599 MI)IX, MAGGIO. lar; et perhò quelli citadini è in moto, dubita vorano far cussi etiam lhoro etc. Di la capelìa di Bergamo, di sier Antonio Venier, castrian, di 19. Chome eri ;'i visto intrar francesi in Bergamo; sì che la terra è venuta soto la podestà di Pranza. Item, di rectori ni di castelli non sa quel sia, à fato signali con bombarde, non li è sta risposto; lui si tegnirà fin che ’1 porà etc. Di Vicenza, di sier Christofal Moro, prove-dador, di 21. Dii zonzer lì, va a Verona. À inteso di brexani, restarà a Verona (ino la Signoria nostra ordeni quello l’habi a far. Item, per camin à scontrato assa’ zente si parte di campo, non li vai con ca-reze farli ritornar. Di Buigo, di sier Antonio Bragadim, podestà et capitanio, di 21. Chome havia auto notitia esser passa di qua a Figafuol certe zente ferarese ; à manda a veder, non è sta altro. Item, à aviso di Ferirà, che ’1 vicedomino si doveva partir, et il duca era li ; si diceva assa’ zanze e qualche preparation. Item, una relation di uno capo di squadra dii Man-fron, vien di Paenza; qual, volendo con la compagnia pasar da Ferara, el ducha non ha voluto darli il passo per le censure etc. Di Faenza, di sier Marco Orio, proveda-dor, di 20. Di l’acordo fato quelli citadini col papa ; lui va in castello e si tegnirà etc. Di Bimano, dii podestà et provedador. 0 da conto. Di corieri vanno a Roma con letere nostre, qualli sono lì fino a dì 19. Item, di 6 homeni d’arme di Bentivoy, qualli erano in Russi, il duca di Urbin li ha fati tajar la testa, non obstante li capitoli salvo l'aver et le persone. Scrive dove è il campo. Dii capitanio zeneraì da mar, di 17, date in galia, sora Bagusi veckio. Chome è interzado, non si sa dove voi andar. È sola galia, ma ha scripto 1’ unir di tutte fato etc. Di Boverè, di sier Antonio Zustignan, do-tor, orator, di 20. Chome non sa chome possi ha-ver il salvo conduto, non sa quello 1’ habi a far. Coloquij con certo todesco, anderà lui dal re etc. Et intrò consejo di X con la zonta, et steteno assa’. Fu posto, per i cai di 40, sier llironimo Barbaro, quondam sier Lunardo, et sier Domenego Bon, quondam sier Otavian, di elezer do provedadori sora l’arsenal, con autorità etc.; e li savij introno in opinioni. Fu presa. Et fato il scurtinio, qual sarà qui avanti posto, rimase primo sier Andrea Lore-dam, fo luogo tenente di la Patria di Friul, quon- dam sier Nicolò, et sier Antonio Trum, procurator, savio dii consejo. Fonno fati con pena, tumsn subito aceptono. Item fu preso, che i principe vadi una volta al mexe a l’arsenal con la Signoria. Fu posto scriver a sier Antonio Zustignan, do-tor, va orator al re di romani, che, si li par, el vadi di longo senza aver salvo conduto; et perchè el consejo volea indusiar, e non vadi senza salvo conduto, fo terminato per li savij indusiar. Fu posto, per i savij tutti, scriver al capitanio zeneral vengi a Zara con 1’ armada reduta, e lì stagi aspetar mandato, et mandi do galie bastarde et do galie sotil a bocha di colfo per asegurar le nave e altri navilij verano con formenti. Presa. Fu posto, per sier Zorzi Emo, sier Pollo Pixani, cavalier, savij dii consejo, sier Alvise di Prioli, sier Alvise Mocenigo, el cavalier, savij a terra ferma, di pratichar acordo col re di Franza, mediante il Cardinal Roain, per via di questi presoni francesi etc. Contradise sier Zuan Trivixan, è ai X savij, quondam sier Zacaria, dolor, cavalier, e ben, non voi per niun modo paxe con Franza ; li rispose sier Alvise di Prioli. E, visto il consejo non sentiva questa parte, ancora fo rimessa. Et restò consejo di X suso con la zonta. Noto. Ozi, hessendo pregadi suso, gionse do barche di Padoa, con il resto di presoni francesi erano in Brexa, numero 17, e tutta la terra corseno a ve- 1 derli. Et per i eai di X fonno mandati in le barche aspetar in cavana di San Zorzi fin la sera ; et cussi feno, tamen per la terra si diceva era missier Jaco-mo Secho da Caravazo. Haveano bona custodia che li menava. E la sera tardi fono menati, posti numero 1:3 in le prexom da basso, per non ha ver dove me--terli, et 4 garzoni francesi, erano presoni, fonno lassati ; e li altri da conto, sono numero 7, è in Toresele. Fo divulgato una nova, la qual fu vera, brexani haver sachizato li zudei, aperto le presom e posto a sacho le monition di le arme dii palazo dii capitanio ; et li rectori esser intrati in le forteze, voleno star. E hanno capitolato in libertà, come Zenoa, voleno sollo uno governador francese e darli certa quantità di danari al re. Noto. Il patriarcha nostro, visto queste cosse contrarie, dubitando Idio non sia corozato contra di questa cità, ordinò a li piovani fosse fato asaper a tutte le caxe, doveseno dezunar doman, mercore, a dì 23 et 24 e 25, eh’ è venere et sabado, per placar la ira di Dio; e cussi fo ordinato e tutta la terra de-zunoe.