MCCCCLXXXXiX, GESSAIO. 308 gona vene fino a Verzei e non passò più oltra, non potè haver salvo concluto e voi reconciliar il mar-chexe con il re. Ilem. esser venuto lì monsignor di Toro, qual per nome dii re voi cóndur il ducha con lanze.... et fanti.... a suo soldo, et etiam monsignor il Bastardo. 11 ducha li ha risposo non volersi impazar ma star neutrali : dice il re non esser per ve-gnir in Italia per esser pusilanimo e avaro, e à poco cuor quelli il governa, per esser di poche facendo (¡udii è in la corte presente; ha suo fratello monsignor di Neri qual è amico di monsignor de Miolans. Item, ■ che quel de Lig'ona, nominato di sopra, fo quello zer-choe di conzar il marchexe di Mantoa con re Girlo, et quel domino Paiono sopradito fo molto dii ducha vecchio e ha ora assai bon loco, e al tempo di Novara vene in campo da li proveditori orator a oferir questo stato per nome dii suo signor. Ilem, dice in 126 Franza esser uno per il ducha di Milan che offerisse danari al re, et il dircha haver lì in Savoia el gran canzelicr e il tesorier soi amici, et in Franza à monsignor di Roan et di Miolans. Ilem, etiam ha monsignor el Bastardo eh’ è lì a Turin suo amicissimo, et che l’acordo di la Signoria con il re li oratori nostri andava lepidamente. Item, che quella corte di Sa-voja si metea in hordine, perchè a mezo zener quel ducha volea andar a Zenevre a far carlevar lì. Et perchè dittii lettera era di gran importanti;!, fo dato sacramento per li eai a tutti di collegio. Di Pera di Ocr Amlrea Griti, di 0 novembrio a Zacharia di Freschi. Come quel Farisbech sanzacho di Scutari havia mandato uno a la Porta con la lettera li scrisse la Signoria translata in turehesco, e à conzo ogni cossa. Item, dii mandar 1’ orator al sol-dam va per terra fino a Salalia, poi per il golfo di la Giaza por mar, e dismonterà a le marine di Tripoli, va per li garbugii sono là. Ilem, di l’armata come scrisse, non poi dir altro, se non con desiderio grandissimo aspetava l’orator nostro. Da poi disnar il collegio si redusse. Et aldido Zuam Filippo Aureliano di le cosse di Casentino, et la caxon le zente si doleva non haver auto danari di le page, tamen le page esser sta mandate, or li fo ordina tornasse a Castel Delze. Item, fono alditi Marco Gradano et Andrea Fi-lamati scrivani a le raxon nuove, zercha li debitori quali sono a quel officio per una extremità, e ordinato li lievi tutti su uno libro nemine exceplo, et quello presenti in collegio quamprimum. Ancora fo aldito sier Antonio Querini avoehato fiscal q. s. Baldo, zercha il suo pensier aricordava di scuoder li danari di 8 officii deputati a la camera d’imprestidi, et il modo. Prima voi relenir li do di li prò a do por cento, et zercha questo niun di savii non sentì, maxime fo leto una parte che non si poi meter angarie a la camera, presa 1384 por li conse-jeri soto [iena grandissima : or poi aricordò di ditalea r spexe de officii iti questa terra per ducati 10 mi-lia a l’anno. Ilem, poi, su la previsioni di scuoder a le cazude da li debitori inexegibili, zoè tuor 6 per cento de livello a l’anno, e voi far una provision nova : ubligarli la facultà lhoro et il deposito et far pa-gino decima de li prò ; con altre particularità inge-niose ma non intese. Da Castel Delze di sier Zuam Paulo Grudeniyo, di 2, di note di 3. Come havia lettere dii signor Car- lo Orsini di l’Anguilara, date in Montalone a di 1." Come inimici haveano proso Mignano, et li fanti erano dentro et 22 de’ soi homeni d’arme mandati per lui in socorso ; solicita li mandi socorso, et PAlviano fo da lui. Item, ha lettere di dito Alviano, di primo de l’Averna : come andoe por socorer Mignano et apizarsi con inimici e non potè haver fanti, et inimiri li mandò contra 800 fanti aileo lo tene, quali erano grossi, e cussi ritornò in 1’ Averna stato sopra uno colle alquanto. Et come el dito scrivea al magnifico Piero venisse subito con li condutieri e fanti in lhoro socorso con vituarie, altramente anderano mal i fati lhoro; nè voi indusio perchè el bisogna, e volendo venir li mandi a dir che li verà contra. Et etiam Paulo da Fuligno scrisse, di 2, a la Signoria nostra questo instesso inimici farsi gajardi. Et bisognava fosseno presto i socorsi perchè non poteano più durar. Item, per la lettera di 3, ditto sier Zuam Paulo 126* Gradenigo scrive haver consultato col magnifico Piero, domino Astor Bajom, domino Hanibal Benti-voy et quel misier Dolze comisario dii ducha de Ur-bim, et terminato questa note mandar 500 fanti a l’Averna, quali porterano 15 in 20 libre di farina per uno. Ilem, hanno fato cernida de li homeni del ducha comandati, et hanno trovati da zercha 436 boni et li altri cernide ; sichè farano il forzo di socorer dicti lochi come ha dito. Di Marco di Santi vene do lettere di 2 et 3 date a Castel Delze. Prima haver dato a Astor Bajom ducati 600 perchè non ne volse tuor mancho : al Ben-tivoy 200, a Jacomazo 100 e il resto havia mandati a Bibiena al proveditor per do homeni dii magnifico Piero, quali si haveano offerto andar a piedi per le giaze. Et dito magnifico Piero havia prestado ducati 1000, dice esser dii signor Carlo Orsino, sichè sarano ducati 4000. Item, ha mandato la paga a quelli di