JICCCCLXXXXlX, SETTEMBRE. 13G6 Da Gra- lischa, dì sier A ndrea Zanchani prove-dudor generai, di 25. Come non ha danari da spender a li bisogni ocore, e turchi è propinqui per avisi ha, Uimen venendo faranno nostri l’honor di la Signoria. Ilem, una lettera dii podestà di Monfalcon li dimanda uno bombardier. Elìam manda un’altra ietterà di Damimi di Tarsia castelan a Cistelnuovo di 24, li scrive come è venuto uno domino Zuam Casso da Liesna, olirti rector di artisti a Padoa, e portò una lettera di man dii conte Bernardin di Frangipani a lui drizata scritta a di 22 a Modrusa a hore 5 di notte : come ha visto tutto el campo di turchi e ha parlato con lhoro, vanno a trovar il campo di la Signoria nostra in Friul, e il Signor turcho li ha manda zente da fresco, e hanno abuto essi turchi uno spion nel nostro campo qual è stato zorni 15. Item, sono da 10 mili i turchi in suso vanno a la citadella, hanno gran cani con lhoro e tal ne ha do e tre sichè ne hanno in gran numero, hanno assà lanze e zente fresca, e il bassà è Scander fo alias in Friul e rompe il conte Carlo, e dicono hanno la paxe con il re di Hongaria perchè non hanno fato alcun danno sul suo, imo hanno apichà do turchi per haver morto uno homo e una femena su quel di ditto re. Dice esso conte Bernardin si lui havesse 8000 cavali di nostri li basteria l’animo di obstar a ditta hoste etc. Or ditte signor scrive si provedi. Di Rovere, di sier Nicol) da dia da Pexaro podestà, di 25. Come eri il signor Lodovico, per avisi ha, andò a Inspruch e li lìoli rimase a Brexanon, et ozi è passato de 11 uno prete Bortolo de Garzoni bus, stato capelan in Alemagna col Cardinal Ascanio, va a Caravazo a certi soi beneficii, dice il ducha olitii di Milan ha ducati 400 milia et zoje di assà valuta, et che l’arzivescovo di Zenoa misier Zuam Maria Sforza fo fiol dii q. ducha Galeazo, el prothonotario sforzesco misier Sforza fo fiol dii signor Polidoro, lo episcopo di Lodi fo fiol dii ducha Galeazo e il pro-thonotario Sanseverin qual va a Citadella e uno fiol di misier Batista Visconte haveano tolto licentia dal signor Lodovico per partirse. Item, ogni dì passa zente de lì vanno a Milan, e ozi passò 100 cavali di balestrieri e uno fratello dii conte Uanuzo va in Veronese. Ilenti, ivi era arivaio domino Lazaro Grasso con gran pioza. Da Brexa, di rectori, di 25. Come haveano lettere di Zuam di Bulgari capitano di Valchamonica esser zonta lì a Brerio la compagnia di Zuam Griego e lui è rimaso a Iseo amalato, voleno danari. In questa matina tra li savii reduti da parte fu consigliato la comission a li oratori nostri vanno a | Milan dal re, perhò che si havea lettere di 2G da j lhoro dii zonzer a Vicenza. Da poi disnar, fo consejo di X, et vene lettere j do sole. Di Porlolmfolè, di sier Francesco Querini, po- I destà. Come inteso turchi venir in Friul, quel locho è senza munition, prega li sia mandato. Da Paola, di sier Marco Navajer conte. Come ha per lettere dii capitano di Iìaspo debi star provisto per la venuta di turchi, perhò voria monition. È da saper è molti zorni è in questa terra uno messo di la madona di Forlì, voria la proletion et esser ricomandà a la Signoria, lamen niun di collegio li pareva, nè voleva aldir parola. Modo di mandar vilaarie el zente in la Patria. Per mandar vituarie et munition el pedoni in la Patria, et questi lochi al porto di Cervignan tra Aquileja et Strasoldo, se va fin a Strasoldo seguii, et de li mia 7 a la Citadella, et da un canto è l’Isonzo che li fa spale. Per mandar zente d’arme di Tri-vixana in Friul è do vie, una per la Mota sora Li-venza e ariva a San Vido sora el Tajamento, ariva a Codroipo mia 5 de lì et in mezo di la Patria ; et per andar a la Citadella vanno per campagna larga, trova ville con foTleze chiamate cortine fino a Mor-telian mia 10 lontano di Citadella; l’altra via è sopra Sazil verso Pulzenigo soto el monte, capo de la Livenza, poi per el pian acosto el monte vidclicel da Pulzenigo a Avian, Monreal, a Maniacho, a Fanna a Pinzano sopra el Tajamento poi San Daniel, Faga-gna, lo castel de Villalalta, mia 5 lontan de Udene, poi a la Ciladella, è solum le cortine. Aricordo di provision da esser fate per la Patria. Primo: scriver al magnifico luogotenente fazi co-studir li passi di le montagne verso Alemagna et romper le strade, li quali passi sono questi Piez, Tul-min, la Chiusa, monte de Crose, monte de Lanza, Auronzo et Sapada in Fors, perchè se la nostra gente non se ingrossasse, et siando passati l’inimici in la Patria poriano andar per li preditti lochi facilmente con ruina de tutte quelle montagne, zoè de li habitanti, et l’exercito fosse in Citadella non li poria obstar niente: per tanto si provedi; et se li turchi fesse preda in la Patria la poriano condur per li preditti logi, se i dubitasse al ritorno dii nostro campo. La zente d’arme si manderà per la via di la Mota per i lochi contegnudi ut sapra, passato San Vido