157 MCCCClXXXXVtlI, NOVEMBRE. 158 63 * A dì 27 novembrio in colegio vene sier Bernardo da Leze di sier Jacomo, et presentoe una lettera di credenza scrita per alcuni signori di Crovacin, qualli erano soi parenti, et lui havea una dona dì lhoro per moglie, qual si voria conzar con la Signoria nostra a lo stipendio ; e li fo risposo non esser tempo e datoli bone parole. Vene sier Nicolò Foscarini, stato proveditor a Mantoa e poi a Verona, qual referite de li malli portamenti dii marchexe di Mantoa ; in conclusion che non era stabile ; che non ha consejo di niun se non di rufiani, etc., et di quel suo zenero Cavriana ; et che quando la Signoria li scrisse quella lettera di darli il titolo, etc., era 8 bore di note quando la re-cevete et terminò far intender al signor questo, et ivi a la camera andato, el signor che dormiva con la marchexana quella note, si levò di lecto e su una scala cazete, et fo mal augurio, et exposto il tutto tolse rispeto fin la matina, et rispose come scrisse. Item, havea hauto ducati 8000, et che volea ducati 1500 computar in le zente d’arme e su le terre nostre, et ducati 400 per le armi di sguizari. Fieni, di la cossa successa a li oratori pisani, che fono fati levar di lecto la note da alcuni fantazimi con vilanie. Item, haver speso in spexe ducati 98, in doni ducati 77, et havia habuto ducati 400, et presentò il conto et il resto di danari; laudò il Barbafella suo secre-tario; et che ’1 dito marchese restava dar a suo modo ducati 500 et il debito di sai ch’era ducati 19 milia; fo laudato per el principe justa il consueto. Da Ravena, di 25. Come le aque erano cessate, et sperava serar le rote fate con pocho danno dii paese; havia di campo, di 21, nulla da conto. Fra-chasso esser a certo castello, et domino Lazaro Grasso con li provisionati era a Santo Archanzelo. Di Fano. Di sier Bacalarlo Zen el cavalier pa-tricio nostro, qual ha possession in quelle parte, vene lettere scrite a la Signoria nostra. Come per far l’oficio di bon servitor, avisava, havendo nostri bisogno di far fantarie, ivi ne erano molti et boni fanti che voriano soldo, et bastavali l’animo farli presto, etc. Da Roma di l' oralor, di 22. Si lamentava non haver lettere de qui, et come explorator andava dal pontifìce qual era sitibondo di saper nove di Franza e li dimandava si havea nulla, et esso orator rispondeva di no, et li disse haver lettere dii ducila di Valenza che li certifìchava esser voce de lì la conclusion di i; acordo dii re di Franza et la Signoria nostra, et si publicherà zonto lui sarà in corte, et etiam si tara la scntentia di le noze contra la raina mo- \ glie dii re presente, e farasi le sue noze etiam. Item, come li era sta scripto di Roma in uno di do brievi con titolo’ Duci Valentia et in l’altro cardinali Va-lentice; et il papa desiderar assai darli stato in Italia ; pretendeva al principato di Taranto, et quelli aragonesi temevano; et parlato dii marchexe di Mantoa, el papa lo acusoe di lezier e bestiai ; et che ’1 re Federico andava slongando la sua venuta in Apruzo. Era nove di Milan el ducha asunava danari assai et havia mandato fin qui a Maximiliatn ducati 80 milia, et che Ascanio stava di malavoja et diceva il papa in zorni 15 non li ha parlato do volte, et voleva atender ad altro eh’ a cosse di stato, et lassar l’impazo a 64 P orator dii ducha suo fratello et lui atender a’ piaceri ; et in effecto, raro si trovava col papa et non erano più in quella streta praticha come prima. Et che ’1 signor Fabricio Colona, che fo dito cavalchava verso Milan, par non cavalchi, nè si vedea alcuna movesta ; et che Paulo Orsini havia replichato quello scrisse per avanti di haver conduta ; et fiorentini haveano perso il gonfio per le cosse di Casentino, et era lì opinion chi potrà più durar vincerà. IH Napoli dii consolo, di 15 et 17. Come dii . marchexe di Mantoa per la trufa fata si parlava assai. El re andava perlongando la sua andata in l’Apruzo ; mandava 4 galie a servicio di Zenoa et do dovea andar col Cardinal di Napoli a Roma. Et l’orator yspano, era partito de lì, andò a’ soi lochi in Calavria et steva grieve. Item, il re hàvia liberato lo .episcopo di Anversa, et si tratava di un certo matrimonio qual lo dirò di soto. Et per l’ultima lettera, di 17, dice il re partirà al tuto questa selimana per l’Apru-zo, et a dì 14 fo a le exequie soa majestà dii conte Zuam Batista Caraffa, fiol dii conte ili Montesarchio, fratello dii Cardinal di Napoli, et soa maiestà era in mezo dii Cardinal di Napoli et dii Cardinal di Ragona. Di Turin, di Zuam Dolce secretano nostro, di 21 et 22 in zi fra. Come era sta retenuto 1’ orator di Napoli domino Antonio Frixom, per ordine dii re di Franza, non andasse più avanti fino non ha-vesse altro ordine ; et come il conte di Cajazo voria la fìa di misier Zuam Jacomo Triulzi per moglie ; et che de’ sguizari el ducha di Milan havia 5 cantoni, et che saria a proposito tuor li li capitani, quali si haveria con pochi danari. De Avicjnon, di uno Piero ZuaTie da Forlì, sta col Cardinal San Piero in Vtncula. Vene lettere date a dì 10 di questo. Avisa molte cose de l’intra -da dii fiol dii papa ducha di Valenza, et di Marseja lì in Avignorn, honorato assai a spexe dii Cardinal pre-I ditto, e stette zorni 12, ha speso ducati 7000, havia