811 MCCCCLXXXXIX, GIUGNO. 812 sia col re di romani uno suo secretario, et li ha scrilo come a Rovere, venendo biave per stratioti di la Signoria nostra, fono tolte et retenuti li danari. Per tanto da parte di esso re li scrive debbi dolersi di questo con 1’ orator venitiano, è di li a Milan ; et che el suo signor li havia risposto non creder questo, tamen havia voluto scriver de qui. Et è da saper 1’ episcopo orator non vene perchè era in leto con le gote; et consultato li fo risposto nulla saper. Et si quel rector nostro havesse fato alcuna cossa, à per leze hanno lassar trazer biave dii dominio di la Signoria nostra, tamen si scriveria per saper. In questa mulina fo baloladi li savii dii consejo et li savii di terra ferma tutti, et electi do, quali do-vesseno andar a Mestre, dove sariano tutti li stratioti, a far la nostra, justa la parte presa; et rimaseno sier Marchio Trivixam savio dii consejo, el sier Marco Sanudo savio a terra ferma. Da poi disnar fu gran consejo, et fo electo pro-curator di San Marco sopra la chiesia in luogo di sicrZuam Capelo; a chi Dio perdoni, pmter expecta-lionem omnium sier Nicolò Trivixam fo capitano a Padoa, q. sier Zuane, rimase di 4 da sier Marin Lion fo capitano a Padoa, sier Marin Venier fo podestà a Padoa, sier Marin de Garzoni fo podestà a Padoa. Et fo a consejo l’orator di Monferà, el fono N. 1G44, et la bàlotation di 4 electi, N. 1529 cussi. El le molti pasti, etc. A dì 14 zugno. In collegio Non fo il principe por caxon di la gamba senestrada; vene sier Nicolò Trivixam, electo procurator di San Marco, con gran compagnia, et li procuratori, qual ringratiò la Signoria di li honori datoli, promesse far, etc., dicendo era schiavo et servidor di questo stado. Et per sier Polo Rarbo el consejer li fo risposto, et datoli le chiave di la procuratia, andò in chiesia di San Marco con li procuratori a zurar, justa il consueto, et tutto il collegio lo accompagnò fin a la porta. Vene domino Zuam Batista Carazolo, et domino Machario per nome dii ducha di Urbim dicendo: el ducha fin ilo bore si parte à mutato pensier di andar a Padoa, va a Cliioza; et fo scrito a Ghioza li fazi le spexe, et li fo mandato ducati 25. Item, questi exposeno : prima dii tiol fo dii principe ili Salerno, che piacendo a la Signoria nostra lo toria con lui a stipendio, et questo disse il Carazolo, poi domino Machario disse dii censo pagava el suo signor al papa, voria far quello à fato con li altri pontifici, zoo scontar el credito col debito, perhò che resta haver dii servitio ducati20 miliada la chiesia, unde havendo la Signoria nostra in protetion pregava di questo fusse scritto a Roma. Secundo havia fato capo di 100 homeni d’arme, piacendo la Signoria, esso domino Zuam Batista Carazolo. Tedio, misier Lazaro Grasso stato in Bibiena lo ricomandava a la Signoria. Quarto di uno vicentin era in bando per morte 318 de homo di Vicenza, voria salvoconduto di poter andar a Vicenza, havendo la paxe di li parenti dii morto. Et fono mandati fuora per consultar. Et poi li fo ditto : a la prima dii fio dii principe di Salerno, esser contenti, et dii scriver la Signoria a Roma più che contenti; a la secunda dii capo Carazolo piacerli ; a la terza si haverà Lazaro Grasso per ricomandato; et a la quarta non si poter far per esser contra le leze. Vene 1’ orator fiorentino, et disse come pisani essendo stati per tutto, niun si havrà alterati, et vedendo fiorentini che essi pisani non voleno star quieti al laudo, hanno mandato lhoro zente, erano alozate su quel di Arczo, ad alozar su quel di Pisa. Secondo, quanto a li denari dimandati per la Signoria nostra, li soi excelsi signori, dimandano a che modo la Signoria voi la cauzione. Et mandato fuori, et consultato, era perhò alcuni volevano ajutar pisani, tandem li fo risposto, per sier Polo Barbo, che il far di plano era bon, et de li danari volemo quanto voi la sententia. È da saper, la nave di sier Antonio Codio, ozi fe velia, fo jeri a farli la zercha sier Zuam Moro et sier Jacomo Contarmi, et l’arsii va a Corphù, patron electo per nui Michiel Botarim, si parte questa note ; et si manda ducati 3000 al capitano zeneral acciò mandi in Candia a armar. Item, fo balotà la poliza di l’arsenal, la qual era molto ingorda. Item, sier Filippo Trum procurator volse far balotar certe munitimi per Dulzigno, qual non hes-sendo castigate per 1’ bordine nostro, ave 4 balote di no, et non fu preso. Item, fo balotà, con li governadori de l’intrade, sier Bortolo Lion condutor dii dazio di le do et tre per 100, et cazete. Z),ì Roma, di sier Puh Capelo el cavalier orator, di 11. Come de lì si parlava molto dii matrimonio di Valenza ; et ha inteso por via certa il papa haver lettere, come esso ducha non potendo haver la fia ili re Fedrico ni quella di monsignor di Foys, à tolto questa de Albret, et datoli contradota, et promesse il papa far suo fiol Cardinal con intrada di benefizii de ducati 8000. Item, dar al roy in contadi ducati 150 milia, per comprarli uno stado in Franza; et il papa ha mandato l’arziepiseopo di Ragusi, orator a Napoli, per 4 cause : la prima, dolersi liabi fato ol sig. Pro-