MCCCCLXXXX1X, GENNAIO. 380 zente di misier Zuaneri tornano di Toschana mal armate. Di Zenoa di Marco Bevazam secretano', di 23. Come l’orator fiorentino si partiva de ii con una galia li dà el ducha, mal contento, dice mal de’ ze-noesi et cussi zenoesi di lui, e dicea la Signoria dava danari a’ zenoesi etc. Et quel domino Piero Fontana brexan da Chiari, comissario dii ducha, li dicea gran mal di la • Signoria, et domino Zuam Adorno non va a Casal, come dovea andar, perchè il ducha volea l’andasse a Milan ; et il re di Franza solicitava haver risposta dal governador si venendo in Italia li daria ajuto e favor ; et il messo veniva passuto di bone parole, dicendo non voler far cossa contra il ducha di Milan. Et che quel Zuan Paulo, vene in Corsica, si dicea ancora per Zenoa havia intelligentia con la Signoria nostra. Et esso secretario havia ricevuto lettere zer-cha li danari da esser mandati a Pisa, provederà etc; e il governador abuto la risposta di scudi falsi si tien satisfato. Da Costantinopoli di sier Andrea Griti, di 12 et 19 dezcmbrio, date in Pera a Zacharia di Freschi secretario, in questo modo. Che da poi le vendede scrisse, si continua li bazari, e furano per la inchiesta quello vi scrissi prima sarà, e cussi aferma , solicita di far, et non son questa instade per levarme de qui, sì grande occasion non me impedise ; si voi solicitar al bisogno e conforta presto : voleva dir se continuava di far l’armata, et de qui fusse fato armata e provisione, solicitando non si stesse aspetar. Da Modon di sier Nicolò da cha da Pexaro pro-veditor di l’armata, di 26 novembrio. Come havia auto nova di l’armata si facea a Costantinopoli, per lettere di Syo di Zuam di Tabia consolo nostro, et edam per la via di Rodi ; et che sier Marin Barbo so-pracomito li havia ditto el gran maistro molto dubitava, à mandato a tuor 4 nave in Franza grande, et à mandà 3 barzo una galia e uno galion in Arzi-pielago a tuor vituarie. Item, fa artilarie et à mandà a far comandamento a tutti i frati di la religion sia de lì per tutto marzo, soto pena di perder li lhoro beneficii : el qual soracomito era stato a Rodi e trovò do fuste di Caplici corsaro turco, et va seguendo il successo etc. Da Corfù dii ditto proveditor, di 8 et 13. Prima manda uno capitolo di la nova di la morte dii sol-dam. e fieli di Zuam cerchasso ; et come havia l’armata facea il Turco non esser da conto, ma farà 30 velie qual ussirà per netar i corsari. Et poi per la lettera di 13 avisa le nuove ha di Tarmata, per let- tere di Costantinopoli di 9, che si facea certo, perhò dimanda li arbori di galie rechiesti, et di biscoto esser li miera 300 fra tormento e biscoti, a Modom 154 60 miera, a Lepanto 25 miera. E chi dice il Turcho ussirà per Corfù, chi per Rodi ; et per uno venuto di Pera dice li esser assa’ maistri che calafatava nave et barze per l’armata Di Alexandria di sier' Andrea Duodo di sier Piero, di 21 novembrio, drizala a sier Bernardo e Bene to Zivran a Modom. De novo non habiamo salvo la morte dii signor soldam, morto insieme con li do fieli de Zuam cerchasso dal diodar Teni. Hanno fato concorsi, et perchè per.niuno è sta contradito, Cam-psam diodar grando suo barba è sta fato in suo luogo, e in lhoco de ditto diodar grando se ha vestito el diodar Teni sopraditto, e tutti i altri signori confirmati nei soi officii. Fo morto a dì 31 dii passato, essendo andato fuori dal Cayro ai monti de Fa-raon a spasso; steteno sin a dì 2 dii mexe a crear novo soldam aspetando Campsum Campsomie ussis-se fuori, el qual più che mai se aferma esser vivo. Habiamo ancor inteso Cartabei signor di Damasco esser morto, et in suo loco el signor soldam ha vestito Zuam Bolat signor de Alepo, et in Alepo quel de Tripoli, e a Tripoli uno parente dii soldam. Da Corfiì di sier Antonio Moro baylo el capi-tanio, di 8 el 12. Come sier Antonio Pasqualigo fo di sier Filippo, qual è maridà lì a Corfù, è stato a la Valona, dice esser galie et fuste n.° 32 tutte marze ; che lo ha fato star di mala voja ; pur si facea salnitri per terra, e Mustafà è lì; voria dalla Signoria nostra tornesi per poter far compir certe fortificatimi a la terra. Et eliam ditto sier Antonio li à ditto aver scontrato uno ambasador dii Turcho ritornava di Puja, stato al re Fedrieo, dice per dimandar le osse dii signor fratello dii 'l'ureo. Et per collegio li fo scritto dovesse far butar zoso una certa chiesia era apresso le mure, et fo per opiniom di sier Marchiò Trivixan savio dii consejo questo scrito. Da Trau di sier Lorenzo Corer conte, di 17 de-zembrio. Come il zorno avanti erano venuti secrele su quel territorio cavali 40 di turchi, passati pocho lontam di la forteza si facea, et erano ben in bordine, li qualli per il passato sono sta murlachi zente del Ungaro e a hora fati turchi. E nel far di zorno, 10 sono rimasti al pian con li cavali et 30 son dismon-tadi a pe, et hano depredato e robata una caxa che habitavano a costa dii monte sopra una villa chiamata Meglina, lontan di Trau mia 4, che molti anni sono stati subditi di la Signoria nostra et contribuivano a tutte faction et angarie di la terra, et hanno