717 MCCCCLXXXXIX, MAGGIO. 718 mino Zuam Gradendo, fradello di sier Zuaiu Paulo che morite li, havia 100 cavalli. Ilem domino Filippo Albanese, et domino Zuam Diede a li qual dete la mila di la conduta dii Chieregato che ivi etiam morite, prega la Signoria la confermi. Biasetnò mollo domino Marco da Martinengo, el qual disse non si dovea spazar, se prima esso provedador non era zonto de qui. Ilem, de Balestrieri a cavallo ne era 230 ; et laudò tre capi : Lactantio da Bergamo, Piero Gambacurta, pisano, et Renier di la Saxeta, etiam pisano et valente homo. Ilem, Franco e Todaro dal Borgo e Gregoliza capi di stratioti che stete in Vico et questi portò lì in Vico artilarie, hessendo lì il campo intorno. Ilem, era a Pisa 710 stratioti. Laudò Rechiesi Bosichio, et questo Gregoliza et Bernardin da Nona, et disse mai [ter lui non havò alcun remor ni per la sua compagnia, et questi e Turinga di Albanesi sono 40 capi in tutto di fantarie. Laudò Jacomo di Tarsia capitano, al qual hessendo in chiesia li fe comandamento venisse de qui; disse non haver danari, li volse dar 4 laie di le sue acciò venisse, non le volse e vene via, è liberal et ledei. Ilem, Gorlim da Ravena, eh’ è rimasto in Pisa è valente, ma consumeria il paradiso. Ilem, Jacometo da Novello fo . quello soccorse Vico. Ilem, Martinel da Luca dette soccorso a Cassina. Dii resto nulla disse, ma tutti li altri erano equali. Ilem, era stato in Pisa proveda-der mexi 10 i/s con 1’ andar et ritorno. Havia auto ducati 94,780, zoò ducati 81,823 in oro, 3,748 tol-seno a ¡mprestqdo de lì, et spexe pagate et fate per osti a nostre zente ducali 8,878 in biave aute e vendute ivi, che tutto sumano ut supra, de li qual si vedere li conti. Et che lui have comando di la Signoria nostra di levarsi la vizìlia di San Marco, et la matina si partì. Quelli pisani si racomandano a la Signoria nostra. Laudò sier Vicenzo Valier pagador di fede e valorosità, solieilo e di gran cuor, et bon falor nostro. Et do colateralli era lì : uno Zuam Marco d’Arzi-gnam da Brexa qual si parti e restò solo Nicolò Stella, qual laudò. Ilem, Vicenzo Guidotto suo secretano. E nel principio disse : era stato in gran fastidii et affanni, e laudò sier Domenego Malipicro stalo suo colega. Ilem, si volse scusar di la voce si dicea di haver tolto manzaria hessendo avogador di co-mun da Rufin di la Campagna, el sopra questo cridò assai. Ilem, disse mal di do capi di la compagnia dii Martinengo, zoè Andrea da Castro et Anibai dii Devedo. Or venuto zoso, et sentato al solito loco sul mastabè, el priiu ipe lo laudò assai et cussi li altri, e sier Vicenzo Valier e il secretano eie. In questo pregadi fo balolà li piezi, et li patroni di le galie di Fiandra: rimase sier Fantin Querini, q. sier Ànzolo, Lorenzo Pasqualigo q. sier Filippo, e li soi piezi ; et cazete sier Piero Trivixan da la drexa, licei desse bona earalada, tamen li quattro piezi, ne era de calivi, zoè cazete sier Alvixe Barbaro suo cu-gnado, et sier Jacomo Trivixan suo fradello e lui eliam, siehè si recanlerà la soa galia. ' Ilem, fo posto, per li savii dii consejo, savii di 283 terra ferma et savii ile ordeni, di tuor la nave Pandora di Pexari e compagni, a stipendio di la Signoria nostra con 300 hoinini, con ifucati 1500 al mexe et 12 miera de’ biscoto, con ferma di mexi quattro, con questo la sia in bordine per dì 25 di questo, come si hanno oferto ; et si fazi la zercha per uijio savio di ordeni, et uno provedador sora l’armar; et il pagamento habi a le cazude de li debitori di Monte vechio et nuovo de le 30 et 25 per cento, et questo in anni do a ducati G00 al mexe, e tion suplendo li sieno obligati li danari de li zudei. La qual parte ba-lotada have tutto el consejo. La qual nave era carga di sai, fo discargata et subito armada, et fu posto patron Stefano Ottobom, la qual è di botte....., el fu di la Signoria nostra, la qual la vendete per ducati 1000 a li Pixani dal banclio,' et questi Pexari da Londra li mudò 1’ alboro, et è perfeta nave. Ilem, fo posto, per nui sa,vii ai ordini, di tuor la nave di sier Alvise e sier Hironimo Grimani e sier Anzolo Contarmi, patron Andrea di Viviam con ho-mini 110, per ducati 550 al mexe, con tutti i modi fono tolte le altre nave : per parte messa in questo consejo, have 5 di no, el resto di la parte. Ilem, fo posto per li savii dii consejo e terra ferma, di risponder a lettere dii re di romani, et a li altri in materia di Bassan : come quel loco era nastro zà più di 100 anni, et che soa majestà era in- * • trigato, et nui eramo devotissimi di quella ; el cussi mulalis mulcuidis a l’archili ucha ; et fu presa et fate le lettere, fo poi expedito quel corier che la aspe-ctava. Ilem, fo posto per li savii di terra ferma di dar fin ducati 2000 a quelli erano stali a l’asedio in Bi-biena, qualli erano ogni dì alle scalle; et el principe con li altri savii volseno aspeclar fin doman ; et si levò, et comandato credenza non fo balotà. A dì 15 mazo. In collegio. In questa matina la nave Gradeniga fe velia, et do galie sotil, quelle di Arbe et Pago. Vene l’orator dii re di romani dimandando expe-dition, li fo risposto per il principe non si havia potuto, fin do zorni si faria. Vene li merchadanti dii fontego di tedeschi con