245 MCCCCLXXXXVIII, dicembri:. nari e tutto quello li fusse de bisogno ; et così al proveditor scrito in consonantia. Da R'avena, di 20. Manda alcune lettere abuie dal conte di Sojano et di Jacomo Sacho ; li danari era zonti; et scrivea sier Zuam Paulo Gradenigo che hora prospererano. Dii conte de Sojano, data a di 17 a Monte Alto,, al proveditor di-Ravena drizata. Come a dì 16 il proveditor per el barisello havia ricevuto li danari et comenzarà a dar a le fantarie, et in questo mezo era sta posto hordine che Jacomo Sacho vadi ad aquistar uno castello nominato Riolo, dove havea intelligentia, con li soi balestrieri a cavalo, el qual loco è la guarda di tutto il paese; et harà poi Chare-sto et Urlato, el qual uno abuto l’ altro si renderà, e si potrà scorer in cao di la valle, et Chiriacho dal Borgo harà carestia di tereno : el qual Riolo è in Galiada. Item, haver da Sojano abuto alcune some di grano, et che esso conte facea quello potea ; havia scrito a do soi castelli li portaseno vituarie, zoè Pongo et Spinello; sperava far bene et prosperar in laude di la Signoria nostra, e più haria fatto se li danari fusseno stati. Item, dii passar de lì dii proveditor * da cha Venier veniva di campo. Et Jacomo Sacho di 17 scrisse edam in confìrmation come si partiva per aver Riolo, prega Idio li presti ajuto di far etc. Ancora dii dillo conte da Sojano, data a Sorbano a di 18. Si doleva dii zonzer li danari lardi, et quelle fantarie non haver voluto andar, et il proveditor li havea voluto dar pegno li soi arzenti ; ha 700 fanti, 70 stratioti et li so balestrieri, et inimici non sono con mancho zente a l’incontro ; ha preso 4 castelli per acordo, che per forza non li haria abu-ti cussi in pressa ; lauda molto quel proveditor Gradenigo di ogni bona parte ; spera tutto succederà bene, nè Ihoro lasserano di far etc. Item, vene di sier Zuam Paulo Gradenigo di 18 a Sorbano, et di Rimano dii secretano de 18, le qual per esser 1’ hora tarda non fono lette; ma è in consonantia di quanto si fa. A dì 22 dezembrio, in collegio, fo aldila la mojer dii quel Jacomo Savorgnam condutier nostro di 100 cavali, morto a Pisa, la qual fo fìola di domino Ma-llieo da Santo Anzolo da Crema, et vene con do pu-lini et do fie picele, beìissime creature, et suo fra-tello domino Anzolo Francesco da Santo Anzolo condutier, edam lui nostro, et il cugnato sier Hironiino Savorgnam, vestiti di pani lugubri. Et butati a li piedi de la Signoria, pregoe suplicando essa dona che fusse dato provision per il viver lhoro et le (iole maridate, atento la fedeltà di suo marito che era zentilomo nostro et morto a’ nostri servicii. Fe’gran compassion al collegio ; per il principe li fo ditto si consejeria etc., tamen, poi non li fo dato alcuna cos-sa : alcuni savii sentiva nieter la parte, ma ussiteno di collegio. Vene Piero di Ribiena et portoe una lettera abuta dal magnifico Juliano di 16 da Bibiena. Scriveva in conformità di quello si havia inteso per le lettere di eri : come el ducha voleva star lì con lui ; et narra il modo dii alozar dii campo a Borgo e Campi li Bajo-ni, a Montalone el signor Carlo Orsini, a Mignano li faventini, a 1’ Averna el signor Bortolo d’ Alviano. Item, haver fiorentini non poter più durar ni star su la spexa, perchè dovendo mandar una paga in campo, larano novità per non esser danari el con-verano far quello vorà la Signoria ; et in la cita non si poteva più, et era venuto a lui uno cugnato di Ba lista Serestori uno di dieci, el qual lo conforta a perseverar: lo ha rimandato indriedo per conforto de li amici, dicendo la Signoria non voi lochi de’ fiorentini, ma li presi sono soi, et voi solamente remeter essi Medici in caxa. Et che le pratiche dii duclia di Ferara di l’acordo havia molto disturbato et nozuto; et il magnifico Piero esser partito de lì per trovar bestie et non sa dove alozerà. Frachasso si dia partir • di Popi; narra il perder di Monte Fatuchio, la Cresa et Castel Sochognano. Vene Alvise di Piero, era secretano di sier Jacomo Venier proveditor in campo, venuto da Rave-na ; qual in collegio naroe molte cosse. Prima : come nostri havea praticha con uno castello de’ fiorentini chiamato Caprese, dove era uno contestabile nominato Preton da Modiana, con il qual si havea ditta praticha, et nulla era seguito. Trovò Piero di Medici a Castel Delze, e ’1 suo proveditor, venendo a Ravena che per la grosseza di la Marechia non potè passar ; el Piero pregava le zente non si ritrazesseno ; et volendosi il ducha ritrar, fusse lassato l’Alviano e l’Orsino, et voi 300 homeni d’arme et 3000 fanti. El qual signor Bortolo d’ Alviano voi andar a Pozo Reai con li 1000 provisionati facea far, et usar una stratagema di mandar li. fanti da la banda di là, et lui andarci di qua con li cavali lizieri, et prometc dar ditto Pozo Reai over andar a Siena, et harà il passo da Pandolpho Petruzi, et per mariema passarà a Pisa. Tortio : che pratichando la pace con fiorentini per Pisa, esso magnifico Piero si racomandava nè volea esser sotto Milan ; vorrà o intrar in Fiorenza come citadin o haver qualche provision da poter viver. 'Item, Juliano di Medici era in Ribiena et I havia la quartana-. Naroe la conditici! dii campo ;