ir, «nix, MARZO. 16 a veder li soi, era venuto qui a la Signoria. Et ozi fo in colegio, et con li capi di X fo aldito, et poi fo scompagnato zoso per sier Alvise Emo et sier Antonio Zustignan, dotor, savio a terra ferma. E alozato a caxa di uno suo amico. Et andò a Treviso, poi dia andar da li altri oratori. Et siete do zorni, poi si partite per andar a la corte. Da poi disnar fo colegio di savij ad considen-dttm. A dì X. La mulina fo leterc di Renna, di oratori, di 6 et 7. Chome il papa non era ancora partito per Civita Vedila; et havia le gotte, nè si sapeva certo si anderia. Item, haver fato la mostra a 1200 fanti spagnoli, fati per soa santità ; et il papa era a Bdveder a la finestra con 1’ oralor francese etc., ut in litteris. Da poi disnar fo colegio di savij. Et sier Marin Zorzi, dotor, sier Antonio Zustignan, dotor, et sier Alvise Pixani, savij a terra ferma, fonno a Lio, a far la mostra a li 260 cavalli di stralioti, venuli di Dalmata, et li mandono a Mestre, poi in veronese. Et manclia a zonzer cavali____ Noto. Ir» questo mezo il signor Bortolo d’Alvia-no, expedito de Vicenza e visentina, andoe a Ligna-go, el ordinò molte cosse, e bassar torre di castelli e Rocha porto di e Liguago, far bastioni a porte etc. ; e cussi andava vantando le forteze. Et il signor conte di Pitiano, era stato a Cremona, ordinato assa’ cosse ; il castello era za compito, si ¡»tendeva a far li bastioni a le porte etc. E partite, e andò per Geradada, ordinando la fortificatioi». A dì XI, domenega. Fo ìetere di Milan, di Zuan Jacomo Caroìdo, secretorio, di 9. Di la licentia datoli per il gran maistro, che vengi via. El qual pregò indusiase la partita, tanto che ’1 scrivesse a la Signoria ; e cussi fu contento. Item, mandò Ìetere di sier Antonio Condolmer, o rat or nostro in Pranza, date a Lion, a di 4, drizate a suo fradel- lo et sier Daniel Barbaro, suo parente. Li scrive aver auto licentia, nomine regio, che ’1 si parli e vengi a Veuiexia; et a di 5 partiva con araldi regij etc. Et non fo sue Ìetere, è intercepte, perchè a Bufalora, mia 18 di Milan, è le guardie niun porti letere, et vien viste. 5" A dì 12, lutti. 7 Vi ma fina fo letere di Roma, di oratori, di 8. Che a dì 7 parti el papa per Civita Vechia, con alcuni cardinali ; et il Pixani, ora-tor, va con lui. Item, P expedir di fanti per Viterbo, vieneno a Bologna. Di Spagna, fo letere di sier Francesco Corner, orator malro, data a Vadalajuda, l’ulti- me 17 et 19 fevrer. Come il re havia sotoscrito a li capitoli, ma voi esser amico di la Signoria nostra etc., ut in litteris, come dirò di solo. Item, che ’I re va versso Granata, et cavalcha di note, con la rama soa fiola, qual va con il corpo dii re Phi-lippo suo marito, per sopelirlo in Granata, dove è il corpo di la raina. Queste letere zonte, dete molto che dir a la terra, adeo che il fermento, era calato, cressete soldi 8 il ster ; et fo per le letere di Spagna, dicendo erano cative (etere etc. Da poi disnar fo colegio, di la Signoria e savij, per le banche di la becharia. Et non expediteno la materia, remesso a doman. Di Cremona vidi letere, di XI. Come missier Zuan Jacomo Triulzi va a Lion, chiamato dal re; el uno à visto, P à tòlto combiato dal gran maistro per partirssi. Item, che a dì 7 a Bologna zonse il Cardinal Pavia, legato; et che Ramazoto feva 2000 fanti, si dice voleno far movesta in Val di Lamon. Et nota, si ave aviso dii partir dii vescovo de Tioli, era legato a Bologna, et esser andato, per nome dii papa, orator in Franza. Di Crema. Si ave questo aviso certo, che missier Zuan Jacomo Triulzi va in Franza. Item, il Ca-roldo, secretario nostro, è a Cassam, aspetava la licentia di vegnir di longo, qual per colegio fo data. Noto. Intisi, sguizari, ai qual per ij consejo di X fo mandato domino Hironimo Sorvegnan, et è ritornato in questi zorni, riporla non voler esser con il re di Franza per niun muodo, ni anche con il re di romani, si esso re non è d’acordo con la Signoria nostra, è ritornato per certa risposta etc. Et nostri aspeta letere di Eiemagna, di Zuan Piero Stella, secretario, qual si sa, per uno eorier vien di Fiandra, che a dì 3 dii mexe era zornata una e meza lontani, dove era il re di romani. Fo conduto domino Nicolò da Este, fo fiol dii signor Renaldo, con certi cavali lizieri, ma non ave effecto ; item, uno senese el altri, chome di solo scriverò copioso; item, per avanti domino Zuan Cossi-za, fo nepote di Charzego, bassa dii turco, et fiastro di sier Marco Loredan, con 100 cavali lizieri. Da poi disnar fo etiam colegio per le banche di la becharia, zoè il serenissimo, consieri et savij ; et non fo expedito la cossa. Dii capitanio zeneral nostro, conte di Fi-tiano, date a Bergamo, a dì 11; et di rectori, sier Alvise di Garzoni et sier Francesco Ye-nier. Si ave aviso, che dovendo vegnir esso capitanio a Bergamo, stalo in quelli lochi a far fortifichar,