599 presentò le lettere di credenza usandoli bone parole: quelli ringratió la Signoria di presenti e di l’optimo animo verso lhoro; e fono brievi in parole. Item, Muslafà bei è sta amalato et è ancora, unde esso ora-lor desiderando haver audientia dal Signor, li fo ditto non poter fino a dì 5 perchè voi expedir l’orator di Hungaria qual è slato ozi a la sua presonfia, et che di l’armata intenderà il tulto et aviserà. Et poi per uria lettera di tre in zifra scrive : come mal si po scriver la verità per esser le cosse secreto, et il Signor e li bassà le tratano e non altri. Di l’armada, prima a Galipoli ha veduto galie solil 30, galiote grosse 10, fuste 15, parandarie e altri navilij fino a la sum-ma di velie 60, tutte (ireste da navegar; et lì sono 338* galie 40, alcune mal conditionate, e pur le conzava-vano, nave 19 con le 2 barze grosse, galeaze 3 grosse, palandarie 40, fuste bon numero e non si sa quante ne haverà da far uteli, le qual si aconzano. Et el-san-zacho de Galipoli è capitano de l’armada, e ogni matina passa con uno bragantin lì a Pera,està lutto il zorno a solicitar l’armada. Item, di Nicomedia si aspelava galie nuove, chi dice 40 e chi dice “20, sichè . venendo sarà galie 100, in tutto velie 200 con schie-razi et altri navilij, bona summn, necessarij per portar cosse e vituarie. Et ha mandato per tutti questi navilij a luor homini a remo, si dice sarà 17 mille. Et che si tien che l’armata de lì a Galipoli debbi ussir al tutto un podio tardi, zoè per tuto mazo ; per tanto voria la Signoria nostra provedesse eie. Dove la vaili, chi dice per Rodi, chi per Puja, chi per Soria, chi per i lochi nostri di la Morea, per esser el Signor intestado da quelli dii paese suo, che ’1 si destruze per esser Modon, Coron, Napoli e Lepanto di la Signoria nostra. Aricorda dii star vigilatili e non restar di proveder eie. Dii dito a ili 4 marzo. Girne in quella malina vene Alì bei turziman dii Signor a dirli come el Signor volea quella matina andasse a basarli la mano e manzar con li bassà ; et vene per lui certi giani-zari con cavali, e con i merchadanti nostri andò da li bassà, qual li salutò e parlato di più cosse fono portate certe vivande, e cussi manzoe lì etiam tutta la fameja soa, e questo con ambasadori si suol far di raro, e manzato, messo l’bordine per el Signor si aviono li bassà verso dove era il Signor, qual visto venir esso orator per il balcon si levò in piedi e in-trado dentro l’orator li tochò la man, non vol^e la la basasse e li le bona ciera, siete in piedi fino etiam esso orator sento et li bassà stava in piedi. El Signor dimandò come stava la Signoria; risposo a comando suo, e li presentò le lettere di credenza e si eongra- 600 tulò di la sua felicità, et che la Signoria ora constante a perseverar la bona pace, e-altre parole justa la comission soa, disse dummodo etiam questo voler fus-se dal canto suo. El quando disse questo, el Signor si voltò verso il bassà con ciera aliegra. Poi disse el Signor: ancor nui questo volemo sempre la Signoria el fazi ; et che el fusse el ben venuto, e si havea a dir altro li bassà lo aldiria. E cussi si levò e partì dal Signor con li bassà in compagnia, qualli l’acompagnò fino a la porta, nè poi haver audientia fino sabado che sarà a dì 9, che si farà l’altra porta: conclude esser sta visto gratamente de lì. Item, haver parlato a domino Pantaleo Coreze zenoese zercha li due. 500 di dar per la pension dii Zante : dice esser contentissimo li darà e farali lettere di credenza. Nec alias. Noto, non dice nulla di haver dà li presenti al Signor, eh’ è gran fato. È da saper a più chiara intelligentia di le cosse turchesche qui noterò alcune cosse intisi ozi da Alvise Sagudino secretano praticho molto a Constan-tinopoli. Prima el Signor turclio Bayseto à anni 55, à 7 fioli, el mazor ha anni 34, el minor anni 17. Item, à diexe done nel suo serajo et 80 di fuora, à 10 zeneri, è homo savi i, studia e non li piace far mal; à tre bassà, ol primo Embrai bassà homo di 75 239 anni juxta di nation turco fo ministro dii Signor, el segondo Charzego fo fiol di Arzith ducha fo fratello dii ducha Vlaticho fo cristiano et è zentilhomo nostro, il terzo Achmet bassà over Jacub eh’è zenero del Signor qual à gran poter e fo quello rompe li liun-gari. Item, sono do bilarbeì come capitani zeneral, uno di la Grecia, qual è al presente M usta là bei el qual sta fermo a Costantinopoli e senta con li bassà, et 1’ altro è il bilarbeì di la Natalia. Item, Seander bassà refudò esser bassà, fo quelio corse in Friul, et Sinan bassi è sanzacho di Bossina, Ferisbeì è san-zacho di Scutari ; chadilescher sono do, uno di la Grecia l’altro di la Natòlia, zoè quelli di la fede : hanno de intra la ducati 40 milia, e li bassà solu/n ne ha 20 milia; deferderi sono li camerlengi, qui'sti etiam vanno a la porta : la qual si fa 4 volte a la se-timana di sabado, doinenega, luni e inai ti, e li altri zorni no, et el venere el signor va a la moschea ch’è bellissima de Cristicora. Item, à 8000 gianizari, et sono tre corsari apresso il Signor, Enrichi, Caracassa e Camalli, etiam n’è uno altro Camplici. In questo progadi, a dì 9, fo posto parte per i eonsejeri, cai di XL, savi dii consejo, eceto sier Marchio Trivixam di terraferma, eceto sier Francesco Trum che nulla volse poner, et sier Filippo Trum 11011 era in progadi per esser morto suo barba, sier MCCCCLXXXXlX, APRILE.