257 MDIX, MAGGIO. 258 1’ ultimo di rctroguarda, era 3 mia, e da una banda era rota, e da I’ altra non sapeva, né se li dava soc-corsso. Per francesi fo comenzato a dar ne la coda de le nostre zente e indivinò dar ne le cernede, e le se meseno in fuga. Hanno perso nostri 24 pezi de artelarie, solum per non se trovar in campo XXV guastadori potesse far le spianade. Basilio arivò qui etc., l’anticipò il tempo, lienier di la Saseta s’à porta mal ; fugivano con tuta la bandiera a squadra per squadra. Polo Crespo è stà preso ; e si non era Lucio Malvezo, nostro padre era preso, perché tre volte el fe’ afermar le zente che fugivano. À porla con si qui ducati 8000 havia con lui ; et è sta salva quelli danari havea il pagador, qual ha scorsso gran pericolo, fugite a Crema, ozi è venuto qui. Si aten-124* derà a meter le zente insieme. Si dice, francesi per uno pezo si reputò roti ; è anegati, chi dice 4000, chi 1500, per tutti ho sentito dir questo. 1 stratioti fonno mandati a Palazo, a piar uno passo, per il signor Bortolo, e non se hanno atrovati a le facende, perchè erano 4 mia lontan. Se judicha di la rota esser stà causa el signor Bortolo, el qual non voleva ascoltar niun, se non chi feva a suo modo, e se niun diceva 0, li acusava per poltroni ; el capitanio el segondava, né osava dirli una parola. Saria stà ben fusse stà morto za 3 mexi per nui. El cogitor dii provedador Oriti, nominato Piero Brexam, è morto over preso, e uno suo servitor ferito di una artelaria in una gamba. Da poi disnar, de more, el principe, con li oratori, Spagna et Ferara, e il primocierio et la Signoria et patricij invidati al pranso, con le cerimonie vene in chiesia di San Marco, ma vestito con manto di ormexin cremesin, che doveva vestirsi d’oro, per non monstrar haver dolor, et non esser stà 0, che tutti di queste nove parlava ; et era con ciera palidis-sima. Portò la spada sier Piero Michiel, electo capitanio di le galie di Barbaria ; fo suo compagno sier Priamo da Leze. Et nota, a la Sensa fo pochissima zente ; tutta la terra era in moto, et la corte piena sempre, da matina, da mezo dì e da sera, per saper qualche nuova. 125 Da poi vesporo si reduse pregadi fin horre23 '/«■ Et fo leto le letere di Eiemagna, dii secretario nostro, di 20,21 et 25.0 da conto. Non ha ’uto audien-tia, nè è per averla fin non sia expedita la dieta. 11 re vien in qua; et lui è in Fiandra. Madama Margarita ha mandato a dirli, che ’1 vegni a Brixele da lei etc. Di Verona, di 15, di note. Chome non è venuto letere di Brexa, li pareno di novo. Hanno, versso Peschiera esser posti alcuni stradaruoli man- 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. Vili. tonni, tien le vie sia serade. Itern, quelli citatimi mandono a li passi, Valezo, Peschiera e Lacise, fanno il dover, intertenendo li fanti fuzeno via. Di Brexa, zonse poi letere dii provedador Corner, di 15. Dii zonzer suo lì, e dove è il capitanio e il coioga Orili et zente d’arme redute et va reducendo; et ha con lui li ducati 8000 salvi. Item, li danari havea il pagador, sier Polo Nanni, sono salvi. Di Beza, di li provedadori generali, eh’ è mia .. . di Brexa, di 15, hore 23. Dii redursi lì col capitanio zeneral e-al tre zente d’arme, videlicet cavali . . ., et lì si fermerano a redur il campo, e ogni bora zonze. Scriveno se li mandi artellarie, perchè hanno perso pezi 34 (1), videlicet 8 canoni di libre 50, 2 colobrine di 40, 5 colobrine di 20, X sacri di 8 et 11 faleoneti, et 4 era sia manda a Bergamo per il provedador, perchè erano rote; et hanno trova lì a Brexa alcune et etiam è a Verona ; e si provedì di li cavalli et altre cosse. Et scriveno il modo di la rota, et quelli inanellano di nostri: el signor Bortolo non si sa dove sia,.el signor Piero dal Monte morto, Zitolo da Porosa preso, morto Franco dal Borgo et Sachozo da Spoliti, Christofal ili Calabria preso, et alcuni altri, ut in litteris. Et di homeni d’arme nostri manchano pochissimo, ma ben de le fantarie assa’, maxime di le ordinanze. Et che danno danari a le zente et rinforzerano il campo. Spera di brieve esser in bordine, perchè è stà gran disordine etc. Dii campo di francesi non sanno quel fazi ; ma unum est, è slà amazati etiam francesi assa’ et anegati in Ada, che volpano fuzer, credendo esser roti, chi dice 1500, chi più numero. Si era bordine, si baria auto vitoria ; ma la fogacità dii signor Bortolo è stato causa di ogni mal. 11 conte si à portato ben, ma non à potuto far altro, a lui non lochava investir, ma ad altri, ut in litteris. Nota, l’artelarie ste’ 4 hore in campagna su li cari solle, che, si nostri le fevano levar, le era recuperate. Et nota, vidi letere di sier Francesco Cor- 125* ncr a sier Jacomo, suo fratello, copiose di la materia, et di sier Folio Nanni. Le qual sarano notade qui avanti, acciò se intendi la verità. Di Crema, di 15, hore 15. Come, seguita la nova maledeta, francesi una parte andoe a Cara vazo, et hanno auto la terra e bombardavano la rocha, et una parte ha dovea vegnir lì a Crema. Esso podestà fa quelle provision el puoi ; vi è dentro domino Sonzin Benzon el fanti pochi, numero ... À seri- (1) In margine 37. 17