scriver pel collegio al ditto conte facesse habitar stratioti a la forteza decelero, et li redori di Zara dovessero mandar dal ducha Zuan Corvino, qual scrisse aver recuperà la preda, et veder di aver le anime. Ancora in questa matina fo balotà ducati 500 per pagar li muli ai mu-latieri, fono presi in campo, quando fo preso Marco di Santi.