853 dii conscjo di pregadi, per le cosse di mar, quali siane clecti dii corpo dii conscjo di pregadi non po-sendo esser elecli niun dii collegio; et con quella autorità fono electi, sicr Alvixe Querini et compagni a tempo di la guera di Ferrara ; et parendone per questa parte alquanto fusse denigrato l’autorità di P oficio di savii ai ordeni, andai in renga dimostrando ai pregadi le operation di savii ai ordeni, et non si dovea per el merilo nostro far questo, et a P incontro insieme con li compagni missi che, atento le cosse di mar siano per leze coinesse ai savii ai ordeni, che da mo sia preso : che le execution ditte siano comesse a li savii ai ordeni, et i provedadori sora P armar presente et futuri con quella autorità etc. Mi rispose sicr Leopoldo Loredan procura -tor, qual in quella hora era mirato savio dii eonsejo, laudandome, et che non si feva per tuorghe P honor ma per exeguir, et che non potevamo star in collegio et armar galie etc. Poi li rispose sier Polo Bar- ' i)o el consejer, laudandone summamente, dicendo signori, tutto è fato, questi savii ai ordeni à expedi le galie, non resta altro, si ave boni factori non li mudò, etc. Li rispose sicr Francesco Trum, poi sicr Ve-tor Capello savio ai ordeni, et ultimo fo sier Thomà Donado el XL, dicendo non era da contender, perchè il Turcho veniva, etc. Andò la parte, niuna non sincere, una di no, 84 di savii ai ordeni, 87 di altri savii, et questa fu presa di do balote. A di 27 zugno. In collegio. Vene sicr Francesco Foscai‘i el cavalier, venuto podestà di Vicenza veslito tutto d’oro, et referito molte cosse di quella cilà di Vicenza dii qual non farò qui nota. Et fo di novo butado le tessere de chi doveva andar al bersajo a far li balestrieri in Fiandra, con balote d’oro: tochò a sier Filippo Trum procurator savio dii eonsejo, sier Alvixe Ve-nier savio da terra ferma, quali non veneno, io Marin Sanudo savio ai ordeni, sier Jacomo Marzolle eao di XL et sier Lucha Pixani consejer da basso, et sior Anzolo Querini pagador a l’armamento; et vene sier Marco Sanudo avogador di comun, et sier Marco Orio capitano ; et cussi in questa matina andassemo a far ditti balestrieri, et a requisition dii principe missi uno Piero Paliperi. Di Zara, di sier Francesco Ventar conte, et sier Jacomo da Moliti dotar capitano, di 21 Como, per lettere di madama Dorothea duchessa di Corbavia, haveano auto aviso turchi doveano coror su quel te-ritorio, uttde mandono cavalari fuora a notificar al paese di questo, quali tornati, pocho manchò non fusseno presi da’ turchi, perhò che ditti turchi ozi Sono venuti su quel conta brasando et facondo pre- 854 do, maxima a una villa chiamata Simonicho pizolo, ch’è di sior Tomaso Venicr et fradeli fo di sier Piero, et hanno morti 30 homini, et menato via assai anime, et fato gran crudeltà, la qual villa era lontan di Zara mia ... Et che por nostri era sta preso uno turcho, qual oxaminato dice è nove zorni sono partiti di Bossina, et sono soto Scander bassa, el qual ha aperto l’hordine ch’è di correr su quel di la Signoria nostra, et starano li intorno qualche zorno, et ozi sono alozati al bosco mia tre lontan di la forteza di Nadino et 17 di Zara, sono numero 2000, el die-no corer fin su le porte di questa terra, et che ozi haveano fato mia 60. Per tanlo essi rectori mandono comandamento per tutto si debi redur in loco secu-ro, el haveano fato chavalchar li stratioti, et che in Nadino le zente erano li fuzite, par sia caschato il soler, et morti assai homeni. Item, che ditto turcho preso, havia risposto turchi non haver altro hordine di dannizar che i luogi di la Signoria nostra, et eri erano a Tenina dove fu aperto il mandato dii Signor turcho : per tanto aricordano lo provision. Et ozi, licet molti zorni che fici balotar, fo mandato ducati '220 per conzar la forteza di Nadino el la Urana, etium mandato altri danari, come dirò soto. Et è da saper, capo di stralioli li a Zara, è uno sior Jacomo Manolesso. E in questa malina fo consultato in collegio, adeo tutta la terra comcnzono a creder cerio il Turcho venir a danni nostri; et fo scrilo al capitano di Raspo, et in Caodistria, stagino vigilanti, et al luogotenente di Udene l'azino provision, et a Gradiscila. Da poi disnar fo pregadi. Et prima si redusse il collegio di X in cheba, con zonta di danari per far corto ubligation. Item, fo poi messo, per il principe, consejeri, cai di XL, savii dii eonsejo, savii di terra ferma et savii ai ordeni, di creser mezo per 100 di angaria più a le merchadantie, con ubligation di refarli poi. Ilave 18 di no, il resto di si, et fu presa. Item, fu messo, per il principe et tutti di collegio ut sapra do decime al Monte vecchio, una a pagar fin a dì 10 lujo, l’altra fin 15 ditto, con don di 10 per 100; et bave 39 di no, 153 di la parte, et fu presa. Item, fu posto, per li savii dii eonsejo et di terra 33 ferma: che li X savii in Rialto debino tansar tutte lo arte, ote. ; et contradixe sior Domenego Pixani eleclo orator a Milan, qual veniva in pregadi, dicendo si voria tuor danari da chi ha, atento il gran bisogno. Non li fu risposto: bave 9 di no, il resto de sì. Item, fu posto, per li ditti savii, suspender li pagamenti di le camere di l'uora di provisionati, exce- MCCCCLXXXXIX, GIUGNO.