91 MCCCCLXXXXVlII, NOVEMBRE/ !)-> lo Grad.enigo pagador, havia di la' Signoria ducati 10 milia. Da Milan di V orator, di ultimo octubrio. E1 du-cha esser pur a Pavia, et liaver inteso la marchesana di Mantoa fo quella mandò per domino Marchexin Stanga, qual il ducila lo mandoe con proniision etc., et era tornato, si divulgava re in feda. Stanno di ma-lavoia, e che domino Zorzi Brognolo orator.di Mantoa era a Milan secrete; el ducha non facea altra mo-vesta, se non li 1000 provisionati et 200 homeni . d’arme fati di novo a Milan ; si preparava artelarie su cari per mandar in Romagna. Item, esser nova de lì, nostri haver auto Bibiena e Popi sul Casentino, et il re di Pranza esser sta roto dal re di romani. Item, havia recevuto le lettere si mandava in Pranza, qual havia date a lo agente di Monferà, etc. Dii Pisa de li proorditori, di 2H octubrio. Coinè tuli do erano in leto amalati :■ il Duodo za zorni 15 et il Malipiero da dì 21 dii mexe in qua hanno fe-bre, et de lì regnavano assa’ febre ma non pericolose , et erano in Pisa 3000 amalati. Li stratioti volevano danari et altre zente; solicitavano la venuta dii marchexe. Inimici dove erano col campo facevano il bastione a quel monte di la Verità, sarà compito fin do zorni; non si sa dove anderano, consultano secrete, zoè Paolo e Vitelozo Vitelli et uno suo favorito e non altri ; et come in Pisa ne erano di mal conceti, etc. Da Ravena, dii primo. Come era venuto lì uno di Faenza, con lettere di quel signor credential, advi-sando la coraria fata, et dimandando aiuto. Li ha mandato 50 cavali di la compagnia di Valaresso, et 50 fanti di Hironimo di Tarsia, offerendosi darli ogni altro soccorso al bisogno, confortando stesse di bona voia. Di campo di proveditori dite a Gazam a dì 31 octubrio. Come quel zorno avanti reposono; e non fece se non mia 15, perchè stentono a passar il Savio, qual era per le aque ingrossato ; solicitavano li danari per la paga; intendevano el conte di Cajazo et Frachasso non voler passar i monti, et Zuam Paulo Bajom non haver potuto andar in Val di Bagno; mandano alcuni avisi dii conte Lamberto Mala-tosla da Soiano; qual scrive li soi haver occupato il 3“ passo al preffato Bajom che non vi andoe in Val di Bagno. Dimandavano etium essi proveditori 100 mulli da soma, per condur le munition in campo, perchè anderano in lochi di montagna e altre pro-vision.. Item, fo scrito a Brexa e altrove dovesseno comprar dicti mulli, overo tuorli a tanto al moxe come meglio li parevano. Di Marco di Santi da Bibiena, a dì 29 octubrio. Come quel zorno si aspetava Vitelozo Vitelli con 2000 fanti, el signor di Piombino con 1000 cavali a Prato vechio, el-conte di Cajazo non voi passar li monti; et che fiorentini, hanno mandato a far fanti a Rezo, non li hanno voluti far dicendo bisognarli per Ihoro ; a Popi esser intrato 400 fanti et 50 cavali lizieri, et il signor di Monte Agielo; et che a Fiorenza, seguito il tuor di Bibiena, haveva per spie inteso sono serate le botege et tutti in remor, fo sonato per tre volte il lhoro conseglio et non si re-duseno. Item, si dice il campo, è contra Pisa, vera centra nostri in Casentino : perbo solicitava la venuta dii nostro exercito, et havia scrito a li proveditori venisseno prestissimo. Di 1’ Alviano nulla dice, qual era partito per haver Popi, ma nulla è da judichar potrà far, per non haver le artelarie. Et Zuam Alberto venuto a la porta di pregadi, fece chiamar Zacharia di Freschi, con il qual pra-tichava, et li dete una lettera, di primo, dii ducha suo, come havia auto lettere dii suo orator, era a Fiorenza, che fiorentini erano contenti mettersi in esso ducha, et sperava di brieve bavera il tutto et farà. D i Brandito di sier Jacomo Lion yovernador, de 15 selembrio. Come alcuni baroni voriano vegnir ad habitar ivi, et senza licentia di la Signoria non havea voluti aceptar. Item, era stato a caza et parlato con quel frate Lunardo di Prato l'ericr, scuode per il re il credito de li zudei in Puja, et l’ha pregato lievi alcuni editi fati per nome il re, etc. Fo scrito per colegio a Siena al Sagudino in risposta di sue. Et a li rectori di Brexa fazi custodir Asola, Pontevico e Lonà per bon rispeto, et a Verona facesse custodir Peschiera. Questo feno per dubito di qualche novità, vedendo questi andamenti di Mantoa ; et fo poi mandato in Pontevico Zuam da Feltre contestabile nostro. In questo pregadi fo posto parte per i savii di mandar 150 fin 200 bomini d’arme, di quelli sono al Ponte in veronese, per andar col marchexe di Mantoa, et degli altri come al colegio parerà in Romagna a custodia di Ravena, sotto che capo che parerà : la qual parte have tutto il consejo. Et cussi fo scrito a questi condutieri dovesseno statini andar a Ravena, zoè domino Antonio di Pii cavali 1G0, Tuzo di Costanzo cavali 160 cdeschi, zoè Guerier e Marcilo dii Castelazo cavali 68, et Bencivenga di Salerno cavali 32, Brandolini cavali 160, et Carlo Se-cho cavali 160, qualli tutti erano reduti in veronese : summa tutti cavali 740, et cussi fono expedite le lettere.