1=27:3 MCCCCLXXXXlX, StTTEMBRE. aspectemo la viteria, la qual si dolorilo non sia seguita, Plictm il socorer di Lepanto, et clic tegni l’ar-mada di Franza a ohe modo si voglii, elicmi nui scri-vemo a ditto capitano die è il gran prior di ¡Viver- nia nepote del reverendissimo Cardinal.....et in conformità al gran maistro di Rhodi, et eliam l’ora-tor di Franza scrive una optirna lettera a ditto capitano di l’armata. Ilem, li mandemoducati 10 milia, videlicel 4000 de presente per la nave de biscoti, et debi tenir queli ducati 5000 deve mandar in Cypro per formenti non li havendo mandati, sichè non li senio por manchar de ogni aiuto. Et sier Lunardo Loredan procurator savio del consejo messe de indu-siar scriver al zeneral fino vengi le prime lettere, (amen scriver al capitano di 1' armata di Franza e al gran maistro e mandarli li danari. Andò le parte, bave niuna non sincere, nulla di no, di l’indusiar 15, di scriver 197. Fo posto, per li savii, scriver a Zuam Dolze secretarlo nostro a Milan se debbi alegrar con misier Zuam Jacomo di la vitoria e ringratiar soa signoria dii bori animo 1’ ha verso la Signoria nostra. E poi. per un’altra lettera, subito debbi ringratiar el ditto 493 di le parole usate di voler esser sempre nostro, e quanto al socorer di risa saremo ben contenti di ogni ben suo. Primo contradixe sier Nicolò Trivi -xan procurator qual voi dir f p r p r p et mp ni p. p. (sic), et pratichar etc. ; li rispose sier Lunardo Grimani, poi sier Nicolò Foscarini Silvio dii consejo, a tutti do poi sier Antonio Valier consejer qual non volea scriverli di la materia di Pisa, poi sier Polo Barbo el consejer, poi sier Lunardo Loredan procurator savio dii consejo; li rispose sier Alvixe da Mo-lin sìivìo a terra ferma, demun sier Polo Pixani el cavalier avogador de comun, et sier Polo Barbo nitro in l’opinion di sier Antonio Valier, et li altri consejeri dei savii. E andate le parti, quella del Valier fo 33, et di savii el resto; et lu preso di scriver le lettere come stava, e si stele fino bore do di note, comanda credenza e dato sacramento. A di 11 setembrio. In collegio. Prima fo leto una lettera de Vicenza di sier Alvixe Moro podestà et sier Domenego Conlarini capitano, di 10: come per alcuni venuti di Valtelina hanno a dì 3 Ascanio con uno gran maislro con lui fu a Morbegno dove deva danari a’ lodesdii, sichù dubitano essi rectori ili novità; voriano Vìcenzo di Naldo qual ha fanli, etera de lì, et li 200 deputati far per quella comunità restas-seno ile lì; avisano non liaver monition alcuna. Et mandoe uno Andrea di Guastagna a la Signoria acciò quella intendi il tutto. Relation dii predillo Andre idi Guaslayna visen-tin, in collegio. Dice esser stato in campo di todeschi e agnelini, partì a dì primo de l’instante, andò sotto specie di liaver certa grafia ; disse in campo conira sguizari esser zercha 1000 todeschi in vai ili Venosa sotto il castello di Mazo, et era lato trieva con agne-iini e sguizari la quiil finiva; poi andò in l’altro campo a Friehricli dove era persone alemano 15 milia, e vene lettere dii ducila di Milan al re omnino dovesse far paxe con sguizari, e subito il re mandò a Norimberga per homeni 4000, e intese li in campo futa hi ditta paxe il re si volterà contri la Signoria nostra a la via di Valchamonica. Ilem, fo dal capitano di Tyram e lì die’ certe tarlufole, è nominato domino Leonardo Felzer, fo alias orator a la Signoria, qual li fece la gracia d dimandava, et disse si non era turchi la Signoria minava e malmenava todeschi, dicendo so quello vi dico, poi li disse reeo-mand ine a li rectori ili Vicenza e prego la Signoria voglii farmi una gracia di alcuni bandizati de 1Ì possino ritornar che son ben per remeritarll questo servirio; e poi disse come el vicario dii capitano de Zuam è venuto qui per spiar. Li Padoa, di sier Marco Bollini podestà el sier Luca Zen capitano, di IO. Dii zonzer dii Cardinal legato lì, et il podestà li andò contra con assà cavali, et a la porta di Santa Groxe era la chieresia, preti e frati aparati, et li doctori con li bavari, et il legato vene sotto una umbrclla portada da sei doctori, quali si dovano muda. Lo acompagnò al domo, si scusò se non era sta honorato. Rispose sua signoria che era venuto presto perchè havìa hauto lettere dii papa li à dato l’arzivescovado di Valenza, dà de in-, traila ducati 12 milia, et che domati si partiria, monterà in barcha a liore 14. D i Caravazo, di sier Zuam Antonio Dandolo proveilador, di 8, hore 24. Come domino .Incorni) Seclio haviii abulo uno messo di Milan stato in caxa di misier Francesco Bernardin Visconte, et li portò una lettera, et un’ altra di domino Ilironimo da (’.arcano uno dì 12 deputati al governo. Li scrive in quel hora andava in campo per esser a parlamento con el signor misier Zuam Jacomo; el clic eri fo fato crida in Milan, per misier Zuam Jacomo preditto, che niun di soi intrasse con arme in la terra, et eri il campo intrò in porta Comasena, et alozò parte nel zardin, il castello trazeva al campo. Ilem, che milanesi dimandano a misier Zuam Jacomo recuperar li lochi era dii ducalo di Milan, rispose non voler per esser pati la Signoria habi Cremona et cremonese, et cussi voi observar il roy. Ilem, dimandano