477 MCCCCLXXXXIX, FEBBRAIO. 478 consoli nostri che non sono barze di mal aliar. Fu contradita per sier Alvise Contarmi q. sier Federigo el consejer, era proveditor sopra la camera d’impre-stidi, per l’interesse suo, perchè havia nave ; rispose sier Marco da Molin savio.ai ordeni, poi sier Piero da dia da Pexaro cassier, eliam prò interesse, perchè havia nave ; li rispose sier Polo Barbo el conse- 190 ' jer qual era caldo alla revocation, li rispose sier Antonio Grimani procurator; poi sier Marchio Trivixan per la soa opinion ; andò le parte, 16 non sincere, 74 di nò, quella di do savii di consejo e tre di terra ferma 30, quella di consejeri et dii resto dei savii nel qual ero in opinioni 54, et nulla fu preso. Iterimi andoe 22 non sincere, 77 di no, et 80 di la parte di consejo, et non fu preso nulla. Iterimi la terza volta andoe: ave 10 non sincere quella consejeri, et 84 di no; la pende, anderà in altro consejo. Et fo ordinato streta credenza di questo per raxon di candioti, et torsi qui solo sarà notade qualche raxon in favor lhoro. Hem, fo messo di scriver a li oratori nostri in Pranza per li savii, e datar la lettera a dì 22 : come ne era sta dà aviso per il ducila di Ferara volea venir qui per adatar le cose di Pisa con do oratori di fiorentini et uno di Milan, et che debino avisar il re. Et fo contradita per sier Polo Barbo consejer. Rispose sier Ludovico Loredam procurator et poi sier Antonio Trum, et il consejer messe de indusiar fino il ducha fusse zonto qui. Et ave 30 balote, e di scriver 144. Item, fu posto per tute tre man di savii che li arzenti sono in Spagna l’orator nostro li doni al principe, excusando non li haver prima dati per la morte etc. Ilem, dichi domino Lorenzo Suares over maistro Diego pagino il dacio da Saragosa. Et sier Polo Bembo et Marco Antonio Morexini el cavalier consejeri voi li dagi senza questa zonla de dir di dazio. Et sier Faustin Barbo savio ai ordini messe fusse suspesa la licenlia fu data al ditto orator nostro di venir via, ma ben dagi li arzenti. Parloe sier Marco Antonio Morexin el cavalier consejer ; li rispose sier Lunardo Loredan procurator, poi sier Faustin Barbo et l’infilzoe sier Francesco Trum et io Marin Sanudo li risposi, era hore 4 di note et lainen fui ben aldito, et andò le parte 7 non sincere, 24 di no, 28 di li do consejeri, 34 di sier Faustin Barbo, 81 la nostra. Poi andoe le do parte, scadevano più balote: 14 non sincere, 41 dii Barbo et 103 la nostra, et fu presa. Et noto in questo zorno fe’ la luna, et parloe per numero 14. Questo sono alcune raxon messe in scriplis sier Renier Dandolo orator di zentilhomeni et feudali di Candia, qual era qui insieme con Andrea di Porto orator dii populo. Et primo, la ruina che per li mer-chadanti à esser, obviando forestieri nella compreda di vini, et non havendo compradori si tuoi tavole in pagamento et altro, et nostri tien factori lì e li compra li vini a ducati 5 la bota. Secondo, l’isola è per si aridissima e sechissima e la mazor parte montuosa et grebanosa non ad altro che a pascolo de animali, nè produse fermento solimi per il viver di tre . mexi per l’uso lhoro e si fornise con li danari in le terre del Turcho. Terzio, il viver de l’isola è li vini, et pertanto è pericoloso meter sopra una sola nave per Fiandra. Quarto, li vini solca esser da 25 in 30 mila boto a l’anno, al presente è manclio numero assai ; et quelli vini di ponente è li primi nel vende-mar per esser de li vignali arentc la terra su le pos-session di la Signoria, si comprano non botati, ma per centenar demistati mosti, et meteno in mag;izen et questi per esser li primi sono el limon di tutti si maduri come secondi et terzi. Quinto, luta l’isola è sta privata di fi trafegi si solea far in Soria de le merchadantìe de specie, et non poi più esser condu-ti li panni forestieri di che si solevano vestir con po- 191 dia spesa, unde molti son partili di l’isola et andati dal Turcho. Sesto, la intrada di quella camera dà a la Signoria ducati 20 mila, et di li vignali il trato si ha ducali 7500: zoè casali di la Signoria venduti a più persone ducati 5000, la spina 3000, la messete-ria e la insidi 2000, mistati 250, dacii di castelli 250, sumano tutto la ditta summa : et non conservando le vigne ditta intrada non sarà, con danno di la Signoria. Septimo, mai non mancha di lavorar de lì octo-brio et novembrio alzar arzeri refossar et lachizar, dezembrio et zener in zernir, fevrer et marzo in za-par, avril e mazo in discalzar, zugno et lujo solo si consuma in la ricolta di le biave, avosto e seplem-bre in vendemar et follar et manganar et condur li vini ne la cità, et si trova si spende nel condur ducati 12 milia di contadi. Et cussi si mantien li populi, quali sono necessarii per armar galie sotil ; et sono zenthilomeni, poi venir a consejo, numero 800, che prima fono 80 soli, et manchandoli l’intrada, detti veriano per il mondo in obrobrio over redursi qui a la merzene nostra. Octavo, la Signoria lassa far a tutti, dii suo, quello li par ; et molti hanno lassà i so lochi e sono venuti ad habitar lì in la ixola et con gran faticha hanno fato intrada. Nono, la dila parte che adimanda la revocation, fo presa altre volte et è sta revocada ut palei. Decimo, che li casali di la Signoria li qual sono alitali in perpetuum a diverse