129 MD1X, APRILE. 130 linari. Item, che essi reclori el provedudor zeneral ' hanno mandato uno trombeta ale ville rese a’nemi-. ci, a farli intender, che se in termine di do zorni non ritornavano a la ubidientia di la Signoria nostra, li manderiano a meter a sacomano ; et za erano venuti alcuni, credeno doman vegnirà el resto, come apar per una poliza qui soto notada, excepio Casal Mazor con le ville di quel teritorio, dove è una bestia, chiamato monsignor de Mi non, con 100 fanti comandati, e li fa grandissima extorsione de danni et altro. Item, per uno degno di fede, hano che ozi passava a Viadana gran numero di vasconi, li qualli si drizavano a Marcharia, per passar Ojo a quel ponte, et unirse con el marchexe de Mantoa, dicono al numero di 4000, che non credeno. Infrascritti sono le terre rese a’ francesi, ante per el marchexe di Mantoa, zoè di soto Cremona. Caxal Mazore, con le castelle et ville de la jurisdi-tione sua. La Martignana. La Gussola. Casteleto di Ponzoni con le so ville, ha redulo. Spineda. Calvatone, ha redulo. Castello Didone, ha rcduto. Elvo. San Poi. Piadena, ha reduto. Questi è di sopra a Cremona. Grumello. Fengo. Sexto. Di Trani, fo letere di sier Piero Sagredo, governador, di 9. Di l’expedir di cavali di stratioti soto Bochali etc.; et altre occorentie. Dii capetanio di le galie bastarde, sier Zuan Moro, date____Come è lì. con ... galie ; et di lì 0 si sente. Di Hongaria, dii secretano nostro, Vicen-zo Guidoto. Come il re è ancora in Bohemia, et lui secretano è a Buda. Item de lì è nova, il turcho a Constantinopoli stava malissimo. Coloquij con quelli baroni di le cosse di Italia etc.; 0 da conto. 58 Fu posto, per sier Antonio Trum, procurator, savio dii consejo, far de preesenti, con pena ducati I Diani di M. Sanuto. — Tom. Vili. 500, uno provedador a Rimino, con 6 famegij, et per spexe ducati 80 al mexe; fu presa. Et fato ilscurtinio, rimase sier Alvise d’Ariner, fo capetanio e provedador a Corfù et governador a Trani, quondam sier Simon, qual era andato a Padoa col Cardinal. Soto 7 balote, sier Domenego Dolfìm. Fu po.sto, per i savij, atento erri sera domino Hannibal Bentivoy era venuto in colegio, et, per il principe referito la diliberation dii senato, ringratiò molto et promesse far gran cosse; et disse saria bisogno aver qualche conduta da la Signoria, in voce, per mover li populi di Bologna a far movesta contra il papa ; et li bisognava qualche danar, ma pochi, perchè torrà di le nostre zente in questo numero ; et perhò sia preso dar a ditto domino Hannibal cavali 500, et a domino Hermes, suo fratello,' provisionati 2000. Et sier Antonio Trun, procurator, savio dii consejo, non voleva dar dila conduta, et parlò contra questa opinion ; li rispose sier Alvise Venier, savio dii consejo, per esser in sctimana. Poi parlò sier Pollo Barbo, procurator, non voi ; et li rispose sier Domenego Trivixan, cavalier, procurator, savio dii consejo. Poi iterum parlò sier Pollo Barbo. Et andò la parte, et di largo fu presa. Et cussi li fo dati certi danari, el mandati via questa notte. Fo comanda credenza, ma tutta la terra fo piena. Fu posto, per alcuni savij di colegio, mandar fra’ Jocondo,. inzegner nostro, con altri inzegneri versso Lignago, et vadi a tajar 1’ Àdexe, sì che Li-gnago sia in forteza et li vadi atorno, zoè tajar certo arzere etc. Sier Pollo Pixani, cavalier, savio dii consejo, et uno altro di colegio, messe fosse scrito a li rectori di Verona, andasse uno di lhoro a veder etc., ut in parte. Parlò sier Alvise Mocenigo, cavalier, savio a terra ferma, il bisogno di la presteza ; et non li fu risposto. Andò la parte, e di largo fu presa questa. Et cussi fo expedito subito a far lo eifecto. • Fu posto, per tutti i savij di colegio, che marti, eh’ e il primo dì di mazo, sia dato il stendardo a sier Anzolo Trivixan, capetanio zeneral da mar, et vadi via, cól nome di missier Jesù Christo, in armada. Fu posto, per li savij, che le vendede, che si fa-rano di stabelli di nostri debitori, de ccetero, per zorni XV avanti, siano fati asaper vadino a pagar, e passadi siano venduti, et habino termine zorni XV a recuperarle, et passadi, ditte vendede siano innappe-labile, et il sorabondante sia posto a la procuratia, da esser dato a chi de jure aspetta ; con questo, che sta-bele di vedoe et pupilli non possino esser venduti, si non per ballotatiom prima fata nel colegio nostro etc., ut in parte. 9