19 MD1X, MARZO. 20 bi, consier, sier Marin Zusfignan, avogador, sier Nicolò Donado, cao di X, et sier Alvise Malipiero, in- 7 quisitor. Et sleleno fino al tardi ; ma non ebbeno alcun indicio a darli tortura, imo erano alcuni di l'riul (¡defissimi, andati a veder l’arsenal, et parte di soi se brusono dal focho, chome il di sequente se intese. Et cussi dai rapi di X fonno liberati. E nota, che F arcivescovo di Candia, domino Zuan Landò, sentito il rumor, era andato 11 a F arsenal, vestito a la francese, con soi fameglij, e trovato da’officiali, credeteno fusse francese, e li feno mal assai, e lui fuzi in chiesia di San Marlim, et de li trato, poco inanellò non fusse menato ini prexom, ma, cogno-sciuto, fo lassato andar. E tuta questa note li patroni a F arsenal steteno im pie’ con quelli lavora in F arsenal, qualli ritornono poi cena. E li fachini sleleno li, et li fo piovisto di pan et vin, et ateseno a le ruine; e tutta via si trovava corpi morti. Or è da saper, che il zorno sequente fo ditto la verità di questo foco, come se intese da uno di quelli facilini mezo morto, che disse, che volendo serarsi una cassa, dove era la polvere, fo dato di uno martello su uno chiodo, el qual butò una favilla, et quella impiò la polvere et fe’ il dano. Et si non fusse sta certo barzoto, che lì a presso si lavorava, che schivò molti che ivi si scose, saria sta gran occision di rnaistranze in dito arsenal; el qual barzoto da la furia si storse. Fo ruinà li magazeni c salle dii cunevo a la Tana e li muri di F arsenal da quella parte etc. ; et la matina fo lavorato per mai-siri et serato il muro. E nota, che intravene una altra volta, dii 1476, a dì 9 dezembrio, che se impiò fuogo in dito arsenal in la polvere, processo per uno ferro di cavallo, che butò fuogo; e da indi in qua li cavalli, lavorano ivi, non portano ferri. Non fo tanto danno chome si credeva, solum la morte di ho-meni, et maxime maistro Francesco Rosso, pianto da tutta la terra. El qual el zorno sequente fo portato a sopelir a San Zuane Pollo, e tutti di F arsenal, rnaistranze, li vene a Air honor. Et ritornato il pregadi suso, fo continuato a le-zer le letere, il sumario di tutte è questo qui. sotto annotato. Di Spalato, di sier Piero Malipiero, conte et capitanio. Avisa, come quel Vanissa, è in bando di Poliza, adunalo alcuni, era corsso ini Poliza, e da-nizato a do lochi e lato mal assai. Di Tram, di sier Piero Sagredo, governa-dor. Chome dubitava di spagnoli, che non venisse lì. Et scrive quelle oceorentie eie., e si provedi. Di Napoli, dii consolo. Di artilarie mosse dii castello e portate versso Gaeta, e ili Gaeta in castel- lo; e, ben che si zanza de li contra la Signoria etc., tamen non si vede in li capi preparalion alcuna di guerra. Et scrive li successi di quelle parte. Di Poma, più letere di oratori. Zanze, ta- 7 men non si vede conclusioni alcuna col papa. Et le ultime, che hanno otenulo il perdon dal papa a la Piatae. Et dii partir dii papa con il Cardinal Volterà el Narbona, et va l’orator nostro Pixani. Etiam F orator yspano et quel di Franza è resta a Roma. Di Cremona, più avisi. Et chome missier Zuan Jacomo Triulzi à convocato il consejo, et promosso uno tajon di 100 milia ducati, pei- nome dii re, per voler far guerra a la Signoria e reintegrar il stato di Milan, di Brexa, Bergamo, Crema, Cremona etc.; et che ’1 va in Franza a consultar de la impresa. Item, dii zonzer monsignor di Spin, maistro di l’ar-tilaria, a meler in hordine di cavalli. E altre nove, chome apar in el sumario di questa letera, notata di sotto a loco suo. Di Crema, dii podestà et capitanio. Avisi di cosse di Milani, utsupra ; et de occurentiis, ut in litteris. E dii passar di qua cavalli lizieri e fanti, per prender il capitanio zeneral etc., ut in litteris. Dii capitanio zeneralpredtto, date a Bergamo, a dì 12. Come a dì 12, volendo venir a Bergamo, passò di qua quelle zente francese, 200 cavali con 200 fanti in gropa, e inboscadi per prenderlo ; e tamen lui capitanio, era passato per una altra via, è zonto li a Bergamo. Et manda le liste di quanto à terminato se fazi per tulio dove F è stato etc. ; et provisto che bari a Bergamo, vera a Gedi. Item, a-ricorda si fazi li provedadori in campo, perchè il tempo insta etc., ut in litteris. Di Milan, dii secretar io Caroldo. Di la licen-tia datali, e mandata a dirli per do dii gran maistro, che, havendo F orator auto licentia a Lion dal re, è bon etiam che lui vengi a Venecia. Et esso secretano pregò indusiasse (ino havesse ordine da la Signoria ; rispose venisse a Cassati aspctar. Item, dii partir di domino Zuan Laschari per Franza, va a trovar il re etc. Item, dii dito di Cassan. Di Bergamo, di la novità sequila, e di li cavali passati di qui hosti-liter, e quanto è ocorso in quelle parte, e come passono la nocte. Era X burchiele, altri passò a gua-zo, fo di quelli di Trezo; e li villani, pavidi, volendo fuzer, li disseno non dubitasseno, perchè volevano el capitanio zeneral. Di Brexa, di rectori. Alcuni avisi, zanze etc. ; 0 da conto. Fu posto, per li savij, atento che F orator yspa-