1183 MCCCCLXXXXlX, SETTEMBHE. 1184 gajardamente dolendosi dii cargo imposto a quella comunità dii pagar il subsidio cristiano, voriano il territorio facesse con lhoro. Item, le possessioni de contadini sono venute a’ cittadini, et clic ducati 8000 erano assai, et che a Verona tocha solarti duc.iti 8 per lira et a Vicenza veria a tochar ducati 5 per lira. Or mandati Cuora, et consultato, fo terminato dirli dovesseno pagar per questa volta ; et cussi sier Polo Barbo consejer nomine coljetjii li rispose molto ga-jardamente et li remandone via. Vene uno orator dii re di romani, qual vene cri senza saputa nostra alozato in caxa di Piero Pender a San Bortolamio, chiamato domino Zorzi Ele-ger, et fo mandato a levar et menarlo a la Signoria da alcuni patricii di pregadi, et cussi venuto a l’au-dientia, il principe si levò et andoli contra fino a me-za la sala, et venuti a serttar, presentò una lettera di credenza dii re suo. Et prima l'usse letta, disse la cesarea majestà dii re di romani manda a salutar la vostra serenità, et lecla la lettera la mansion era : Illustri Agustino Bitrbadico duci veneliarum sincere nobis dikete: data in Oppido nostro Ifìgsdem quinto augusti. Come mandava orator a la Signoria nostra questo Zorzi Alecher consejer et castola® de Sa-locet per la guerra di Milan, intende la Signoria nostra preditta de innnovar, conforta aldirlo, et se li farà cosa agrata, et nel principio saluta el principe poi disse se li dagi fede etc. Et poi leta esso orator cominciò, quid parla bon italian, è stato altre fiate per orator qui, et poi la salutation disse: « È oficio de l’imperio, serenissimo principe, cessar le discordie », per tanto havendo inteso la cesarea majestà vostra serenità manda 1’ exercito suo contra cl ducha de Milan, suo affine et de l’imperio, si duol assai di questo, conmnichato con alcuni electori et principi dii sacro imperio, et disse soa majestà non poi far di mancho di ajutarlo, et considerando la amicitia et be-nivolentia porta a la Signoria nostra, soa cesarea majestà voi usar l’oficio et mandar a dir che su-spenda, perchè voi esser lui judice sumano di alcuna differenti» fusse tra la Signoria nostra el ducha di Milan, et che si atendi ad adunar li principi contra turchi, et prega la Signoria vogli far questo et darli presta risposta. El principe li rispose generaliter scusandosi non haver saputo di la sua venuta saria sta honoralo, et. che domali si consulterà col collegio, poi col senato se li faria la risposta. Et lui repliehò fusse risposto wl vola e presto. Vene 1’ orator di Pranza al qual li fo conumi-chato la venuta di questo orator dii re di romani etc. le propostone fate, el qual rispose el suo re à justa impresa a le man et voi recuperar il suo proprio. lumi, mandati tutti fuora chi non era dii consejo di X li fo comunichato una certa cossa si haveva con li cai di X, qual bisognava fusse secreta. Di campo, di provedadori date a Caravazo, a dì 29 uvoslo. Come quel zorno a bore 17 la roeba si rese, et fono prima a parlamento con il castelam, mandò per suo nome misier Jacomo Secho et concluse rendersi a la Signoria, volea ducati 3000 per danni auti da’ franzesi et per stipendio dato a quelli erano che la rocha, et cussi col consejo dii illustre governador risposeno et promesseno darli ditti ducati 3000 justificando il credito suo, la qual rocha era fortissima, braza 8 in 10 large le mure el ben in bordine di artilarie et vituarie; per qualche leinpo eravi uno capitano con fanti 00, dii qual 25 erano boni fanti ; et prima si rendesse per nostri li fo trato colpi 28G di artilarie et pocho danno li levano. Item, ozi a bore 1G se impiò fuogo in la polvere di ditta rocha, per causa di uno fante, non sanno a che modo ni perchè, adeo minò la mità di uno turioni et brusò 13 botneni et il capitano, la qual cossa fo bona che fo causa si rendesse più presto. Item, esser roto una colubrina el un cor-taldo di nostri trazendo ; el non vi sono in rampo bombardieri vagliano Irazer; et poi in li nostri alozamenli à scritto a Brexa mandino bombarde et qualche bombardier, et vorian se li mandasse polvere, et a do bombardieri è guasta la faza per causa tli la polvere, eliam à scritto a Bergamo li mandi una bombarda et poi revocado non mandi se non la polvere. Laudono molto il eapitano di le fantarie Carazolo, qual è il primo et in ogni pericolo, et una spingarda li tolse una partesana di mano, et una li vene a raso li capelli ; eliam laudono il signor Bortolo d’Alviano: aricorda se li mandi canoni, et quelle zenle voleno danari, forano le mostre, et tuttavia le fanno a li provisionati, et zercliano sparagnar li danari di la Signoria nostra come fusseno soi proprii. Item, il conte Zuam Francesco di Gambara et il conte Alvixe Avogadro erano venuti a lhoro con alcuni liomeni, li presentono le chiave di Trevi et di certi altri castelli, domati starano lì per proveder, el sabado anderano al campo a SoDzin. Laudano domino Jacomo Secho da Caravazo, si à portato bene ad aver la rocha. Et ditti provedadori scrisseno una lettera a li capi dii consejo di X, la qual per esser de importantia fo mandali fuora, et fo letta, credo sia intelligenlia ballino in Cremona. Noto. Messene provedador in Caravazo, sier Zuam Antonio Dandolo fo di sier Francesco, zenero di sier