385 VDIX, GIUGNO. 386 zorno e stagino zorni 8, poi si darano muda. Et il mandato auto noterò qui solo. Sier Gasparo Pizamauo, quondam sier Filippo — Chioza. Sier Zuan Francesco Gradenigo, quondam sier I.io-nelo — Brenla vechia. Sier Daniel Contarmi, quondam sier Alvise — Resta d’aio. Sier Zuan Nadal, quondam sier Bernardo — Liza Fusina. Sier Lunardo Bembo, quondam sier Francesco — Margara over San Zulian. Sier Carlo Contarmi, quondam sier Francesco — A la palla’ dii Sii. Li populari fonno questi : Andrea Malombra, di sier Bortolo. Piero Balbi, di Antonio. Andrea Alberto, di Piero. Hironimo Boi), quondam Jacoino. Zuam Jova, quondam Ipolito. Nicolò Berengo, quondam Piero. Bove fonno mandati è queste 6 custodie, zoè: Cliioza. Resta d’ aio. Brenta vechia. Liza Fusina. Margera. Palla’ di Sii. Et fonno electi numero 18, a sie per volta, i qual è questi, li primi et li 2.di : Sier Jacomo Dollim, quondam sier Galeazo. Sier Alvixe Bondimier, quondam sier Francesco. Sier Beneto Guoro, quondam sier Pandolfo. Sier Marin Falier, quondam sier Lucha. Sier Zuan Francesco Malipiero, di sier Troillo. Sier Filippo Baxadona, quondam sier Alvise. Rem li altri : Sier Sabaslian Zorzi, quondam sier Alvise. Sier Pelegrin da Canal, quondam sier Piero. Sier Lucha Malipiero, di sier Piero. Sier Carlo Donado, di sier Jacomo. Sier Hironimo Duodo, quondam sier Zorzi. Sier Alexandro Michiel, di sier Piero. / Viarii di M. Sanuto. — Tom. Vili. Populari li 6 signati, fo con li primi notadi qui. Perduzo Perduzi. — Agustin Sandeli, quondam Silvestro. — Zuan Paliaga, quondam Nicolò. Andrea Più, quondam Zorzi. Baldin di Garzoni. — Nicolò di Pasqualin, di San Morizio. — Bernardini Salvazo. — Piero Zivran, scrivali di galia. Marco Antonio di Franceschi, quondam Andrea. Zuam Francesco Zon, quondam Cabriel. — Antonio Fazuol, quondam Matio. Zuan Batista Benedeti. Francesco Longin, quondam Marcho. Hironimo de Paxe, di sier Piero. Zuan Zivran da le segurtà. Dii campo nostro. In questa matina zonse a di-snar a Mestre e lì alozono im borgo; tutto il campo poteva esser da persone ......Et per arieordo di provedadori, feno uno bordine, la Signoria con li capi dii consejo di X, che niun zenlhilomo nostro potesse andar a veder il campo senza licentia bolada dii doxe, adeo sier Lorenzo Moro, di sier Christofolo, convene tuor la licentia et Jo la vidi. Et achadele, che ozi essi provedadori feno apichar alcuni fanti a li arbori, qualli haveano voluto meler a sacho una caxa di zudei lì; et lì provedadori eonveneno andar lì, et preso, lo feno butar uno fante zo di la Canestra col lazo al collo, e il lazo si rompe e scampò. E quel me-demo poi fo trovato robar cerio formento im campagna, et per domino Dyonisiodi N.ildo fo falò apichar a uno arboro. Et certi altri fono apiehati fanli per tenir ubidientia ; et feno cride, niun movesse alcuna cossa senza danari, im pena di la forcha; et feno drizar una forcha lì im borgo. Di Treviso, di questa matina, horre 14. Come quelli citadini, cinque, andono a Padoa da Lunardo da Dresano, hessendo eri sera ritornati, parse al podestà et provedador Duodo chiamar li eiladini et charezarli etc. Adeo, inteso il campo esser a Mestre et il populo in arme, non ossono far movesta ; ma tuta via tieneno babbi capitulato et leverano l’insegne de l’imperio etc., come hanno sentito. Di Padoa. Si ave aviso, per quelli venivano, come si atendeva a tuor in nota le possession e beni de’ venitiani e volerli afìtar a contadi, per aver bisogno di danari. Itera, hano mandato a far comandamento, tutti li contadini vengano a la cilà, da aitili 25