97 MCCCCLXXXXVl dì ultimo oclubrio. Come el zorno avanti era zonto a Bibiena el signor Girlo Orsini et domino Ferdinando Farnese ; li andoe contro con il signor Bortolo-meo d’Alviano. Solicita vengi il campo, li fanti si partono, voi danari, e li populi comenza a dubitar ; et come Monte Fetuchio, che fo preso per nostri, havia rebelato, et lì erano entrati 300 fanti nimichi questa note; ma sopravenuto el signor Carlo predito, qual con l’Alviano andoe conira Monte Fetuchio, et quelli di la terra pavidi cazono via li fanti et iterimi si rese a nostri. Item, li Bajoni voi danari. D i Rimano dii secretorio nostro, di 1° Havia ricevuto li danari per far li provisionati, qual li faria subito ; et che quel signor voria danari per dar a le sue zente, et che tutti si havia manda alegrar, exce-pto ta Signoria nostra, dii fiol nato, etc. Di Brexi di rectori nostri, di 2. Come el conte di Pitiano era venuto lì in Brexa a visitation lhoro ; et che li havia dicto haver inteso Marchexin Stanga esser andato a Mantoa et il marchexe star in streta praticha di acordarsi col ducha'di Milan. Item, esser passa de lì 500 provisionati di bergamascha, li qualli fono facti per la comunità e mandano in campo. Da Turim' vene lettere di Zuam Dolze secretano nostro in sifra, di 29. Come el ducha si aspectava fin 10 zorui ; et che quando el si partì di Aste, mister Zuam Jacomo Triulzi li disse parole bone verso la Signoria, et era tutto nostro, et ne ajuteria in ogni cossa in haver di qua e di là di Adda, et alia verbo etc. Da Rovere di sier Xicolò da cha da Pexaro podestà, di 1.° Come havia, il re di romani haver mandato comandamento si fornissa quelli lochi vicini, et domino Osino Helisperg con 1000 homini d’arme vadi in ajuto di suo cuxin ducha di Milan, et domino Jorio da Besen con 500 cavali, et che l’alilo Helisperg, scrisse andava a Mantoa, andoe a Milan. Item, si fortifìchava la Preda e il Covolo et li signori di Vesen facevano mostre. Solicita esso podestà in fortification di quella rocha, e ponervi dentro vituarie. Item, esser nova il re di romani haver fato trieva con Pranza per anni sei ; et voi mandar uno in Bergogna a saper la verità. È' stato al nostro castel di Barco qual è mal conditionato : le qual nove uno suo amico di Galiano le haveano ditte, ma vederia de intender, etc. A dì 5 novembrio in colegio, vene domino Antonio Colla secretano dii principe di Salerno, che era a Sinegaja da suo cugnato, et presentato lettere di credenza, in piedi exposé, qual ha lengua molto ex-pedita et parla benissimo, etdisse : come il signor suo I Biarii di M. Sanuto. — Tom II HI, NOVEMBRE. 98 havia lettere dii re di Franza che lo confortava et lo voi ajutar a rehaver il stato suo in reame : qual voi acordarsi col re di romani et sarà poi con la Signoria nostra. Item, elio il dtlclia di Milano li ha mandato a dir li dà salvoconduto, volendo andar in Franza, e che lui non voi andar per esser tutto di la Signoria. Item, oltra li primi jutnenti che donoe a essa nostra Signoria, dona al presente li staloni che ha di là, qual è stato sempre ben meritato. Item, dimandava certa trata di orzi abuti da alcuni soi debitori in reame, che possi per le nostre terre di Puja farle cargar senza pagar gabele. Per el principe fo ringratiato di le nove e staloni, e fato le lettere. Vene l’orator di Faenza, domino Job, ¡piai raco-mandoe el signor suo e quella terrari Faenza. Item, danari per dar a la zente ; poi mostrò una lettera scrivevano fiorentini al suo signor cìie li vogli noti-fichar si hanno pace o guerra con lhoro, et si dissegni di farli più danno col stato. Fo consultato, per li savii, la risposta doveva far a’ fiorentini, et chiamato dentro ditto orator, per el principe li fo dito dovesse risponder a’ fiorentini : come l’era homo di la Signoria nostra et lo suo sl.ado è di quella, e che lui non fa guerra ma la Signoria, lamen, che non la mandasse sì presto fino tutte le zente non fusse passa in Casentino, et di danari si daria. Vene l’orator di Urbin, e mostrò una lettera dii 39* suo signor, qual dimandava ducati 20 milia, li qual fosseno in campo per non mancharli danari ; et za ne doveva esser fino al numero di 1(! milia. Item, vituarie in copia ; et che ’1 marchexe di Mantoa li vadi drieto : le qual rechieste dete molto da pensar al colegio. Da Marco di Santi dute al monte di Verna, a dì primo. Come si doleva che-Marco di Rimano et An-tonazo di Viterbo non haveano 300 fanti in tutto, di 1000 doveano haver per la conduta. Item, a la pieve di San Stephano esser fama redursi inimici per passar in Val di Arno, et come a Bibiena era so-lum 100 fanti ; solicitava la venuta dii campo nostro ; et che li Bajoni non restavano di dimandarli al continuo danari. Et ancora vene lettere dii ditto, date a dì 2 ivi, come el signor di Piombiti era venuto in Popi, che prima era in Prato vechio con 20 cavali li-zieri et 15 liomeni d’arme, el resto ha lassato di là de’ monti ; et prima esser intrati 300 fanti col siguor di Monteacuto ; et che si (ficea Vitelozo Vitelli dovea vegnir con zente ; et il campo è a Susa, et che tante zente verano di fiorentini come dii ducha di Milan. Di campo di proveditori di 2 el 3, date a Tala-mellu. Come ivi se ritrovavano le zente, voleno da-