Di sier Vincenzo Valier di 5 da Pisa avi lettere, il summarió è questo : Coinè un Jacomo Frascoli-iii caporal di Paulo Vitelli vene in diferentia con uno Simon Itoverso caporal dii nostro capitallio, volendosi provar che uno non era bastante per 1’ altro. Con qualche dificultà, per mezo dii signor don Fe-rante e suo, fo otenuto da li proveditori che questi cornbatesseno ed hiivesseno il campo de lì, atento maxime che erano nimizi. El cussi eri li feceno ussir da l;i porta da mar zercha 60 cavali de homini da ben di nostri, e poi fu serata la porta, e conduli li in carnisa con una pariesana per homo, se tirorono da zercha bote Pi, et per el signor don Forante che era lì a piedi con vuluntà sua fo posto di mezo che niu- 110 non si guastò et feceno paze. Da poi disnar vene do citadini cridando inimici menavano via bestiami assai è del suo, havendo za passato Arno. Subito nostri se annoilo e andono a quela volta con gran numero de’ cavali e fanti tutti animósi, nò mai vidi più vigoria, e cavalchono zercha mia do; inteseno con ef-focto nulla esser, terminono ritornar di qua da la terra e andar assaltar inimizi, e gioliti di là di Santo Jacomo feno alte, havendo perhò lassato a li ponti bon numero di l'antarie e zente d’arme. Mandono poi 40 cavilli lizieri fino al Serchio al campo nimico, qual subito si messemi a remor con gran strepito di tamborlini e trombe si messe in armo, lumen non volse ussir dii suo stechato, e nostri ritornono assai ; tardi. El campo nemico che doveva levar fin eri è pur ancora de lì, pur presto se dieno levar lasando nel bastimi i do cóntestabeli mi scrisse, e apresso un Car- lo da Bologna contestabele: in tufo fanti 300. Èzonta in campo certa summa di danari; non porano campai-di dar 'A paga, eh’è pasato il tempo za 10 zorni. Et hi) di bon loco Paulo Vitelli liaver speso ¡issa’ danari di soi per intrategnir fanti assai che sanano andati via, et è craiit<>r grosso di fiorentini; et nostri eliam è molestali da’ soldati, maxime esso pagador ; et perchè voria levati inimici, tuorli Calzi e poi cam-pizar e tuorli Libratala clic saria in proposito: perchè voria danari. El reduto 11 campo nemico a le castole, a le stanze, bisognerà assa’ danari a levarli. Et con gran desiderio asportavano il marchese di Man-toa, e non sia perlongata la sua andata per vegnir ne l’inverno; esser paoxi quelli bassi e aquosi che piovandosarà dificultà a eondur artelarie e campizar; lochi dove bisogna star a la frascha e non in caxe ; non barano strami, si non vadi su quel de inimico, bastanti. Item, havia posto bon bordine con Marti-46' nel di Lucha nostro contestabele in Cassina, qual ha parenti in Galichano, clic sentendo far bastimi o ri- paro algun sopra quelli conlini di Barga, subito mandasse a Mantoa avisar dii tutto, l'amen sarà gran dificultà quella strata e maxime la montagna di san Polegrin eh’ è assa’ aspra, e erodo non "si potrà con-dur artilarie et che lhoro ne liano li di grosse et bastante. El Duodo proveditor sta meglio, et per l;i terra si comenza a varir. A dì 13 novembrio in colegio. Vene sier Francesco Capelo el cavalier ritornato podestà-et capitano di Caodistria, qual referite al principe et Signoria, et li savii tutti andono ili suso a consultar di risponder a le lettere di Franza che importava. El da poi disnar fo pregadi, et vene queste lettere, et prima : Da Ravena, di 10 et 11. Di le provision fate, e dii venir lì di maìstro Claudio bombardier et altri, (pialli da Forlì erano mandati a Fiorenza, voleno far in servicio nostro, etc. Da Rimano, di 10, dii secretano nostro. Come havea inteso a Maldola nostri esser stati a le man con alcuni fanti, et quelli liaver roto ; et che quel signor havia abuto li danari, qual dice non si poter ■ levar con sì pochi danari. Di campo di proveditori, di 9, date Ira monte Cor-naro el Vergareto. Come erano levati di Castel Delze et che la mulina intrerieno in Casentino, e zonti con- 7 # sulteriano con 1’ Alviano et Orsino quello havesseno a far. Dii zenerul di Canvaldole da cha Dal fin, un' altra lettera fo tela. Come si doleva di le zente nostre tratavano cussi mal quel suo loco, et voi mantenir la fede data a’ fiorentini ; prega la Signoria provedi et avisa il Casentino va male. Da Bologna dii secretarlo, di 10. Come erano zonti ducati 3700 dati per il referendario dii ducha de Milan al magnifico domino Zuanne Bentivov, et tanti ne dia portar Francesco Nerli fiorentino. Item, molte cosse di Fiorenza, ma nulla di conto. Di Zenoa dii secrelario, date a dì 5. Come el ducha solicitava zenoesi a non dar aiuto a’ pisani, e lhoro non volevano. Et che di la cossa fo incolpado el fiol dii governador per la morte seguita di quella dona, come scrisse, non fu vero ma è .sta-trovato li malfactori. Et esser ivi venuto domino Zuam Spinola da Seravaie, qual dice voi esser con la Signoria contini il ducha de Milan. Item, domino Zuam Alvise dal Fiesco voria meter suo zenero con la Signoria nostra. Item, mandoe lettere abute di Spagna replicate e scrisse in zi fra. In questo pregadi fono lede lettere di Franza, ne le qual era questo che al Iodio suo non ho posto