183 MCCCCLXXXXVIII, DICEMBRE. 184 Bosclieto che hora è con fiorentini, e perliò dicevano in do mexi arebeno Pisa, el qual era Arezo soto specie esser con la madona di Forlì. Pisani, per povertà farano ogni cossa, perhó ricorda la Signoria averza ben gli occhi ; et lei havia scrito a Piero in campo parli a Jacomo Nerli, qual è andato in campo con Paulo Vitelli, che crede si acorderà, et si a li primi coloquii el starà renitente, non si admiri ; eliam li scrisse solicitasse l’impresa et vengr avanti, et 20 tirani governa quel stato. Voleno prima dar ducati 200 milia, et il resto voi dar ducati 400 milia et Piero intri ; et ivi esser per ostaso il fiol di esso Piero ; et quella terra diventava una Genoa novela. El ducila di Milan li poneva uno capo ; in conseglio sono 600 che prima era 800 et 1000, perchè il resto sono, in spechio per non haver voluto pagar, et chi non paga è fuori, et anche ne sono di li absentati dii resto li do terzi, zoè di quelli 600 perchè fano li scortimi al llioro modo, perliò lu voria Piero si reconciliasse con Nerli e Strozi che saria cosa facile. Da Zenon dii secretarlo, di 27. Come erano venuti do oratori di Aste per caxon di la ripresa ; zoè par che la duchessa d’Orliens tolesse certe zoie a merendanti zenoesi, qualli zenoesi feno ripresaja con-tra astesani Iodio dii dueha di Orliens, che lune era per ducati 2000 per caxom di queste zoje. Item, di la praticha di Zenoa con il re di Pranza nulla altro si sente. Non erano ancor venute le luste di Pisa a tuor li denari la Signoria nostra havia ivi remesso, et Piero Rizo corier era lì zonto con li danari ; aspetava diete fuste. Item, havia abuto da uno Federico di Grimaldi ducati 600 per mandar a Pisa, et li havea facto lettere di eSmbio da esser pagate de qui. Da Ferrara dii vicedomino, di 6. Come quel ducila trama assa’ tradimenti contra di nui, et per Ferrara si parlava di lo acordo, et era posta questa fama di pace a Un di sustenir li populi a Fiorenza : perhò che lanze e spade bisogna in guerra e in pace gomieri e zape ; perhò consigliava si seguisse l’impresa, perchè fiorentini verano più molli che una medola di pane. Item, per un’ altra, non ha corieri da mandar le lettere vano a Pisa ; conclude non voi P acordo per etc. Da Pisa di proveditori, di 25. Dimandano danari. Le zente d’ arme restavano haver page do et stratioti page tre. Hanno bella oportunità di recuperar il perso, et havendo danari farano gran fruto. Li ducati 2000 da Lucha doman zonzeranno, li 4000 da Zenoa li manderà a tuor, li tempi sono cativi, la paga voi 17 milia ducati et 3000 ducati dieno dar a’ pisani ; de li è pocha obedicntia ; non si poi haver guastatori se non li con danari, ben le cosse siano di pisani. De li ditti, data adì 27. Replicha pur bisognarli danari, et ancora quelli non esser zonti ; et perdevano il temp i ; le zente nemiche erano andati in Casentino, et hano minato il bastioni di la Dolorosa, et 74' eliam Buti per quanto intendevano. Li poveri soldati hanno venduto le arme et cavalli, et li davano bone parole, lamen in uno zorno non ha vendo, danari sarano ¡»rivi di le zente tutte. Jacomo di Tarsia voria che Nicola suo fiol, qual è contestabile nostro in Cy-pro, venisse in queste parti, perliò pregava la Signoria li desse licentia. Da Vicenza di reclori, di 6. Come erano a llioro presentati 4 homeni d’arme quali a Mantoa ebbetio danari, et vociano alozamenti, et anche ad Asola ne era cavali 72 di la compagnia dii signor Zuane di Gonzaga nominato di sopra. Di domino Hannibal Bentivoy, di primo di Bi-biena, drizata al suo Simon di Grumo. Come voria danari per la sua paga, et si dovesse dar dii resto ducati 500 ad Alberto da Caurara. Da Spulalo di sier Mariti Moro conte, data a dì 12 novembrio. Come a dì 8 in lochi dii ducha Zuam Corvino, zoè a Dalban vicino a Crisa, corse 300 cavali di turchi verso Crisa, et havia disfato quel paexe e introno in do nostre ville sottoposte a quel territorio e robono anime e animali ; et esso conte mandò do homini a parlar al vayvoda loro capo di Crisa, qual restituì il tutto e di più 6 anime de’ crisan: credendo fusse nostre, sichè quello panadego hanno ( disiato. Item, come a Poliza, loco nostro, hanno privilegio llioro di elezersi uno conte qual dia star uno anno, et questo è al presente è anni 7 vi è, et ogni 4 mexi è tenuto cavalchar per il paexe, lamen questo non va ; per tanto saria da proveder fosse fatto uno altro justa li soi privilegii, et dii caso seguite su quel di Poliza dii puto fo menato via. D:i Corf.ì dii bayh, di 5,6 et 7 novembrio. Replicha quello havia scrito in la materia di salii ; si duol quella camera esser poverissima, qual ha ducati 10 milia de intrada, licei lui dicha à pocha intra-da et à gran spexa. Voria conzar le mure et castello dii Butintro, et voria corno, bave sier Alvise Venier suo predecessor, qualche danaro per poter fabrichar. Item, per un’ altra voi monitioni per quel arsenal, et manda una poliza molto longa ; fo commessa a 1’ ordine nostro. Di Famagosta di sier Bortolo Minio capitano. Vene lettere in consonanza di le altre zercha la fa-brieha di le mure facca, et nulla altro.