107 MCCCCLXXXXVIII, DICEMBRE. 168 danari, sichè nostri, havendo danari et uno capo, si faria. 67 ' Da Ferara dii vicedomino, di 30. Come de lì era uno Antonio Strofi, orator fiorentino, et si dicea za 4 giorni la Signoria nostra esser acordà con Fiorenza et Milan e fato pace o trieva a prolongar, e Pisa restava in mandil ducha di Ferrara, et scrisse come erano Bprp (sic) etc. Conclusive, scrisse assai cosse che poi fu vere, tamen non era ateso imo calciato. Da Castel Delzi di sier Zuam Paulo Oradenigo data a di 25. Come era zonto lì ; andava in campò, et che a l’impresa di Sojano in Galiada era bisogno zente a piedi et no zente d’arme. In questo pregadi, referì sier Nicolò Foscarini, stato provedìtor a Mantoa, quello prima in colegio referite, danando molto il marchexe. Fo laudato de inore dal principe, etc. Et fu lelo la scritura portata per Zuam Alberto di Ferara di quello prometeva far a la Signoria nostra zercha Pisa, sottoscrita Hercules dux Ferarice di sua mano, data a Ferara a dì 24 no-vembrio bore 4 di note; et altre scriplure date per detto Zuam Alberto. Et per esser bore do di note, fo rimeso a luni. E da saper, in questa matina in colegio fo lati ve-gnir l’armiragio dii nostro porto, et quello di Chio-za, et quello di Malamocho, -sier Zorzi Dragon fo patroni di nave, sier Antonio di Stefani fo armirajo in armada con sier Antonio Grimani proeurator, et altri, per intender la lhoro opinione per esser liomini maritimi quello consigliavano fusse fatto, et per qual porto dovesse vegnir la barza grande era in Istria capetania ; et consegliato per il porlo di Chioza, fono quelli mandati a vederlo. A dì 2 decembrio in colegio. Vene sier Andrea Zanchani et tolse combiato per andar orator al Tur-cho, et usoe alcune parole et avisaria spesso dii tutto exequendo la sua comissione. Et li rispose el principe andasse in bona hora, etc. Et fu fato per colegio la • comission a sier... Guoro provedìtor di l’armada che andasse per la Dalmatia a compir d’armar la sua galia et andar poi a Corfù, dove aspetti mandato nostro. Vene Zuam Alberto da la Pigna, solicitando la resolution, e che 1’ orator di Milan eliam solicitava, et li fo dito si faria. Et per la terra era fama di pace et per fiorentini in circulo si parlava. Vene Hero di Bibiena, secretano di Medici, et disse come in la lettera abuta, di 25, dal suo patroni in zifra, era certe parole, zoo che il confalonier di Fiorenza et .lacomo di Nerli havia mandato a dir a Juliano di Medici come li mandasse do frati di observantia a parlarli per veder di conzar le cosse. Da Ravena, di 30. Nulla da conto, per non ha-ver di campo, ni da Sojano, ma soluw di execution facea a quello erali imposto. Di campo di provedilori, di 26 a Bibiena. Come in quella mattina erano andati col ducha e parte de l’exercito a Lierna, lassato il resto lì a Bibiena in bordine per li bisogni, e fo trato molti colpi di ar-tilarie et proclamato chi fusse primo intrasse dentro havesse ducati 30, el segondo 20, el terzo 10, nè si dovesse tuorli a gracia ni far presoni ma tulli mandarli per el fil di la spada. Foli dato la bataia et ebbeno quel loco per forza, e posto a sacho e fato gran crudeltà, amazato do contestabili et preso uno chiamato 68 Cesaro dal Borgo cugnado del conte Checho eli’ è in Popi, et fo amazato di nostri 8 et molti feriti, tra li quali Zanom da Colorgno di uno archibuso in la faza, qual era contestabile nostro, et Marco da Rimano li cade uno merlo adosso ; et che il contestabile fu preso lo feceno prexon, il resto fono amazati. Vi era 200 fanti et hanno trovalo 10 in 12 archibusi e bona quantità di grani e vini, e posto a sacho ritoruono a Bibiena ; nè per doman si farà altro, ma atendeano a veder le vituarie erano ivi. Da Brexa di reclori, di 29. Come haveano mandato messi da domino Francesco Bernardino Visconte per la cavation che si facea di là di Ojo, et non l’liano trovato per esser andà a Milan. Ilem, ha-ver da sier Piero Lombardo proveditor di Asola, come asolani haveano preso in lhoro consejo non dar più strami a la zente d’arme si non li saranno pagati, et che hanno gran raxon perchè si dia re lenir di le soe bolete. Da Milan di V orator, di 29. Come a dì 26 el ducha era tornato da Vegevene, dove havia parlato con monsignor di San Martin e non ha abuto nulla di buono ; et esso orator esser amalato per doje al collo, non havia potuto andar dal signor: qual li ha mandato il suo medico a visitarlo. Dimanda li-centia di repatriar et sia mandà il successor suo zà electo, per esser mexi 20 è lì, aliter morirà. Item, come è nova esser venuto messi di la liga grisa, vo-ria el signor metesse in libertà certa vallada a lhoro confinante, et si crede il ducha farà. Di Ruigo, di sier Maria Zustiynam podestà et capitano, la qual no fu leta. Et per esser di bisogno di danari, atento che le decime si scodeva mal, fo consigliato con li savii, et leto una parte che si volea poner, come quelli erano debitori de la Signoria nostra di le decime che fosseno in li officii fusscno ca-