336* 861 MCCCCLXXXXlX, GIUGNO. 86* rhò clic quella fu mandata diceva per nui principe consiliorum noslrarum consuetudine servala; et li fo risposto si faria volentieri. Secondo, dimandò si di-cha di la liga fata a Angiers e pubblicata a Bles. Terzo, die il principe lazi juramento, per nome di questa republicha, presente Iboro, di mantenir ditta eonfederalion, prometendo eie. Risposto si farà. Et fono acompagnati, per il principe, fino a la porta di la sala. Vene l’orator de’ fiorentini, e comunichò a la Signoria : come le sue zente baveano abuto Cassi na a descrition, et avisavano li soi signori, come boni fioli di questa Signoria. Fo ringratiato. Intesi da uno de’savii: si ha Cremona e Pavia è signore in Lombardia, et Cremona dava de interesse al ducha ducati 80 milia. Jntroe li cai di X dentro, et fu fato i balestrieri a Barato. Da poi disnar, fo pregadi, e vene le infrascrite lettere : Da Zara, di re-tori, di 22. Narano le crudeltà grandissime fanno i turchi, de lì via, lamen si havia auto prima di “24 pt 25. Da, Veijia, di sier Piero Malipiero conte, di 12. Come per uno nepote di Jacomo di Tarsia, venuto di Lubiana, havia inteso che lì era asunati certi ari di munition et piere di bombarda molto grosse, et che lui voleva condur artelarie a Venecia, le qual non è sta lassate condur, imo toltoli. Item, di una cria fata a Fiume, perchè molti homeni de quelli baveano tolto danari è andati su la galia armata a Cherso, che tutti dovesseno tornar sub perni rebeHionis et confìscalionis, el qual loco è di..... Da Feltre, di sier Mathio Barbaro, podestà et capitano, dì 28. Come havia nova dal castelan di Schener, qual ha mandato uno suo provisionato in Primier, dice haver da li signori di Valisperg: che agnelini conzonti con sguizari, el zumo di San Zua-ne, andono a trovar il campo regio, fono a le man, morti 40 milia persone, et replicha ditto numero, ha molti messi a Meram, per saper la cossa. Da Durazo, fu, leto una lettera drizala a li cai di X, di sier Vido Diedo bailo et capitano, di 13. Come havia dal suo amico : che Pimperador era parlilo zà zorni 15 da Consfantinopoli, zoè a di 28 mazo, e uno bassa di la Romania andava avanti, e vano con lo exercito in la Morea a danni di la Signoria nostra ; et farà do exerciti, uno in la Morea et uno lì a Durazo, et fin 8 zorni verano soto quella terra; et abuto aviso il flambular di Terranova, et di uno altro, non erano andati in campo, ma stanno aspetando mandato; et che ivi non è monition; et lui à fato intender a quelli di lì, svudano la terra di la roba, acciò la vimlita non li facesse danno, e cussi farà per aricordo di quel suo amico. Lo à rimandato c dice aviserà altro. Et è da saper, fo terminato, nel consejo di X, di mandarli pre Martin Albanese arcivescovo di Durazo, el qual è ben voluto in quelle parte et à gran seguilo, et si li da ducati 50; et eliam, per el consejo di X, si manda al dillo provedador ducati 50. In questo zorno in pregadi non fo il principe. El fu messo parte, per i savii dii consejo, terra ferma e ordini, et sier'Polo Barbo el consejer : di scriver al capitano zeneral una lettera di la iruption fata per Scander bassa a Zara, et che havendo roto esso Turcho in levante, esso capitano debbi mandar a dimandar P armada al gran maistro di Rhodi, et promeli et dagi danari a ditta armada, venendo in ajuto nostro ; et svisarlo di le provision femo, e di P ar-mada si fa in Provenza di 10 barze, 3 galeaze et 4 galie, et mandarli alcuni avisi abuti da Constanti-nopoli. Ma sier Polo Barbo e nui savii ai ordeni, volevamo continuar in ditta lettera, die non ussendo over ussendo P armata a’ nostri danni, e andando a danni di altri, esso capitano dovesse mandar uno homo pralicho al Turcho a dirli il danno ne era sta fato a Zara, et che provedi a la indenità nostra, per non creder, la Signoria nostra, ditta incursion sia sla fata dì mente soa. Et parlò sier Polo Barbo in favor di la sua e nostra opinion ; li rispose sier Nicolò Foscarini, savio dii consejo, dicendo esser parole minatorie, et non dovemo comenzar a iritar il Turcho, etc. El cussi nui savii ai ordeni si lolessemo zoso di ditta zonta, el restassemo su la prima nostra opinion et sier Gasparo Malipiero andò in renga, e aricordò quelle parole di avisi abuti da Constantinopolisi scriva in zifra, per il pericolo di merchadanti nostri sono lì; el cussi si farà. Andò le parte, una non sincera, 5 di no, dii Barbo fo 92, di altri savii Ì04, e fu presa. Item, prima fu facto el scrutinio di do proveda-dori execulori sora la deliberation a le cosse da mar, qual è questo : Elecli do provedadori execulori sora le cosse da mar. Sier Andrea Loredam, è di pregadi, q. sier Nicolò............79 f Sier Anzolo Trivixan, fo patron a P arsenal, q. sier Polo..........122 Sier Lunardo Marcello, fo patron a l’arsenal, q. sier Leopoldo........105