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MDXX, NOVEMBRE.
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    diceva quelli moli procedevano et quelle sublevalion di populi, et haveano uno capitano chiamato don Hugo Lopes di Toledo, qual era capo di 15 milia comba-tenli. Poi disse, Sua Maestà partirà presto di Bles et che per Nadal saria a Lion. Scrive poi, dillo Orator parlò a monsignor l’Armiraio comunicandoli ut su-
237	pra, qual disse si consulteria la cossa; nè monstrava di questo far molto caso, et torsi non darano risposta alcuna. Scrive, fin do dì zonzerà lì monsignor Gran conteslabele. È zonlo lì il conte Nicolò di Gam-bara ; ozi è stà dal Re; par si dogli li sia sia lajà uno hoscho in brexana contra il suo voler: cossa contra li capitoli si ha con la Cristianissima Maestà.
       Dii dito, date ivi, a dì primo Novetribrio. Come eri visitò la illustrissima Madama comunicandoli la richiesta di Lulrech; la qual disse si vederà, et quello si feva era per dimostrar, volendo venir la Cesarea Maestà in Italia, volerli obstar, e aziò lutti intenda la union nostra; a le qual parole 1’Orator disse mai si mancherà di esser uniti con la Cristianissima Maestà eie. Poi parlono di le cosse di Spagna. Scrive, eri, andato poi disnar a palazo, trovò il He e la Raina e Illustrìssima madre esser in ordine a partirsi, vanno a Bles, et eravi etiam la illustrissima duchessa di Lanson sua sorela, et questo per esser mancata una intima cameriera di ditta madama di Lanson, si dubita di peste, per esser tutto qui attorno infestado. linde lui Orator parlò a Rubertet l’ordine havia dato il Re a li oratori: li disse Soa Maestà aver ordinato andassero a Tours dove Soa Maestà veria li, overo li faria intender quello haves-seno a far. Si scusa aduncha si non scriverà per convenir star in camino. Domino Stazio secretario dii marchese di Mantoa, ozi è partito de qui; non à parlato al Re, ma sohm a monsignor l’Armirajo, et par habi auto licenlia dal Re di acetar li capitoli col Papa; ma quanto a esser pagato per mità tra il Papa e il re Cristianissimo, li hanno risposto questa cossa si praticherà tra il Papa e Soa Maestà. Scrive, è zonto qui domino Zuan Valier di missier Carlo, venuto per
     lo	episcopato di Costanza, qual il Re dete al reverendissimo Bibiena, qual ha renonciato a uno suo ne-pote, et voria haver il possesso. Scrive, manda le-tere di 1’ Orator nostro in Anglia.
       Di Anglia, dii Surian orator nostro, di 7 Octubrio. Come zonse de lì monsignor di Rech-spruch over di Memoransin orator dii re Cristianissimo, venuto perchè questo Re era alterato per la for-tification voleva far quella Maestà di Ardres, et ha mandato a dir a quella Maestà non voler far più alcuna cossa, ma aziò non si dica ha desistito a requi-
sition di oratori cesarei venuti qui, dice darà fama non voler più lavorar per esser l’invernata. La seconda proposition, per intender la mente di questo Re zercha il passar dii re Cristianissimo in Italia, e in caso l’andasse, ricomandarli i fioli e il Stalo, et monsignor el Bali che fo orator di qui, non parlò di questo. Et come li ha diio l’orator francese lì exi- 237 ' stenle, el reverendissimo Cardinal Eboracense averli diio non è bon il re Cristianissimo vengi in Italia per adesso, perchè la Cesarea Maestà potria venir anche lui etc. 11 qual par non voy venir. Et lui Orator li ha ditto è assa’ anni il Re non è stà in Italia: et li bisogna proveder per la sua venula a molte cosse; per il che ditto Cardinal non li disse altro. La terza, ha portalo alcuni disegni e doni al Re, a la principessa e al reverendissimo Cardinal predillo, el qual è un pesse che non puoi piarsi, se non con l’amo d’oro.
Et ha inteso, per una via, come dito orator etiam è venuto a dir al Re la Maestà Cristianissima manda orator a la Cesarea Maestà, e monstrarlainstrutione;
10	consigli se ’1 dia azonzer altro, sieorne fè questa Maestà Cristianissima quando mandò l’oralor al re Catholico in Spagna. Il qual Memoransi è andato a Antoncurl, dove era il reverendissimo Cardinal a uno palazo el fa fabrichar, et è stato dal Re, el qual ancora non è tornato lì a Londra. Scrive, monsignor de Maugna ¿¡.restato a Londra; e scrive di quel fo dillo che si tratava acordo Ira la Cesarea Maestà e la Signoria nostra e ducha di Geler, come li disse l’ora-tor francese, che domino Philiberto, orator di la Cesarea Maestà, havia dito et io pregò non parlasse al Cardinal eie. Il qual Cardinal è stà occupato con li oratori Ispani sive cesarei. Etiam ha li soliti mali di colica, per il che lui Orator non ha potuto haver audientia da soa signoria, ma vederà di averla.
   Dii dito, pur di 7, date a Londra. Di la mala contentezza dii Re et Cardinal contra il re Chrislia-nissimo, venuta per istigation dì questi oratori ispani venuti. Et per non haver lassà venir grano su questa ixola che ne era carestia, per il che quella terra di Londra mandò do oratori al re Christianissimo per aver la Irata ; etiam perchè se intendeva che il ducha di Albania sialo in Italia era zonto a Lion e ritornava in Scozia con intelligentia dii ducha di So-polch, qual sta di là dii mar, et per la forlificalion di Ardres; per la qual cossa il Ite dava orecchie a questi oratori cesarei, ma al presente questo monsignor di Momoransì ha justifichà molto la mente dii Re e dii Cardinal, sì in non voler più fabrichar in Ardres coma che ’1 ducha di Albania non passerà in Scozia, e
11	Cardinal con presenti auli è resta ben edificato.