857 MCCCCLXXXX1X, GIUGNO. stel Remorantino a lui drizata ili credenza, dovesse dar fede a quello li dirà li soi oratori. Et fu leta in collegio, et poi disse essi oratori voria prima parlar con lui, che venisseno in collegio, et questo zercha poner, in li confederati, fiorentini o no ; et consultato fo terminato che doman venisseno essi oratori, et dicesse che li pareva. Itevi, fo balotà munition et danari per li conte-stabeli vanno a Corphù. Itein, fo butado le tessere tra nui savii ai ordeni di andar a far li balestrieri. Tochò a Buruto sier Zuam Moro, a Alexandria sier Zuam Trivixan. Ilem, andassemo tre savii ai ordeni, ozi al ber-sajo, a far li balestrieri di sier Zuam Malipiero sora-comito, et fu gran disordine. Item, fu fato li bombardieri in Fiandra ozi per quelli di l’arsenal. Da poi disnar fo consejo di X con zonta. Et vene uno gripo con lettere di 17 da Corfù, et bave etiam da Zara. In conclusion per ogni via si certificlia turchi venir a’ nostri danni. Et fo scrito a Udene dovesse far meter in bordine lì feudatarii, sono ubligati tenir cavalli per il bisogno presente; et mandato stera 1000 di fermento a Zara et danari et munition come dimandono in la poliza. Item, mandarli do contestabeli, zoè Jaco-min di Valtrompia, et Jacomcto da Novello, con fanti 100 per uno, etc. Da Carpii dii rezimenlo, di 15, 16 et 17. Prima haver ruinato la chiesia lì al Scojo di la serpa, justa i mandati di la Signoria nostra. Solicitano le munition richieste, dicono assai zanze di turchi, ma nulla di conto ; et che li fanti fono mandati lì per il capitano era sta posti su l’armada; voriano Bortolo Bon, over Zenoa con 700 fanti lì fosse mandati. Da Lepanto, di sier Zuam Moro rector et provedador di.... Come a Negroponte si fortifichava; et dubitavano per la nostra Signoria armata ; et altre zanze, nulla di conto, ni di conclusion; 335 Da Napoli ili Romania, dii capitano zeneral di mar, di 7 et 8. Come, venendo da Modon lì, scontrò la "alia soracomito sier Marco Grioni mandata per il provedador Guoro qual è in Andres : avisa il capitano zeneral di nove ha da Syo: come il Turcho vien a danni di la Signoria nostra, et vien a Napoli : per tanto era partito per andar di longo a Caomalio, et terminò ritornar a Napoli con 18 galie, dove à di-smontà, et visto la terra et forteze, fato provision, poi si dovea partir et andar verso Andres a trovar el ditto provedador, et aspectava il resto di le galie, et,di Farmata acciò fusse grosso; et havia mandato sier Zuam Francesco Baxadona soracomito in Candia per il resto di quelle galie, et li havia dato ducati 4000 con bordine debi armar quel rezi mento quante nave sono de lì, et se ditti danari non bastava dovesse trazer in suo nome danari, pagandoli in questa terra. Item, debi far arzieri, et mandarli in armada. Item, scrive dii zonzer di la galia di Troni, et la galia istriana ; sto con buon cuor. Di Ragusi, di Nicolò Gondola, ili 17. Avisa zanze dii Turcho; conclude haver nova di la morte dii Turcho, et non fu vero. Da Dulziyno, di sier Piero Nadal conte et capitano. Come era nova in quelle bande clic turchi veniva a’ danni di la Signoria nostra. Da Zara, di reetmi, di 24 el 25. Come turchi erano corsi su quel di Nona, et fato podio danno per esser redute le anime et animali su l’isola ; et che essi rectori niandoe a 1’ Urana 50 valenti homo-ili, dubitano turchi non vaili a depredar su li borgi di l’Urana. In conclusion de lì hanno fato grandissimo danno, brusato 40 ville, et vanno tuttavia bru-sando, sono mia ilo lontan ili Zara, et quelli si aspo-ciano in li borgi hanno fato provision ; dimandono munition come in una poliza, dubitano non vadino a scorsizar di sora a Novegradi, voleno formenti, et danari Per l’altra, di 25 scrivono, por la venuta dii gripo, passò de lì, avisa Scander bassa esser zonlo in campo, sichè è signal starano turchi de lì intorno a dannizar. A dì 29 zugno, fo San Piero. In collegio vene li patroni di Fiandra, et li altri di Baruto et Alexandria, et fono solicitati dal principe a expedirsi; et ordinato a sier Valerio Marzolo soracomito, che ozi moti bancho, et si voi mandarlo via. Da Milan, di l’orator, di 22. Come misicr Francesco Bernardin Visconte, li havia dito da parte dii duclia: conio el signor havia licentiato di Milan li oratori pisani, vedendo non esser zà tanto venuta la lhoro licentia da Pisa, acciò tutti veda la bona volontà dii signor suo. Item, avisa esser nova sguizari haver dato rota a 0000 tedeschi, et el ducha aver tolto le taxe ad alcuni homeni d’arme dii marchese di Mantoa. Da Liom, di l' amico fidel, di 12. Primo sguizari prosperar adosso alemani. Et il prior di Alver-nia, era lì por nome dii gran maistro di Rhodi, mandava monition a l’armada, fu in Provenza, di barze 7 et galie 4. Item, el re manda zente di qua da’ monti, di quelli dii ducha di Valenlinoes, di monsignor diObignì, di Monsignor di Ugni, di monsignor di Brandicur, zoè 500 lanze erano a li confini di Ber-