171 MCCCCLXXXXVIII, DICEMBRE. 172 et eliam uno allro homo d’armo dii ditto Manfron; ethaveno lassati 12 presoni con protesto, si anderano più in terre murade de’inimici, prendendoli li faranno apichar, e li tre contestabili resta presoni. Da Ravena, di primo di questo. Nulla da conto. Di Juliano di Medici portoe una lettera Piero di Bibiena, a lui drezata, data a di 26 a Musolea. Avisa molte cosse, et come el confalonier di Fiorenza et Jacomo Nerli havia mandato a dirli li mandi doi frati, et cussi li havea mandali. Et che ’1 signor Boritilo d’Alviano dicea, sibon il ducha di Urbin non voi far, lui tra disposto di far qualcossa, et perhò voria solo 1000 fanti soto di lui che faria gran fati. Da Trau, di sier Lorenzo Corer conte. Di certa incursion fata per turchi in quelli confini et menato via anime et animali, lamen il teritorio de la Signoria nostra non ora sta tocho nò fato danno. Et per collegio fu scrito a sier Andrea Loredan capitano di lo nave, qual era sora porlo, atento li porti non erano seguri a mirar, nè quel di Chioza che bisognava cavar : che dovesse ritornar a Puola, et li lassar la nave con alcuni homini a custodia, et lui dovesse vegnir in questa terra. È da sapor questa matina dabasso vene nova as-sa’ compassionevole, come .... la nave di sier Carlo Coniarmi fo di sier Balista carga di ... veniva ... hessendo in mar a la velia, se impiò luogo et quella si brusoe et bave danno ducati,... Da poi disnar, fo consejo di X, et li savii si re-duseno in collegio a consultar la risposta si dovea far a Zuam Alberto. A dì 4 dccembrio, fo santa Barbara. In collegio el principe cavò justa il consueto quelli di la balota d’oro ; et rimase el quinto eh’è n.° 31 solamente, et sì pochi fu per la lego nuova. Vene sier Francesco Bernardo vernilo consolo di Alexandria, qual havia unii longa e gran barba, et riferite molto acomodatamenle quelle cosso, et di l’angaria volea il soldam por haver danari, qual ancora regnava et suo barba fratello di la madre governa , e Cartabei signor di Damasco con tutta la Soria li bave tolto l’ubidientia, et per non haver più danari, haver posto gran angarie al paese. Judizio suo, non sarà marzo che si udirà novità, et pose ai franchi, zoè venitiani, zenoesi e catelani, di angaria ducati 24 milia, el tamen al Cajaro fo conza la cossa et li fo ditto : « Signor non far queste novità perchè non arai marchadanti, et le tue specie non sarà in quel precio » sichè non seguite. Item, come le specie * orano sta pagate molto care; et convogliava fusso provisto che cinque zorni avanti muda non si potesse oonlratar, zoè da quelli zorni 5 (in al zorno di muda, por li erori seguiva et gran prccii si pagava le specie. Et come era sta soto muda ; et haver tenuto il conto dii eotimo ¡ustamente, et proseri lo illico ,qua1 fo mandà a le raxon vechie ; laudò li do capitani di le galie ; et per il principe fo laudato. Vene sier Piero Sagredo, venuto capitano di le galie dii trafego, la soa capitaniava. Et come a Tripoli non era più per opinion sua a mandar galie" ni contar, per esser quella terra fata cativa, el esser trenta fuste di turchi e mori che vano in corso danizando siciliani, et preseno alcuni navilii andava a la spiaza romana, e portano cristiani schiavi vendendoli lì a Tripoli a l’incanto; et esso capitano recuperò 8 can-dioti presi, quali lavoravano Madone, da diete fuste con protesti etc. Laudò il mandar quelle galie a do viazi per caxon mori fu con le galie. Tochò zercha il romper da poi muda in Alexandria, et di ritorno sempre è sta in conserva col capitano di Alèxandria sier Piero Laudo, qual era lì presente, et haver condolo le galie qui. Fo laudato de more. Vene sier Piero Landò venuto capitano di le galie di Alexandria, et fu brieve: narò il suo viazo et esser andato in Alexandria con la barn e do galie* sotil; esser intrato nel Farion a dì 13septenibrio licet el consolo li scrivesse restasse sora Bicliari, et havea-no nostri abuto specie. El ¡»per di soldam sporle 210 a ducati 80 ¡usta il consueto. E roto il merclià, nostri volea pagar ducati 8(S, et altri ducati 81 fin 84, zenzari ducati 13, canele garofoli 80 et va di-scorcndo, .et era sta fati in imo zorno e una note a-vanti muda colli 1400. In tulio era colli 2125 su le .galie, et 130 su la nave rata. El principe li laudoe tutti do capetanei ; et chiamò nui savii ai ordeni cometendone si dovesse con-sejar quello dicea. Da Ravena di 2. Ilaver la madona di Forlì havia fato comandamento a uno homo per caxa di quel territorio fusseno in bordine, et debino star preparati, dubita per l’impresa di Galiada. Da Rimano dii secretano, di primo. Haver nova per uno venuto di campo, sta con Marco da Rimano, qual sta malissimo, nostri haver hauto Camaldole amazati tutti quelli erano dentro ; et che a dì 27 quelli di Prato Vechio si reseno a li provedilori, tamen non era il vero. Item, el signor di Rimano esser sdegnalo la Signoria lazi cavalchar il conte Lamberto Malatesta di Sojano suo inimico, et voria lui cavalchar, et li havea dato do pago, et aspetava risposta del conte Federico dii Monte di quel suo castello voi donar a la Signoria nostra.