99 MCCCCLXXXXV1 • nari, sou fuziti più di 1000 fanti, patiscono assai di vituarie; havia dato danari a parte et zonti in campo darano al resto di le zente ; la matina si leverieno per Bibiena ; et come molli lochi li intorno si liave-va renduti a’ Medici, el il ducha di Urbin havia mandato el strenuo Morelo da Cortona suo condutier con 300 provisionati per tuorli, e di quelli haver custodia. Et di poi per l’altro de li diti di 3: come la compagnia di domino Joanne Bentivoy si desviava per esser quello conzo con Milan, et ha questo inteso da uno suo capo; e li proveditori scrisse a Soiano fusseno spogliati quelli fuzivano, lumen che uno Lodovico de Vilmerchà, che ha 13 curaze, uno fio di domino Hugo di Costanzo et uno Ilironimo Summariva fioldi domino Zorzi, qualli sono in dita compagnia, voleno ’esser et restar con la Signoria-nostra ; ai qual fo rescrito dovesseno tenirli etc. Item, mandono una lettera di l’Alviano al ducha di Urbin, mandata di primo a Bibiena : come solicitava la ve- ■ nula sua; Paulo Albanese era rimasto a Bibiena; el restodi fanti che sono pochi posti per li castelli ; li fanti fuzeno e passano per Casteldelze ; imputa nostri di campo di tardità. Item, che Zumiti Paulo Bajoni vene con 60 balestrieri a Fronzola, et lui andando contra Carlo Orsini, li rebatè e andono via; et che ’1 loco di Fronzola si tien per imi ; et che Astor Bajoni era anche lui e si portò bene. Item, una lettera di Julio di Medici al magnifico Piero, avisa li successi, e come Guielmo di Pazi era comissario a Pratove-chio, et il signor di Piombili qual non intrò in Popi come fo ditto el Vitelozo Vitelli, si dice vien per Val di Arno, Da, Mantoa ili sier Nicolò Foscarini ilo lettere di 3. La prima data a bore 19: come li schiopetie-ri 400 da Riva volendo passar a Ponte Molili, non era sta lassati intrar. Item, resona l’acordo esser concluso col ducha di Milan ; el signor Zuane et il 40 prothonotario fradelli dii marchexe si dolevano, et il signor Zuanne dicfcva voler vegnir con la moglie e roba a star in le nostre tere. Don Ilironimo si duol li a parlato secrete, e ditoli che Marchexin Stanga è stato li, e le pratiche si strenze; el ducha li promete titolo, danari et il matrimonio ut supra. Item, poi per l’altra ili 20 hore: come el signor era andato a Santa Maria di Gratia fuori di Mantoa, con la moglie, a parlar a domino Marchexin Stanga e domino Zorzi Brognolo, qual tornato, si dice non è seguido l’acordo, et ha ditto a lui proveditor haver lettere, dii suo Antimacho, la Signoria non li voi dar etc. Et che lui li disse de li schiopetieri, dii caso seguito a Ponte Molili ; rispose con colara, cussi haver ordine I, NOVEMBRE.. 100 da lui perchè passerano poi insieme con tutti. Item, esso signor forniva le sue forteze sul veronese ; et che. lui proveditor havia mandà le cernide e guastatori a Ravena, et dato la paga a 434 alemani, et da matina li avierà a Ravena justa li mandati nostri. Item, vene un’ altra lettera, di hore 4 di note dii dito proveditor, come ha inteso el signor non esser a-cordato, lumen lui crede de sì, nè sa dir altro ; scrive confuso per avisar il tutto. Et per il colegio li fo risposto che oltra li fanti, provisionati, guastatori e schiopetieri, aviati in Romagna, etium con bel modo mandi li ducati 9500, che ha il pagador de lì de la Signoria nostra, per corier a Verona ; et dovesse mandar sier Zuam Paulo Gradenigo in Romagna, perchè horamai eramo certi quel signor esser con Milan acordato. Et fo scrito a Ravena tenisse 1000 prò visionati, el resto mandasse in campo in Casentino. Da Milan di l’oralor, di primo. La nuova venuta lì di l’aquisto di Bibiena e Popi e Castel San Nicolò. Milanesi sono rimasti confusi ; il ducha è a Pavia, parte doman per aqua e va a Parma et Cremona, et altro non vi esser da scriver. Da Ferara dii vicedomino di 3 a hore 24. Come risonava l’acordo dii marchexe di Mantoa con Milan, e quel ducha di Ferara era participe; va a 'Presenta mia 10 di sora Figaruol, sichè si muta come fa il zenero, etc. Et inteso questo, acciò il Polesene non fusse senza custodia, fo scrito al conte Alvise Avogaro dovesse ivi andar con la compagnia. Da Verona e Bergamo, Lettere zercha la expe-dition di provisionati. Item che tutte le terre man-doe, manchava quelli 200 di Asola, qual erano renitenti a farli ; pur mandoe 100. D ii capitano di le galie nostre di Fiandra, sier Jacoino Capelo, vene lettere date in galla in porlo di Carlhagenia, a dì 24 selembrio. Come a dì 16, nave-gando sora Tavolao su l’isola di Sardegna, si scontrò in 6 barze amiche, una englese, una di Maioricha do bisebaine el do siciliane ; fato segno di guerra le do fuzite et le nostre do galie, zoè esso capitano et f altra patron sier Piero Bragadin fo di sier Hironi-mo, cadaun investì una barza, la qual mandoe a fondi, scapolò li homeni. Era una carga di sai, l’altra di corde di paja, et che li homini poi disseno zudegava •le'nostre galie per Camalli corsaro turcho, over certa armata fata per li mori de Tripoli, et havia menà via una nave di Maioricha ; lamen non dicevano il vero, perchè vedevano l’insegna di san Marcilo, pur fono mal menati da’ nostri. Et conte de lì era nova