683 MCCtìCLXXXXlX, .VIAGGIO. 684 gnoria lo volse lui non voleva romper la su i fede. Et il vicedomino li disse, non si voleva innp;izar in tal cosse. Ite»i, el marchexe di Mantoa, eri partì de lì col signor Zuane, la marchesana è rimasta. Et manda a la Signoria una lettera scritta di man di ditto signor Zuane a lui drizata : come el signor trovò alcuni slralioti fuziti, quali volea lettere di racomandalione al ducila di Milan, et che ’1 ditto suo fratello non le volse far, dicendo venisseno a la Signoria eh’ erano sotto bon patron, e li liete ducati uno per uno acciò ritorni. Ancora el ditto vicedomino scrisse, di 4. Come don Forante di Pisa, venuto, era lì zonto; et come era sta retenuto el marchexe Spineta ad Arzenta e toltoli la borsa, e il conte Jacomo da Colalto è di la malia comparivi» fata al conte di Pitiano, la qual let-lettcra meglio scriverò poi. Da Verona, di rectori, di 3. Come erano zonli 1D0 liomini, vien vii la riviera di Salò, mandati per li rectori da Brexa per montar su le galie, e domali sarano de qui. Da Udene. In materia di orzi, Poi fa gran con-scjo. A di 6 mazo. In collegio. È da saper eri vene di Asolo in questa terra, la raina di Cvpro sorela di sier Zorzi Corner el cavalier, et andò a star a San Cassan sora canal grando. Vene do oratori di Ferrara, uno nuovo chiamato domino Bortolo Carfaro doctor, et l’altro domino Aldobrandino di Guidoni, stato anni 10 qui, et hora si parte c va comissario generai in Romagna. Or sentali apresso il principe, l’orator novo presentò la lettera di credenza : come il duella lo mandava qui per star, (et disse molte parole con gran gravità, et ha una scura cicra), et come era venuto per starvi. Et cussi per il principe fo ditto fusse venuto in hora bona ; et l’orator vechio tolse liccntia ; et poi tochalo la man a tutti di collegio, sto tre zorni c si partì. D i Rovere, di sier Nicolò da cha da Pesaro podestà, di 4. Come havia per uno venuto dii campo regio è conira agnelini : come sabado fono morti in una bataglia 5000 tedeschi da’ sguizari, el asedia una terra dove erano dentro assa’homeni, et il re di romani va a Costanza e fa zelile. Item, che le terre franche bona parte tien da’ sguizari, quali sono da persone 30 milia. Et il conte di Anazo per sospeto che Ilabi praticha con agnelini, dii qual è sta trova lettere li diceva venisseno avanti hora era il tempo, unde par alcuni di principali dii campo regio intrasse dove èra ditto conte a custodia, et quello retene; altri dice lui havia consiglia le f rteze teniva per cavar di sospeto. Item, che se divulga questa guerra si fa con volontà di la Signoria nostra, et che quella era causa, e fata sarà la pace tra lhoro verano a danni nostri, et il re di romani et sguizari ; et non volendo il re romper, lhoro nialemi romperiamo, e questo si dice perchè in campo non spendono altro che truni, marcelli educati. Item, quelli dii paese mandavano homcni, ma tra li paesani e zentilbomeni è discordia ; hanno posto oltra il consueto una nova imposition, zoè ai vichariadi che mandino tre boi al di per vi-tuarie dii campo. Et come l’orator di Milan passò de li, andava a Trento, disse andava per pacifìchar ; et che 90 zoè 80 boni cavali passò de lì, quali vano dal duella di Milan. Item, da poi scritta dice por uno suo venuto di Trento ha : come eri quel vescovo havia auto lettere di uno suo da Fermano, li scrive di la terra assediata et esserli zonto soccorso dii ducha Alberto di Saxonia, et il conte di Mazo esser ritenuto, per la qual cossa molti è intrigati, et misier Iorio di Rexem suo cognato e uno altro sono parliti. Di Zara, di sier Andrea Zanchani orator, vien da Constantinopoli, di 1 mazo. Come havia ricevuto nostre lettere facesse ritornar la galia Baxadona a Corfù, et cussi li ha fato conto, et lo lauda assai, pur voria sartie di aqua. Item, ricevute lettere di la liga fata con Franza, tamen non ha potuto exequir per non esser sta in tempo ; et avisa non haver auto altre lettere che una a Cataro, et come citatoria uno pa-sazo, et veria quam primum de qui. Da Caxopo, di sier Simun Guoro provedador di P armada, date in ijalia, 23 aprii. Come ozi terzo giorno era zonto li sier Antonio Zanchani, et havia auto lettere dii provedador nostro di Otranto, qual li scrive di 19, come intese quel populo di l’armada 270 turchescha erano in gran leror. Et che non ha de lì, con li provisionati et quelli di la terra, homini boni 300, et che non era sta leva ancora il corpo di Gem sultan, perhò si armava a la Vallona ; per tanto esso provedador Guoro, voleva andar fin a Otranto per conforto di quelli, et tornerà a Corfù. Item, era quattro zorni che sier Battista Polani, con 1’ arsii va in Candia, gionse lì, et poi partì. Da Nepanto, di sier Zuam Moro reclor e provedador, di 16 aprii. Come avisava ea que decet revc-rentia, voria monitiom, e si avete per le corde e le balestre sono marze, e voi danari per i soldati. Di Modani, di sier Nuotò da cha da Pexaro provedador di l’armada, do lettere di 14 aprii. Conte havia ricevuto stera 2000 formenti, zonti lì, tolti per bisogno di la terra ; e manda lettere venute di Cypro con uno bregantin : avisa le nove di turchi, et che 15