825 Hem, io leto un’altra parte, metemmo, di far uno patron, al primo progadi, dii belingier qual era compiilo in arsenal, et sia electo per do man di ele-etion a le banche, habi ducati 800 a l’anno con la condition di la mità, et sia armado con 100 homeni. Et dita parte have 11 di no, el resto di la parte, et fu presa. Ma prima sier Andrea Zanchani andò in renga, et disse non era montato per contradir a la parte qual laudava si armasse, et laudò nui savii ai ordeni et che doveamo meter che le galie grosse tutte fusse 323 mandade in armada. Unde io ha via zà la parte nota-da di mia in man, in rnanega, di mandar tutte le galie grosse in armada, et li patroni habino titolo et • utilità di soracomito, non vadi li capetani etc. Et cussi io Marin Sanudo, sier Zuam Trivixam et sier Yetor Capelo savii aiordeni, metessemo la ditta parte, atento el consejo come la fu leta disse me-tella, metella; et sier Marchio Trivixam, et sier Nicolò Foscarini savii dii consejo, intrò con nui in opinione, lumen sier Polo Barbo fu contrario, et mandata la parte 2 non sincere, 29 di no, 152 di la parte, et fu presa. Noto. Eri sera sier Hironimo Donado dotor, venuto orator di Roma, qual era sta electo vice domino a Ferrara, gionse in questa terra, ma per non esser zonte le sue veste non vene a la Signoria. A dì 18 zugno. In collegio. Vene sier Marco Sanudo savio a terra ferma, di Mestre, et referite la mostra di li stratioti fata, et che haveano cassa 220, et manchava uno capo a far la mostra, qual havia mandà Francesco Duodo rasonato a farla, et zuroe l’oiìcio di avogador di cornun, et introe. Vene Marco Antonio da Padoa cognominalo il Trombela, leze a Padoa, Marco Cabrici et Marco Alvise da Veniexia, et un altro frate di l’hordine di San Francesco conventuali, exponendo : come el pontilìce a requisition di reali di Spagna volea far qit sto anno il capitolo a Roma, et privar il lhoro zeneral, fra Franzesco Sanxorn brexan, et far un zeneral novo dei frati observanti, et che fazando questo lhoro frati conventuali anderiano dispersi per il mondo, come è seguito in Spagna in 4 provincie, che a 400 conventi per li reali sono sta tolte le intrade. Item, che non voi de cantero studiano, et lhoro sono quelli mantien la fede di Cristo con la disputation, predi-cation etc. Or fono mandati fuora, et consultato di scriver a Roma a l’orator una lettera in bona forma, etc. Vene li patroni di Fiandra et altri, quali volendo parlar, sier Filippo Trum procurator danno 1’ opi- 820 nion di eri di mandar le galie grosse in armada, et 10 li risposi havia auto bona opinion per il ben di questa terra. Or intrò li cai di X con furia dentro, et mandò tutti fuora: lo ditto eri esser sta retenuto uno spion in piaza, quello sarà scriverò ; et niuna lettera fu leta. Vene prima sier Hironimo Donado doctor, venuto orator ili Roma ; e prima referì pianamente il papa si recomandava et confortava la serenità il il nostro principe, qual modera e pesa, et che lo obieto e subieto suo era il fìol ducha di Valenza, et have 11 papa dubio dii matrimonio che fton havesse ad esser, e poi concluso à auto piacer, e prima dicea mal di Pranza, hora è tutto francese; desidera qualche disturbo in Italia, è pontefice artificioso e composito, et in secrelis li dimandoe dicendo: « Orator credi la Signoria, serverà li capitoli ha con il re di Pranza V » et li rispose : la Signoria esser ferma di servar la fede, non menerà francesi in Italia, ma desidera la quiete. Item, el papa fa zardin per tutto, prima sul stalo dii signor di Rimano, etiam dii prefeto, poi Piombini, ch’è loco picolo, dà gran ¡Dirada, ducali 10 in 20 milia a l’anno, etiam Pisa; non ha zente d’arme solum Zuam Cervilioin, qual è a Todi, per le dil'cren-tie di Bajoni. Item, ha Hercules Bentivoij ; fanti non ha cussi come prima havia, perché erano pagati dal roy, conclude a hora ha pocha zente. Item, il papa li piaque la lettera li mandò la Signoria congratulalo- 323* ria dii matrimonio di Valenza, sicliè una picola cossa, come è una lettera, zuova molto. Quanto a le cosse di Spagna, sequite che li do oratori con Graci-lasso, non sono parliti, el qual Gracilasso à a cuor le cosse dii reame di Napoli, per liaver ducati 0000 su la doana a l’anno da quel re Federico ; et eh’ el papa rimandò in Spagna lo episcopo di fìurgos, per ri-conzar etc. Di Maximiam re di romani, el papa ha piacer di questi garbugij con sguizari, et si conzò con soa serenità per via di alcuni eclesiastici, perhò che li reali di Spagna scrisse a esso re Maximiam dovesse mandar oratori a Roma contra il papa a chiamar concilii. Item, el ducha de Milan li è nimichi», voria tuorli il stato per dar al liol ducha di Valenza il conta di Pavia di là di Po ; et col Cardinal Ascanio non è in quella amicitia, prima era; à le stantie in palazo esso Ascanio, ma non vi sta. Item, di necessità il papa è amico di la Signoria nostra non havendo a chi altri puzarse in Italia, desidera il roy vengi in Italia; et che soa santità conseja la Signoria nostra, quanto li torna a preposito, come lui orator crede. Et in mexi 21, era stato a Roma, havia visto con Milan e il papa gran varietà, hora UCCCCLXXXXIX, GIUGNO.