MCCCCLXXXX1X. ACOSTO. 1110 anni apresso il re dì romani, qual parti a di 28 da Lindo, et disse il re partì et è andato a Fexihurg, et à lassa a Costanza contra sguizari 18 milia persone, et che sguizari cercava la paxe, ma che li eletcori non voi, perchè voleno sotometerli a l’imperio; et ohe ditto re fa una Dieta a Oborlam dove dia esser li electori, li duchi di S iviera et assai duchi et conti, et non sarà l’arziepiscopo di Magonza per esser amalato, /lem, acerta todeschi esser inimici de’ italiani, et il conte Paladin fa guerra con l’arziepiscopo di Magonza, et il marchexe di Brandihurg, edam fa «>n le terre franche guerra. Item, che ditto orator veniva a Venecia, poi va a Zenoa per passar in Spagna, et ozi è partito por Verona, sì duol, et disse la Italia sarà lacerata da alemani per esser assa’ numero. Ilem, esso podestà à di novo el campo di Venosa, esser solum hontini 8000, et stanno in arme dubitando de’ agnolini che dicono voler venire a trovarli. Item, per merchadanti tornati da la fiera di Brunsvich disse si divulga la paxe esser fata tra il re et sguizari exopto la liga grisa et agnelini, et dicono dio todeschi l’ala la prima paxe verà a’ danni di la Signoria nostra, et più volto à scritto il bisogno di quella terra. Di Fehre, di sier M ilhio Barbaro, podestà et capitano, di 19. In conclusion non esser certa la nova di la paxe, come scrisse per avanti, imo par tal nova da quelle bande esser sferdita. In questo pregadi, prima fusse posto alcuna parte, fo fato il seurtinio di un savio dii consejo in luogo di sier Marco Antonio Morexini el cavalier, è andato provedador in campo, et rimase sier Domenego Tri-vixan el cavalier fo podeslà a Brexa 100, sier Hiro-nimo Zorzi el cavalier 87 fu sotto, et sier Lorenzo di Prioli 99, sier Piero Balbi 69, et sior Alvixe da Molili 69, et introe subito romaso. Item, fo fato un savio a terra ferma in luogo di sier Ilironimo Zorzi el cavalier: aricordo rimase sier Marco Zorzi fo savio a terra ferma 109, sior Leopoldo Grimani non passò, edam lui intrò subito. Fu posto, per sior Maria Lion procuralor, sior Domenego Mari», sier Filippo Trum procuralor, sier Leopoldo Loredam procuralor, sier Nicolò Fosca-rini, sier Domenego Trivixam ol cavalier si vii dii consejo, sier Francesco Trum, et sier Marco Zorzi savii a terra ferma, di scriver a l’orator nostro in corte di quelli manda il re di Napoli et duella di Mila n in Ilungaria eie., et digi al papa vogli mandar uno suo nontio. Et damò sia preso edam di mandar uno nostro secretano. Sier Beneto Zustignam savio a terra ferma vuol la lettera con questo sia eleto ■et mandato uno ambasador et non secretano; et io Marin Sanudo, sier Faustin Barbo, sierZuam Trivi xam, sier Vetor Capelo et sier Zuam Moro savii ai ordeni volemo la lettera con questo sia mandalo statini il secretano et domati sia electo uno orator con la comission [iarerà. Or loto tutte tre queste opinioni, el volendo mandarla parto, sier Nicolò Trevi -xan procurator andò in renga laudando l’opimom di nui savii ai ordeni ; li rispose sier Francesco Trum, poi sier Marco Dandolo dotor el cavalier era di pregadi, et fo ambasador in Ilungaria, contra l’opinion nostra et di sier Beneto Zustignam, aleuto non era strade ila passar Foratoi ni el secretano ; li risposi io Marin Sanudo dimostrando le vie, èt quanto era meglio mandar un orator che secretarlo, addo lìci tanto che ’1 pregadi sentiva l’opinion nostra ; et sier Polo Barbo el consejer andò in renga, et fo in gran consejo, et parlò contra tutte lo opinion, et fé’lezer una sua lettera scrivea a Roma clic ’1 papa mandi uno suo, et che non mandavemo nui orator per non esser suspeti, etc. Unde el pregadi sentì la sua opinion dicendo ci convegnirà dar danari al re di Hun-garia come fu fato a re Matias, el sier Vetor Capello nostro collega intrò in l'opinion dii Barbo. El andate le parte 4 non sincere, ninna di no, 6 di quella di Beneto Zustignam, Iti di quella di 4 savii ai ordeni, 36 di quella di savii dii consejo el di terra forma, 128 dii Barbo, et fo presa. Et in questa sera fo mandato in campo altri ducati 10 milia per dar la paga; el l’oiicio di camerlengo liaver gran da far, era camerlengi sier Marco Querini et sier Marco Zeri de’ Bili. A di 21 avosto. In collegio fo mandato a dir pri- 429 * ma a l’orator di Napoli : la Signoria non voi far sal-voeonduto come richiese a quelli vanno in {lungaria, lino il re di Franza imi lo sapi. Di Muja, di sier Feriyo Fero podestà, di 1!>. Come ha inleso in Lubiana esser adunati 7000 soldati, et si disse volevano venir a romper li molini de Risani che serve a Caodistria, et era zonto a Trieste schiopetieri 130, et uno secretano di Milan, et uno fiol del despota di Servia qual fu relevato a Napoli, di le qual cosse dava aviso a la Signoria nostra. Di sier Agustim Milipiero capilano di le fusle in golfo, dita in gatta a Tran a dì 5 avosto. Nara molte cosse come andò per ajutar Ostroviza dove è assai homeni reduti di quelli di Sibinico, si dicea turchi dovea eorer, et lui li confortò etc. El che si partiva per andar di longo per quelli lochi marinimi confortando. Item, che sopra Santo Arcangelo ha via trovato uno navilio di Cataro andava in la marcita con