357 X1CCCCLXXXXIX, GENNAIO. 358 messo ; non hanno più credito ; inimici s’ingrossano a quelle bande. Eri zonse a Pontedera el signor di Piombin con 90 homeni d’arnie ; in conclusion vo-leno danari; hanno hauto in prestedo da'citadini ducati 1700 con promissione in soUclum, et da osti et altri zercha ducati 300 ; non si poteno levar de li si non pagano. Et sier Domenego Malipiero solo scrisse una lettera : come la nave Soranza a PortQvenere havia descargà li orzi quasi tutti, et havia ricevuto ducati 2000 per dar a le zurme di le galie et li pia-cea, zoè ricevuto lettere di cambio una a Lucha a Bonviso di ducati 1000 et altri 1000 per via di Ze-noa. Item, prega, sia fato proveditor in locbo suo. Di sier Vicenzo Valier Itavi lettere di 15. Come li tempi era molto stranii e le zente malcontente, tome» stavano su pratiche di far qualche coraria. Lui voria andar a tuor Librafata, che potendo condur le zente saria impresa fazile, e si potrano alozar a coperto per esser ivi caxe assai, e con segurtà in ogni caso de poderse ritrazer per esser solum mia 6 di Pisa ; ma le zente sono in vero in tanta necessità che non poriano levarsi etc. Da Bologna di Antonio Vincivera secretar io, di 18. Come il ducha di Milan havia denegato a misier Zuam la liberation dii conte Cristoforo Torello ze-nero suo, dicendo ditto misier Zuane esser con la Signoria nostra, et misier Zuane dice il ducha è gran inganador. Item, si ha, la madona di Forlì à fato venir a Imola el signor Otaviam di Manfredi per darli sua fia promessa al signor di Faenza nepote di misier Zuane ; e misier Zuane dice l’audacia di costei prociede dal ducha di Milan. E da Fiorenza, è certifi-cliato esser in confusion per danari e discordia ; li frateschi hanno il dominio, et si se indusia e mante-gni l’impresa sin mezo fevrer, la Signoria sarà si-145 * gnora, e tuta Toschana converà inclinarsi : et esser sta trovato in «intoni di Fiorenza arme dipente di Medici.con laude di la Signoria. Item, esser passà per Bologna zente d’arme di Frachasso, vano in Lombardia, et uno Zuam da Casal ; è tornalo Cristo-foro Torello stato in Toschana, et domino Hanibal Bentivoy zonse eri lì, partito da Castel Delze per manchamento di strami; lauda il ducha di Urbim, dice potrà star in Bibiena. Et esser passalo de lì el fiol di Zuliam Gondi et uno altro di primi di Fiorenza incogniti, dicono vano a Ferara, hanno zoiecon lhoro, dicono haver di Franza come el re convegni-va romper con la Signoria, et li nostri oratori erano malvisti, lumm tutto il contrario si havia per lettere da Lion. Et poi per una poliza ditto secretano scrive misier Hanibal manda a la Signoria uno suo secreta- no, et se li lazi careze, perchè vai molto acender li carboni sora il capo, quasi dicat, vai molto darli ho ne parole. Di Zenoa dii secretano, di IO. Come quelli co-merchieri voleano li dacii per la nave Soranza, lui provete e scrisse al consolo di Porlovenere, e l’ora-tor fiorentino andò da li signori a dir non la lassas-seno discargar per esser mantenimento di guerra. Item, di Provenza sente si arma do nave et 4 galie, quale sono per ussir ; et l’orator |fìofentino partirà fin tre zorni de lì ; et misier Zuam Adorno non è partito, va a Casal poi a Milano ; et il governador voi mandar li scudi falsi di misier Zuane Doria a la Signoria; et misier Zuam Alvise dal Fiesco solicita la Signoria dagi conduta a suo zenero. Da Milan di V orator, di 19. Come mandava lettere venute da Casal drizate a domino Urban suo orator, de importantia, con le qual era lettere di li oratori di Franza nostri, et lui havia recevuto le lettere andavano in Franza, e le ha mandate verso Aste. Di Franza di oratori di IO di questo non in zi-fra , ma ben le replichale di 18 el 21 in zi fra, date in Nantes di Ber lagna, le qual domino Urbia le man-doe a la Signoria. Come il re, abuto la sententia in favor suo, partì da Synon per venir lì in Nantes a far le noze a dì 28 dizembrio, et essi oratori partino a dì ultimo, et andono a Somur. Et il re inteso per lettere dii signor Costantin Amiti el sinistro à abuto nostri di la rota di Casentino, mostrando soa ma-jestà gran dolor, mandò a lhoro misier Alexandro Malabaila dicendo il re si dolea con tutto il cuor, offerendo danari, zente e la persona sua per mantenir la Signoria i lochi tolti a’ fiorentini. Essi oratori rin-grationo soa majestà. Ivi vene uno napoletano con lettere di credenza di monsignor di Lignì, qual edam si mandò a doler ut supra et oferir in pochi zorni con danari per la via di Provenza manderia 6000 persone in Toschana in ajuto di la Signoria nostra; ringrationo per el simile soa signoria. El a dì 5 li oratori zonseno in Nantes, el re non era venuto, vene il luni a dì 7, et do bore da poi mezanote fé dir messa e sposar la raina madama Anna et andò ad consumandum matrimonimi. Et eri fono da soa ma-jestà a congratularsi nomine dominii di le noze et ringratiar di la oferta e di quello mandò a dir per il Malabaila, et soa majestà disse haver a viso non esser seguilo tanlo mal, ma solum le zente dii signor Bortolo d’Alviano havia auto un pocho di sinistro ; oferiva di novo soa majestà a la Signoria le zente et la persona sua. Et a dì ultimo dezembrio essi oratori receveteno lettere di la Signoria nostra repli-