1353 MCCCCLXXXX1X. SETTEMBRE. 1354 3 Da Cremona, di sier Marco Antonio Morexini el cavalier provedador, di 22. Si scusa non haver lato acordo col castelan se non di volanti di la Signoria nostra, come li era sta scritto, et sempre lia-via parlato a ditto castelan presente il suo secretano Nicolò Aurelio et el conte Alvixe Avogadro. Et cussi quel zorno a hore 22, con el magnifico orator francese et molti cittadini col vexillo di San Marco avanti andoe in ditto castello, essendo perhò sta [»rima consigliati per ditto conte Alvixe et sier Zacharia Loredan li ducati 12 milia et 500 al castelan, et cussi introno in la rocha, dove à posto Zuam Mato contestatele con 200 fanti, et per castelan ditto sier Zacharia Loredan, q. sier Lucha ; et che zà per Cremoma era sta ditto la rocha tenersi per misier Zuam Jacomo Triulzi, et a le gabelle era zà venuto novità, sichè è sta bono spazarsi di haver il dominio dii prefato castello. Del dillo sier Marco Antonio Morexini et sier Nicolò Foscarini provedadori zenerali, date a Cremona, a dì 23. Come quel zorno a hore 21 feno l’intra honorifìcha nel castello insieme coll’illustre governador, orator francese, etc. Fu posto per castelan sier Zacharia Loredan, et Zuam Mato con 200 fanti, et a la guarda di la piaza hanno posto conlesta-beli con 2500 fanti per esser el populo ancora etc. Et a le porte di la terra hanno posto 300 fanti. Quella forteza è de le principal de Italia, non mancho di quella di Milan; et l’orator francese molto lo laudoe, li à posto dentro monition et tre in quatro passa volanti et do bombarde di reparo, licei ne sia do altre una di le qual fu quella che il conte Francesco otene in la Marcila, et il resto di le artilarie hanno in campo sono di opinion mandarle a Brexa. Di campo, di sier Nicoli) Foscarini provedador, date a San Martin, a dì 23. De l’intrada fece col governador in la rocha di Cremona quella mattina, et come di la di Po erano venuti 6000 guasconi, vo-riano partido, sichè bisognando la Signoria ordeni li averano subito. Di Curavamo, di sier Zuam Antonio Dandolo provedador, di 21. Come à nova di Milan: misier Zuam Jacomo esser andato conira il re, et haver lassalo in castello et in la rochetta suo fiol conte di Misocho, et che a Cassan fo deputa alozamenti per G00 lanze francesi, quale venute non li parse buono, et sono alozate sopra la riva di Adda, ¡lem, il provedador voi vender 7 some di fomento, è in la rocha, per la spexa convien far : prega si provedi di danari. Da Berciamo, dì rectori, di 21 a la Signorìa nostra. Scrive mandar una lettera scritta per uno Beltrame, di 20. Come à per una sua spia che a Ty-rau mandoe quello tenirsi per il signor Lodovico, el vi è 400 todeschi pagati per mexi 4 a ducali 4 per uno, et quelli di la terra si daria a’ francesi, ma non polcno per li todeschi vi sono; et si diceva li ditto ducila di Milan asoldava 40 milia todeschi. De li cittadini di Bertjamo, di 21, a la Sii/noria, nostra. In recomandation di domino Jacomo Secho cavalier di Caravazo eli’ è fidelissimo nostro. Da Pailoa, di li oratori vano al re di Pranza. Come eri zonscno li, si poneano in bordine, hanno auto li cavalli, et si partirano. Da Brexa, di sier Zuam Francesco Pasqualiyo doctor el cavalier, capitano el vice podestà, di 23. Dice haver dal capitano di Valchamonica, di 22 qual li mandoe una lettera mandata per li comissarii regii : Francesco da Napoli et Hercules Busca sono a____ come a tendono todeschi si aduna a quelli confini : perhò voria il nostro ajuto aziò il Moro non facesse qualche novità. Da Rovere, di sier Nicolò da dia da Pesaro po- 52 desta, di 23. Come Lucio Malvezo e il conte Braxe-noii di Castelcacolo, li aveva lassati vedendo non haver risposta nostra, quali vanno a Milan, et Lucio si ha offerto esser servitor di la Signoria nostra. Iiem, mandoe alcuni avisi abuti de uno Francesco di Aliegris, vien dal signor Lodovico, come par in la soa deposilion. llem, per uno baleslrier, zonto lì, à inteso eri il signor Lodovico fo a Bolzan, e dei sguizari non è seguito pace, llem, ha inteso se li manda Lazaro Grosso con 300 provisionati ; è mollo aliegro, non temerà. Da Ferrara, dii vicedomino, di 23. Come el dueba à mandato arzenti a impegnar per pagar il sai a la Signoria nostra, et va dal roy, lieet habi febre terzana lamen poria esser si scuserà, llem, misier Zunm Bentivoy à mandato it fiol a Milan, et vi va eliam el marchexe di Mantoa. llem, vien travestiti per nome del signor Lodovico lì a Ferriira a parlar al ducila. llem, à inteso si trala matrimonio di don Alfonxo in una fia di uno fradelo dii Cardinal Roan. Da Ravena, di sier Alvixe I&nier podestà el capitano, di 22. Come Meleagro di Forlì era partito, et andato verso il Frinì justa i mandati, domati si partiva Jacomazo da Veniexia, et in Brexana andari il signor di Rimano. llem, quelli di Codignola non resta molestarlo, si fazi render li animali li fo tolto che saria impossibile. Di Udene, di sier Domenego Bollimi luogotenente di la Patria, di 23. Per uno explorator venuto : come