15 MCCCCLXXXXVili, OTTOBRE. 16 più facile che Marati. Iiem, come uno di Tiberti da Cesena voria venir a stipendio nostro, qual suo fra-delio Achiles, era con la madona di Forlì, etiam lui verrà con nostri. Et che inteso esso podestà nostri, era a Marati, haver dubito de’ inimici, subito havia fato comandamento a domino Aloisio Valaresso, Ja-comazo da Veniexia, Meleagro da Forlì et Taliam da Carpi, che ivi si ritrovavano condutieri nostri, che dovesseno cavalchar in campo a la liziera. Et che ancora non era zonto il fiol di dicto Taliam, qual con le zente veniva. Da Vicenza, di sier Francesco Foscari cavalier, podestà, et sier Piero Balbi cavalier, capilanio, in risposta del far di le lanze, ivi lo mandato a far. Da Feltre di sier Hironimo Querini podestà et capilanio et di retori di Brexa, zercha il [ar di schio-petieri. Et da Udine di sier Domeneyo Bollani luogotenente, zercha li orzi comprati da sier Hironimo (dipelo provedador per le camere date a Vicenza, zercha conti, et come le cosse di quella camera andavano mal. 5 Da Roma la sera, vene lettere di primo oclu-brio. Come senesi erano malcontenti di l’acordo fato con fiorentini, et temevano di non haver dato il passo a’ nostri ; et che fiorentini non li haveano ateso a la promessa di romper uno ponte come era acordato per li capitoli; et che li foraussili senesi haveano ditto a 1’ orator nostro, che havendo ajuto da la Signoria toriano uno locho al mare de’senesi; et che Valenza in quel zorno a bore 18 era partito da Roma per andar a Civitavechia et lì star 2 zorni per poi montar in nave: ha portato con lui al meno, come fu estimato, di valuta più di ducati 200 milia, andoe per la porta da drio di San Piero, in forma mondana, vestito d’oro et di seta, con una cavia longa postiza, in mezo dii Cardinal Orsino et San Dyonisio, et acompagnato da 4 cardinali, zoè Palatino, Alexandrino, Perosa et Borgia, et li prelati di palazo, nè da altra famiglia di cardinali : sichè è adimpito la prophetia, etc. limi, di coloquii col Cardinal di Medici, che il pontifice traze al stato dii signor di Piombin, come li ha dito el signor Paulo Orsino. Itein, 1’ orator di Milan ha dito a domino Philiberto orator cesareo, per parte dii suo ducha, vogli persuader il papa a far brievi in ajuto di fiorentini contra nostri,. et far Piero di Medici ritorni, et che il re Federico ajuti fiorentini contra de nui. El prefato domino Philiberto li 8 ha risposto non voler far. Et come li oratori fiorentini solicita al papa a far brievi, non hanno audien- tia, et il papa zà quatro zorni è indisposto, et ogni zorno ditto orator è a la porta dii Cardinal di Perosa. Item, come il ditto principe di Salerno, per mezo dii Cardinal di Sanseverino, era acordalo con il re Federico, et havia venduto 500 perle a Valenza per ducati; 2800. Et che il papa ha mandato a pregar el Cardinal Ascanio ritorni in Roma, perchè el dava da mormorar a tutti el suo star fuora. Item, ha concesso el jubileo a Scocia et lngal-tera per haver danari, perchè el traze certa summa di scudi per ogni parochia. Item, si dice farà cardinali, et haverà danari assa’ per questa via. Da Pisa di 30, et primo octubrio. Come quelle cosse andavano malissimo. Sono reduti le zente in Pisa. Dubitano mollo di lhoro medemi che hanno mal animo, maxime hessendo li contadini reduti in la terra, qualli voriano ussir di affanni e star sotto el diavolo. Nonhano danari, nè li pono haver : le zente si lieva et li avanza di la paga, la qual dovea esser a dì 28 dii passato, el li ducati 4000 fono presi come ho serito. Inimici preseno 2 torre di Libratala, et li nostri fanti non aspetono pur un colpo, et si reseno, et tutavia tirano a Librafata ; hanno butà una parte di muraglie a terra ; hanno fato una crida che li homeni d’ arme anderano a lhoro stipendio li darano ducati 40 per prestanza per uno, et non volendo star a lhoro soldo li darano il passo ; et che Paulo Vitelli à auto ordine da’ fiorentini di seguir al tutto l’impresa di Pisa, siben Piero di Medici fusse su le porte di Fiorenza; et che ’1 campo lhoro era molto grosso, et haveano 500 fanti auto uno locho vicino a Libratala chiamato Castionzelo, dove era 120 fanti nostri et uno contestabele chiamato Michiel Zancho, lo qual fu l'alo prexon, et ebeno il loco per forza : in conclusion, Pisa sta malissimo, et resta la -via di mar aperta, la qual etiam inimici la torano. Stano nostri con gran paura, et tano bona guardia li cavali lizieri e omeni di la terra con li stratioti vi sono; ma nulla pono far. Di campo di Murali, molte lettere di 3 el 4. Molte lanze voleno, fanti e zente d’ arme. Il ducha di Urbin non va più avanti, dubita di inimici, qualli per tre vie dieno vegnir adosso nostri : el conte Ra-nuzo, el signor di Piombin per Borgo San Lorenzo, el conte di Cajaza per Ymola, Frachasso et il signor Otaviarn di Manfredi per Modiana. Et sier Jacoma Venier provedador scrisse, di 3, esser parso su quelli monti, et nostri bombardavano la roeha di Marati, ma li era intrato fanti dentro di novo ; et Piero di Medici et el signor Bartolomeo d’ Alviano ivi era, et Perin di Luppiet Dario da l’Aquila erano zonti