345 MCCCCLXXXXIX, CENNAJ0. 346 ticha di Ferrara siegua ; et in Chiusi era Foresto con-testabele con alcuni bergamaschi ; inimici erano stati a Pratiego et nulla haveano fatto ; solicitava la provisione, etc- Da Castel Delze di 12, 13 el 14, di sier Zu,am Paulo Gradenigo. Dii consulto fato, come dirò di soto più -copioso in le lettere di Marco di Sauti ; et sier Jacomo Venier, era a Sojano, non ancora zonto. Di Marco di Santi, di 15 ivi. Come sier Zuam Paulo Gradenigo stava mal;'et esser gran neve alta uno homo ; era morto uno per'strada e non si catava qualli volesse andar a Bibiena ni a l’Averna ; hanno nova Frachasso si parte per Lombardia ; et era sta terminato mandar “225 ascolani, 200 perosini et Ra-mazoto contestabele nostro voi haver altri 125 comandati et 150 nostri et andar a Vergareto a soco-rer quel loco, et haviano mandati guastatori per con-zar le strade ; et lui Marco saria andato, ma il pro-veditor Gradenigo non volea per esser in leto ; et di ducati 8000 apena li restava 4000; et Vitelozo Vitelli era andato a Civita di Castelli a far fanti ; inimici esser a la Pieve con pochi fanti, e Frachasso si parte di certo, et il conte Checo fa fanti a ducati uno per uno ; Zuam Paulo Bajoni è andato a Perosa per far fanti, in zorni 8 dia tornar. Itein, haveano da Fiorenza, per uno partì a dì 9, quella terra esser in grani confusione, con dificultà si traze danari e si parla in circuii secreti. Da Ravena di 16. Come erano Venuti lì quelli tre da Forlì, dicendo voleano dar la terra a la Signoria, ma le roche erano in dubio di averle per esservi assa’ vituarie; fo ordinato credenza. Da Riva di sier Hironimo Baffo proveditor. In materia di biave, la qual non fo letta, ma iterimi re-plichoe, et perhò sarà scrita. Da poi disnar fo pregadi et fo leto tra le altre una lettera di Bibiena di Zuliano di Medici al suo secretano, di 13, trata di zifra ; avisa li successi e lui sempre scrive la verità, et che fiorentini voleno me-ter la cosa di Pisa in man dii re di Franza, ma si el ducha di Milani li dà ajuto seguirano la guerra ; perhò voria la Signoria facesse gajarde provision al presente, perchè tanto più facile saria l’acordo. Or tutti de’ Medici erano stufi. Da Ferrara dii vicedomino, di 16. Come ha via ricevuto lettere nostre che li cometeva non se impa-zasse in la materia di le pratiche, etc. Lui obediva e chi li diceva nulla rispondea non saper ; ma che la causa di l’odio dii ducha e lui era per le cosse ha-via scrito a la Signoria, sichè el sa ogni cosa, tamen non resterà di scriver il tuto. Et li savii in cheba consultorio la risposta a Fe-rara a Zacharia, et di mandar Zuam Mato era conte-stabile a Crema e venuto qui in Cypro con 300 fanti zoè page di Guazo, el qual dimandava molte cosse aileo non fu mandato. El principe non fu in pregadi. Fo posto parte per li consejeri, zoè sier France- 141 sco Foscarini et sier Marco Antonio Morexin el ca-valier et io Marin Sanudo savio ai ordeni, atento le cosse nostre di l’arsenal andavano mal, che ’1 fusse electo ozi in questo consejo uno terzo provedador a l’arsenal, con 1’ autorità che quello che per do di lhoro fusse facto sia fermo; et sier Lunardo Grima-ni proveditor andoe in renga a justificarsi di ducati 1000 prestati, etc. tamen non potendo dir altro laudò la parte ; io andai in renga per justitìcarmi non havia ditto per dir mal ; et la Signoria mi mandò a dir per Zorzi Negro secretano che non bisognnva risposta ; et cussi andò la parte 4 non sincere, 34 di no, 121 di la parte; et fono tolti 7. Rimase sier Hironimo Venier fo governador di l’intrade q. sier Bercelo el procurator, qual non veniva m pregadi, ave-86 balote, da sier Hironimo Pixani fo capitano a Bergamo 77, et cussi introe. Ancora fo messo per li savii parte di scriver a Ferrara a Zacharia, come dovesse solicitar la conclusioni et statini rescriver il tutto ; tamen, el consejo cridava li fusse da licentia : ave 2 non sincere, 73 di no et 97 di la parte, et fo presa, et se nium contradiva et fusse posto dar licentia, avea tutto il consejo. A dì 19 zener in collegio. Vene uno messo dii conte Ranuzo di Marzano qual dimandava la resolution di la Signoria nostra zercha darli conduta, ziò ché el dimandava ; et per el principe li fo dato bone parole con speranza, et expedito se ne andasse. È da saper quel conte Ranuzo era a soldo di fiorentini. Vene l’orator di Napoli in materia de li grani fono tolti per sier Andrea Loredam capitano di le nave, su la nave di maistro Menoli che fu presa, quali erano di suo fratello ; et zà per la Signoria fo scrito a Saracosa li fossero resi, qual il consolo rispondeva non haver grani di raxon di la Signoria : fo ordinato aldir el dito sier Andrea Loredam, et che venisse la matina in collegio. Item, fo parlato di certo merchado voleva far sier Alvixe Contarmi q. sier Ferigo con li proveditori a le biave, di biscoti; et perchè il tempo era lon-go non piaque al collegio, et li savii ai ordeni stete dentro. Da Ferara di Zacharia di Fresehi, di 16. Di coloqui abuti con Zuam Alberto et Zuam Lucha primo homo apresso il ducha, lo qual li ha dito : si la