4G9 MCCCCLXXXXIX, KEBBRAJO. 470 ' bin per più comodità. Item, ha lettere dii conte predetto zerclm Forli di quel misier Polidoro Ty-berti data a dì 19 a Cesena, mandoe la copia, dice non poi a podio precio comprar questa zoja, quasi dicat non poi lare nulla. Et scrive esso podestà le zente d’arme è lì voria danari, et il conte non ha voluto menar li stratioti, et esso conte li havea scri-to de’ 100 spagnoli fuzili, 50 esser a Cesena. Del dillo da Ravena, di 21. Come havea ricevuto nostre lettere zercha la liga, et non li scrive si fazi fuogi ; lamen lui à fato, et è la lettera drizà a sier * Alvise Venier suo .successor, qual non havia ancora fato F intrida, et le li mandò, qual lete le remandò a Ravena, et subito scrisse al conte tal nova, dii qual havia lettere che li soi provisionati una zornà de Ravena a Santo Archanzelo 200 di llioro esser partidi, nè il resto poi andar avanti ; voi la Signoria nostra fazi demostrazione. Sono brexani, bergamaschi et veronesi. Itevi, aver di Faenza : come le armature dii fossà di Ziniol etc. et per comandamento di fiorentini tono ritenti li paesani di le alpe, et mandati a le forteze. Item, lui anderà dal conte, et dovendo haver 12 cavalli per la soa creation, scrive la Signoria li mandi a comprar a Padoa o in trivisana. Et la lettera li scrive el conte è di 20 da Savignan : come li soi fanti è fermati a San Archanzolo, et è venuto uno suo caporal a dirgli di 200 fuziti per la via di Cesena, et quasi non hanno amazato il caporal ma Fhaveano spoglialo, voleno danari, lamen hano auto do page ; voi sia provisto. Ancora el ditto podestà di 21 scrive haver mandato la lettera di la liga al ducha di Urhin, et a Castel Dalze et a Bibiena quelle di la Signoria; et zerdia il luor guastatori su li lochi del ducha, et conclude questi fanti ari il conte. Per la descrition fata dii conte 500, sono a Castel Delze 1500. Item, danari mandati lì [ter farne 2000 ; li tre contestabili Zuan Mato, Marco di Rimano et Schiaveto (¡00, Piro da Cesena 200, Morelo da la Crovara 200, Manzin da Bologna 200, li Bajoni 200, el conte di Sojano bisognando 500, Polidoro Tyberti 200, et su quel di Urbin 1000, sumano 7200. Da Utlene di sier Domenego Butani luogotenente di la Patria, di 19. Più lettere in materia di orzi, per li stratioti, li quali parte sono lì a Cividal e Spi-limbergo alozati, voleno al mese stera 550 di orzi, sono numero 200. Item, li fanti a Gradisca voriano danari : aricorda sieno mandate le page. Di Pinola di sier Bortolo Calbo conte. Come quelli lavora per conzar la barza voi alcune cosse ; le qual fono mandate. Da Brandito di sier Piero Arimondo salimi', di 14 zener. In materia di sali, et dimanda danari da podcrli far etc. In questa matina fo comenzà a dar danari a l’armamento, per dar a li homini scriti su la galia, soracomilo sier Marco Antonio Contarmi. • Ilcm, fo scritto a sier Lorenzo Loredam, soraco-mito era a Parenzo, vengi in questa terra a disarmar ; dii qual si have una lettera che a dì 29 zener l’orator nostro va al Turcho montò a Cataro su la galia Baxadona, si partì e andò al suo Viazo. A di 24 fevrer, domenega in collegio. È da saper in questa note è zonto in questa terra il magnifico Piero di Medici qual praticava cosse col Vitelli. Item, suspico si trata con i cai dii consejo di X. Vene 1’ orator di Napoli esponendo haver lettere di la rezina vechia, di uno Andrea di Piero, qual era venuto a Monopoli per comprar ojo, et il proveditor l’havia fato retenir per maram e toltoli ducati 800 era di la majestà di la rezina, pregoe fusse provisto. Et fo scritto a sier Tomà Lion proveditor nostro che lo dovesse relasar. Poi il principe li disse haveamo inteso il suo re mandava il signor Fabricio Colona in ajuto de’ fiorentini contra nostri, et questo il re non dovea far. El F orator disse scriverà. Vene l’orator di Urbin, e mostrò lettere di 20 188 dii suo signor date a Urbin sotoscritte Guidus Ubal-dus dux, qual dice è servitor di la Signoria, e non solum voi dar 1000 fanti, li è sta richiesti, ma darà 2000 e comandarà uno do e tre per eaxn. Item, ha exploratori a Fiorenza, per li quali ha inteso fiorentini stano in augustia, hanno dilicultà a ritrovar danari, pagano mal la zente, e non lavorano di seda e mancho di lana, et voi digi questo suo bon animo « la Signoria. Per el principe fo ringraciato. Vene Zuam Alberto, e mostrò lettere di 22 dii suo signor da Ferrara, li diceva aspetar li oratori fiorentini zonzino et monterà in nave et vcrà qui, et si racomanda a la Signoria. El qual Zuan Alberto tolse licentia dicendo andava a Corbole dove à una • possesion, per esser osto dii signor, etc. Da Chiuza di sier Fanlim Pizamano podestà, di 23 a hore 10 di nule. Come era zonto lì el salico dii ducha di Ferrara per veder se era in bordine, dicendo el signor suo sarà luni qui, a dì 25 con bo-che 2ti0 senza le lhoro persone; et li oratori Milan e Fiorenza e Napoli ; pertanto esso podestà dimanda danari da poter far la spexa etc. Introe li cai di X, mandono tutti fuora, stetono un poco poi ilenim cliiamoe il resto dii collegio dentro. Da Treviso, di sier Francesco Zìislignam patri-