eo9 MCCCCLXXXXIX, APRILE. 610 •zonto el signor novo va in Aleppo, et haveva pochi schiavi, tamen andava metendosi in bordine; e si «trova a Damasco el signor de Tripoli e quel di Saf-feto con bella compagnia di zelile, donde zudega che come el diodarintenderà di costoro che vaili, che ancor lui si leverà, et scamperà. Di quanto seguirà per ’/ornata ne sarete avisati. Vene il secretano di l’orator di Ferrara, dimandando una lettera di passo per portar via, per il be-ver dii signor suo, et per il principe et il collegio, licel fusse mormoratici)), la ge fu fata. Da Bologna di Antonio Vinci ocra secreta rio, di IO. Come era lettere dii ducha di Milan che leniva la pace fusse fata, et Pisa ritorna solo fiorentini, et questo diceva publice il referendario, et fece molti discorsi, et era venuto lì da quel è per nome dii Cardinal Vincula. Placidio, vien di Asti, dice va a Roma con lettere dii re di Franza, et dice ha inteso la Signoria nostra voi romper la liga con ditto re : et altre zanze non da conto. Da Ferrara, dii vice domino. Come voria li soi danari dii salario, maxime quelli ha da aver a la camera di Padoa, perchè si aproxima la festa di San Marco e convien spender. Di Spagna, dii re a la Signoria nostra, portala per Hironimo Vianello sialo in quelle parie. Prega la Signoria mandi nave e navilii a cargar sali a Matam loco suo, dove ne era gran copia; el era la lettera in spagnol, la mansion diceva : a lo illustrissimo ducha di Venecia nuostro caro ed amado compadre aliado: et il litoio sì da esso re sarà qui sotto scrito in lalin, videlicel : Ferdinandus dei grada rex Castella?, A-ragonurn, Legionis, Sicilice, Granata;, Toleti, Valendo!, Galidce, Majoricarum, Hyspanine, Sardinice, Cordubce, Murcice, Gitanis, Algarbis, Algezirce, Gi-brallarce el insalarmi Canaria’, Comes Barchinoniw, dominus Bischulice el Molinoe, dux Alhenarum el Neopatriie, comes Rossilionis et Ceri tanice, marchio Oristani el Gociani quam plures mitlimus salu-les vobis illustrissimo duci venelorum compatri nostro charissimo el confoederato. Da poi disnar fo pregadi. Vene lettere di Castel Delze di proveditori, di 9, le qual non fo lele, dice nulla da conto, se non hanno di Bibiena haver vi-. toaria per tutta la setimana. Di Milan di l'orator, di 9. Come eri vene il signor ducha stato a Pavia, et ozi li disse haver abuto la sententia fata per il ducha di Ferrara, di la qual à gran piacer, e haver ditto a li oratori fiorentini scrivano a Fiorenza mandino a ratificarla, et che manderà, et zà haver mandato a levar le sue zcnte I Diarii di M. Saluto. — Tom. II. et le offese. Item, ozi era zonto lì domino Piero da Trieste, vien orator dii re di comani a star lì residente fermo. Da Zara di sier Francesco Venier cotile e sier Jacomo da Molin dolor capitano, di 8 aprii. Come hessendo zonto lì sier Polo Nani soracomito, et a portato lettere da Costantinopoli 12 marzo, per tanto hanno spazà un gripo. Item, veniva de qui il soracomito electo per tuor la soa galìa, chiamato domino Zuam Dedoymos, et esser passato de lì sier Antonio da Canal soracomito, al qual li delemo 25 homini di ' lì per interzarlo. Da Corphù, dii rezimento, di primo. Replicha il resonar di la gran armata, chi dice per Rodi ma non era vero perché il Turco havia fato acordo col gran maistro ili Rodi : altri dice per Puja : ma llioro da Corfù tieni 'certo vengi lì, fanno gran provisión et maxime do castelli lignei a modo de’ Dardanelli, ila ponerli lì al streto, et a la Vallona si fa gran preparamenti: concludono voi danari, vituarie, provisión, monitiom etc. Et dice dii zonzer lì di do contestabeli. Di sier Simon Guoro provedilor di l’ armada data in galia a presso Corf .'., a di primo aprii. Manda lettere vien dà Costantinopoli con la galìa di sier Polo Nani fin a Zara; et à pur aviso di 1’armada eh’ era grossa, e lui à mandalo a far comandamento per el ditto sier Polo Nani che. tutti li navilii di cheba che troverà ilebi venir a Corfù. Item, avisi da sier Stefano Viaro, ili 18 marzo, di dila armata et che T Signor à fato far comandamenti a quelli lochi zoé lì intorno dove esso siey Stefano si alrovava, che tutti quelli signori in termine di zorni 15 si debano star in bordine e preparati per cavalchar, perchè in questo tempo verà il mandato di luogo, et si dice el Signor turcho voi venir jn persona a la Valona e fa gran numero di botte, ad quid non sa. Item, replica quello scrisse per lettere di 23 marzo che a la Valona era sta butà in aqua 0 fusle una di banchi 18, l’altra 1C, l’altra 10, e l’altra ti con bordine di trovar altri schierazi e andar a le spiaze di Puja a tuor il corpo di Geni sultani e condurlo a la Valona, eliam che vadino contra corsari. Da Constantinopoli, di sier Andrea Zanchani orator nostro, di IO et 12 marzo. In la prima come cri, che fo a dì 9, primo zorno di porta sabato, fo mandato per lì bassà a levarlo con molti cavalli e menalo a la porta'juxta il consueto, dove expose a essi bassà quello havia in eomissione, tamen non have mai a dir de guerre de Italia nè nulla dimandoe e 243 lui eliam non disse nulla. Item, zereha li confini, li bassà disse haver inteso e referiría al Signor. Tamen 39