m MCCCCLXXXX1X, GENNAIO. 384 Zorzi e subito si partì. Item, esser zonte lettere da Fiorenza, da misier Manfreo di Manfrei orator suo, date a dì 26 hore 16, come li diexe li haveano dato risposta, zoè mandato a dirli per misier Francesco Gadi lhoro secretano, et in consonanza scrisseno a domino Antonio Strozi orator lhoro lì a Ferrara, in la qual risposta par la Signoria nostra cerchi l’acordo : ringraciono il ducha di la faticha, ma voriano in scriptis il capitolo di la justicia, e bisognava consulto, et che si haveano messi in esso ducha, et la Signoria cerchava nove cosse : conclusive tute longole. Et esso Zacharia la sera fue dal ducha, qual li disse questo, e strenzea le spalle, dicendo sempre : « Forsi aremo altro, vedete per mi non mancha, ni per il ducha di Milan che à bona volontà per conzar le cosse de Italia. » Conclude esso secretario Zuarn Alberto si doleva et consigliava la Signoria lo facesse tornar a caxa. A dì 30 zener in collegio. Vene l’orator di Urbin domino Machario, dicendo haver lettere dii ducha di 25, et si dovesse far un forzo et portarli vituarie al dispeto de’ inimici, altramente stavano mal. Vene Luca di Lanti orator pisano con uno altro orator novo chiamato Guielmo di Lunardo Rizeti ci-tadin pisano ; et sentati apresso el principe, l’orator nuovo presentoe le lettere di credenza scriveano pisani patri vi benefaclori nostro obs.mo et expose da parte di soi signori : quelli soldati nostri facevano molti danni, et fusse mandato uno capo perchè non hanno contrasto et poteriano far assa’ cosse ; raco-mandandosi molto a questa Signoria, et pregando li fusseno dati li ducati 200 per mantenir la signoria lhoro in palazo, come li fu promesso, perchè non possono starvi senza. Da Caslel Ddze di sier Jacomo Venier, di 26. Come era venuto lì el signor Carlo Orsino di Monta-Ione, qual loco havia abandonato, et era venuto soto la Pieve sempre scaramuzando, et era zonto a salvamento con la compagnia ; mancha solum do soi ho-meni d’arme, et eliam la compagnia di alemani è venuta via salva. Item, havia lassato Montalon fusse brasalo, et l’Alviano è partito da l’Averna e andato a Bibiena ; dice de li cavali dii ducha fono presi da inimici a le tajate da li villani, per haver smarito la via, et fono solum 300 cavali, et come veniva a la Signoria Pin da Bergamo contestabile ; era stato in Montatone, et uno messo dii signor Carlo, et domino Paulo de Fuligno, stato a 1’ Averna. Item, mandoe una lettera di Marco di Santi di Civita di Castelli. Et lui proveditor non ha danari e tutti robava, et volen-155' do meter a tempo nuovo le zente in hordine, bisogneria 100miliaducati. Et il magnifico Piero è parti- to per vegnir qui per cosse particular, et à fato conto resta creditor ducati 1000 e più imprestadi de li danari dii signor Carlo, voi li siano dati de qui ; et di Marco di Santi, voria 50 ducati, et lui li manderà acciò possi viver. Da Cilà di Castello di Marco di Santi secretario, di 23, drizala a sier Jacomo Venier, mandata per via di la duchessa di Urbin. Come li comessarii fiorentini lo voleano per saper qual cossa da lui et darli corda, et maxime per saper le pratiche havia Piero in Fiorenza; e Frachasso non ha voluto, imo l’à mandato lì ; eliam Paulo Vitelli et Anzolo da Fiorenza comissario dii ducha di Milan volea fusse mandato a Fiorenza, e Frachasso li disse vilania nè più andasse dove lui fusse ; et come lui stava in caxa dii capitano de lì Vitello senza guarda; li voi dar taja e lui voria esser riscatà come à oferto contra quel signor Leporeto eh’ è tutto dii capitano. Item, a la Pieve le zente erano malcontente, non hanno uno quatrino, e le zente di Milan ha ditto in do mexi hanno auto tre ducati, sariano partiti ma non pono, perchè il ducha non solum lhoro ma i fioli e figlie e moglie bandiza. Item, inimici fa uno bastioni, al passo dove fue preso. Frachasso à mandato via li cariazi, à compito la ferma sua il mexe passato a titolo di capitano zene-ral, serve per liberalità. 11 comissario fiorentino li à tolto il capello et li spironi, voria ducati 50, et tenir-se il forzier suo pegno. Item, vene uno comandamento li homeni erano alozati lì a Civita di Castello dovesseno andar a la Pieve, poi in ilinei'e vene uno altro ritornasseno ; non sa perchè. Et era zonto a la Pieve 150 perosini fati per Zuam Paulo Bajom non perhò homeni de fazom. Voi li danari si mandi per via di Urbin. È da saper è una parte molto streta che non si poi rescatar nium capitano, proveditor, orator o chi si voia di danari di la Signoria nostra, et questo perchè pagando la Signoria ninnei voriano molta taja. Di Zuam Paulo Manfrom, di 26, da Vergareto a dillo proveditor Venier. Come inimici fa a capo di la strada Volane a mano zancha uno bastioni, e lui l’à visto, e voi si li mandi subito fanti over non si fortifichi Vergareto ma brasarlo; li fanti fuzeno de lì, e li cavali 400 dii ducha fono tolti da li villani, e nostri fanti molti ne robono, quelli fuzeno per Val di Bagno, et quelli li hanno non voi renderli a li homeni d’arme de chi sono. Inimici fortificha Castelano. Item, manda tre presoni fati eri per li fanti di Ramazoto, et come si ’1 ducha havesse dato aviso a’ nostri di Vergareto che mandava ditti soi cavali saria andato a farli spale, nulla saria stato.