2i9 MCCCCLXXXXVIII, DICEMBRE, In questo pregadi fo messo parte per li eonsejeri che sier Francesco Moroxini doctor, andava orator a Napoli, potesse portar a risego di la Signoria nostra argenti extimati per ducati 300, et fu presa. Item, fo leta la gratia di sier Silvestro Morexini, et fu presa. Item, fo messo per tutti i savii di collegio, come hessendo el cotimo di Damasco debitor ducati 110 milia, et ha ver 60 milia ducati a usura, el esser minino da proveder per riconzar quel viazo: che do-man siano electi per colegio tre zentilomeni nostri di quelli vieneno in pregadi, potendo esser electi tutti salvo quelli di colegio, qualli debino vegnir con lhoro opiniom al colegio e poi a li pregadi. Et ditta parte have tutto il consejo ; et fono electi, a di 14 per colegio sier Ilironimo Bembo fo consolo a Damasco da San Zulian, sier Stefano Conlarini fo podestà a Chioza e sier Alvise Grimani era di pregadi fo di sier Bernardo, qualli venuti in colegio aceptono. Item,'fo messo parte per li eonsejeri di elezer de presenti li savii di consejo, in luogo di sier Polo Barbo, sier Nicolò Trivixam et sier Alvise Bragadin procurator che compivano, et uno in loco di sier Marco Bolani era andato podestà di Padoa, con condition che dovesseno intrar de presenti per zonta di collegio, fino al primo di zener che ordinarie dieno intrar. Et cussi presa la parte, fato il scrutinio, rimase sier Ferigo Corner procurator fo savio dii consejo 152, sier Marchiò Trivixam fo capitano zeneral di mar 131, sier Costantino di Prioli fo savio dii consejo 130, et per tre mexi sier Nicolò Mozenigo procurator fo savio dii consejo 113, da sier Filippo Trum procurator et fu soto sier Nicolò Foscarini. Et la mattina seguente sier Nicolò Mocenigo procurator et sier Marchiò Trivixam veneno in collegio et introe. A di 23 dezembrio in collegio. Vene sier Francesco Morexini el dotor, andava orator a Napoli, qual era sta expedito e de li danari e di le lettere di cambio, et tolse licentia dal principe. Partirà a dì 26 ; va a Chioza deman a Ravena per terra. Da Roma di l’ orator, di 18. Come il zorno a-vanti era stato col pontefice in capella ; li comuni-choe la cossa dii marchexe di Mantoa, et il papa li disse poco curava saper questo, aspetava altro, zoè di le cosse di Franzn, di che steva molto anzioso de intender qualche cossa et stava sospeso non li fusse ditto nulla. Crede sia sta la conclusioni prelongata per ca-xom di le trame dii ducila di Ferrara in acordar Italia ; la qual cossa non voria ; tien lui sia sta causa il re non Labi concluso per quello scrisse al ducha di Valenza, che tenisse la pratieha in longo fino zonzeva a la corte, et havia replicato a esso ducha celeri la conclusione. Et etiam il Cardinal Orsino ha scrito al signor Zuam Zordam, et che 1’ odio et invidia non puoi star insieme. El papa è in gran dubio non sie-gua questo acordo in Italia et di Spagna et 1’ impe-rador ; è dato in anima et in corpo etc. a dar stalo a suo fiol ; con i reali di Spagna sta mal in amicitia. Et li oratori son zonti a Viterbo quali vieneno con garbe parole, per quel s'intende. Item, il secretorio dii Cardinal San Piero in Vincala è venuto lì di Franza per disconzar li matrimonii si tramava con Colonesi in la sorela dii Cardinal Borgia, mediante il Cardinal Ascanio, et à manda a chiarirse di questo ; et il papa aspira a la corona dii reame non a danari nè lochi, et ha inteso il ducha di Lorena pertende a questo reame; non li piace. Ha lettere dello episcopo concor.liense legato in Alemagna, qual da poi le induge e trieve era andato a trovar il re di romani, è stato dii ducha di Lorena, qual l’ha honorato e diteli il roy li ha promesso la renoncia dii reame a lui aspectante, et questo aferma, havendo solum pensier il roy al duchà di Milan, la qual cossa era inremediabile ; tutto sta aspetar quello sarà di Franza con la Signoria nostra. L’ orator francese, è li, dice seguirà 1’ acordo. Item, come havia mandato le lettere in Franza per via dii Cardinal San Dyonise et l’arcliidiacono. Item, el papa haver lettere il ducha di Valenza esser zonto a Molines, a dì .7 di questo saria zonto a la corte. Et havendo tenuto la lettera ' fin 17 per le inondation dii Tevere assai, adeo co-minziava andar per Roma in Borgo e in Banchi, nè si poteva quasi andar a palazo, si dubitava di pezo, pur yralia Dei havia comenzato a calar et andava zoso. Da Napoli dii consolo di 10. Come il re Fedrico era ritornato lì, qual era partito per andar in Apru-zo, e la tornata fo per la egritudine di la raina ch’era in 5 mexi et havia dopia terzana. Le raine vechie la jutavano assa’, et il reverendissimo Cardinal va a visitarla con musici. Le galie non sono ancor partide, et'la majeslà dii re disidera la venuta di l’orator nostro, qual li ha ditto verrà preslo. Da Siena di Alvixe Sagudino secretano di 15. Qual per non esser cossa alcuna di momento non fu leta. Da Rimano dii secretar io di 20 el 21. Prima zercha le bestie. Et Piero di Medici esser ivi zonto, et etiam il signor Antonio Maria di Sanseverino vien di Siena incognito a li piedi di la Signoria nostra. Et