259 MCCCCLXXXXVI1I, DICEMBRE. 260 forzo de li altri erano fuziti ; biasamoe li contestabili e che feveno mal, zoè Perin di Luppi, Marco de Rimano, Antonazo da Viterbo sono senza fanti, et cussi tutto il resto ; el signor Bortolo à mandato a far li soi provisionati et Frachasso è ritornato a Popi ; el signor Paulo Vitelli è andato a la Pieve di San Ste-phano ; conclude bisogna assa’ fanti ; et intendeva Frachasso con le zente duchesche esser per partirsi di brieve. Per l’altra lettera de30 a bore 8 di note; come el ducha havea ricevuto lettere dii signor Car- lo Orsino, e mandoe la copia, che li lochi erano sta abandonati da li condutieri nostri per paura, et sono in fuga, li fanti tutti scampali ; resta solum alemani 450 et 100 italiani lì a Bibiena et a l’Averna con l’Al-viano zercha 400, computa li spagnoli che quasi erano tutti. Item, el ducha havia mandato nel suo paexe a far ‘2000 homeni comandati, zoè 500 per Averna ; el resto vadi per scorta de le vituarie e munitione ; ben voria fusseno sovenuti di pane ; solicita si fazi provisionà ; scrito a sier Zuam Paulo Gradenigo ven-gi con le zente e pnecipue le fantarie lì a Bibiena, per mantener quel passo, zoè Bibiena et Averna, perchè perso il passo saria minata quella impresa. Jacomazo da Veniexia si parte e vien di qua per non tenir tanti cavali e non patir per le vituarie ; e cussi quel da Vilmerchà, et lui reslava lì a Bibiena con do cavali; conclude esser in fuga, e con dificultà manda le lettere. Item, in la lettera dii signor Carlo Orsino data a Montalone a dì 20 et Miniano dove era alozato, drezata al ducha di Urbin, li scrive come starà lì con le zente per obedir li soi mandati, ma che domino Taliam da Carpi, li Bajoni et Zuam Pau- lo Manfrom erano parliti el venuti verso Castel Del-ze per trovar alozamento più securo, dubitano star lì ; sichè era in questi termini. Et poi per un’ altra lettera di 21 aricordava a esso ducha la provision di comandar 2000 homeni nel suo paexe, qual il ducha zà havia ordinato far, et expedilo le lettere. Di Marco di Santi, data a Castel Delze a dì 20 a la Signorìa nostra. Come venendo di Bibiena passò per A verna, dove è l’Alviano con 300 fanti senza vituaria, qual dice, crepando se tenirà lauto quanto inimici non li andarano; li era sta mandato 10 sachi di pah ; desidera haver vituarie ; et voi sia recomanda a la Signoria dii danno abuto di soi homeni. Item, li contestabili haver fato merchantia di danari di la Signoria, et esser sta pagati fanti 3000 e più, e non si trova quasi ninno se non li alemani et spagnoli, et li lauda perchè quelli non fuzeno se non lutti insieme vano via quando non sono pagali ; li contestabili fano vestir li villani, el li scrive per fanti. Item, ivi esser domino Ilanibal Bentivoy et Taliam da Carpi, quali vano zerchando qualche buono alzamento securo, sono in fuga per haver contra quelli dii 107 paexe ; et che lui Marco andava a Rimano per trovar danari, ma le strade erano rote, dubitava andarvi ; et Marco di Rimano veniva per haver persa la compagnia. Di sier Jacomo Venier proveditor, data a Rave-na a dì 23. Et mandoe una lettera scritali per l’Al-viano di 20 ; si duol non poter far etc. Item, li ca-riazi di Bajoni vien su quel di Ravena; et come l’Al-viano li havea scrito andasse a Castel Delze ; si scusa per la egritudine. Havia lettere dii signor di Faenza come Achiles da Cesena capitano di balestrieri di la madona di Forlì, havia preso uno suo capo di squadra citadino suo chiamato Bastiam di Pesadori, et P havia menalo a Forlì poi a Castrocaro , prega sia provisto ; qual Bastiam era con molti cavali. Et la lettera di l’Alviano data in ! Averna a lui mandala de 20. Nara la desgratia seguida de li soi homeni d’arme a Marcano, fo a bora di disnar, et li soi rombate per una bora con inimici sora le mure et si defendeano, ma li villani rupe le mura et introduseno inimici dentro, sichè li preseno et svali-sono 80 homeni d’arme et 4 fugite in zipon; era retenuto da li nemici uno suo nepote, et Zuam Batista con altro soi primi capi di squadra ; li son restati solum 15 homeni d’arme et li balestrieri havea con lui. Item, li nostri esser in fuga, andavano a Castel Delze, voria esso proveditor vi fusse per retenir quelli fuzeno ; el ducha è a Bibiena, el signor Carlo a Montalon, lui a P Averna con 350 fanti e domino Paulo da Fuligno lo qual lauda assai ; et il loco di l’A verna non esser forte; voria 1000 fanti, et che a questi bisogni fusse comandà uno homo per focho ; dice che venendo inimici voi combater, el che quelli o gran avantazo o gran necessità li torcono a venirvi ; li qual inimici erano a la Pieve et Caprese, et haveano comandato tulo Mugielo che per 8 zorni venisseno con vituarie ; non sa dove anderano. Manda a la Signoria nostra uno suo messo domino Hi-ronimo de Gagliosis de l’Aquila ; edam quel domino Paulo de Fuligno scrisse in consonantia; et per el simile el signor Carlo Orsino 'al ditto proveditor. Vene Piero di Bibiena et mostroe una lettera dii magnifico Piero data a dì 20 a Rimano a lui drizata. Come veniva qui el signor Antonio Maria di Sanse-verino, li ha parlato voi far assa’ cosse per la via di Siena ; voi esso Piero li parli e sia con lui ; si duol sia lì su P hosteria, et il proveditor Marcello non li manda danari, e bisognava la Signoria provedesse