281 MDXX, OTTOBRE. 282 le terre nostre per puro omicidio, avendo la carta di la pace. Chi veramente quello amazerano miro i confini, abino lire 3000 et facilità di cavar uno di bando ut supra. Et sia publica la presente conda-nason sopra le scale di Rialto, et a Padoa, et nel luogo di Uriago a notitia di tutti. Item, che Mio de Cecho Bussati, absenté ma legilimamenle citado per la medesima ferison et morte, sia bandizà come il ditto Jacomo Veraro, et si ’1 sarà preso, sia squartà con i modi et condition et taglia dii prefato Jacomo. Item, che Amadio Fabio, absenle ancora ma legítimamente citado per la medesima causa, sia bandizà come i ditti Jacomo Veraro et Mio de Cecho Bussati, et si ’I sarà preso etiam sia squartà con tulli i modi e condition et taglia in omnibus di prefali. Item, che Bilon fabro, absente ma legilimamenle etiam citado per la medesima causa, sia perpe-tualmente bandizalo in omnibus come i prediti, et se ’1 conlrafarà al bando et preso sarà, quelli che ’1 prenderano vivo intra i confini et porterano ne le forze nostre, habino lire 6000 de i danari di la Si-6 * gnoria nostra, et possino trazer un bandizado de una de le (erre nostre per puro omicidio, habiando la caria di la pace; quelli veramente che intra i confini lo amazerano, habino lire 3000 e la facilità di (razer uno di bando ut supra. VX sia publicada ne i luogi sopraditli. Item, che Francesco Sartor, Bernardin Sartor, Lorenzo Bressan, Hironimo da Piove, < t Creja solito esser fornaro, tutti absenli ma legítimamente citadi, per esser intervenudi et haver mal operato nel medesimo caso, siano perpeluamente bandizadi come i altri sopraditti, et se mai in alcun tempo i conlra-farano al bando, et presi sarano, a quelli et cadami de loro in mezo le do Colone sopra uno eminente solaro li sia tagliada la testa da le spale, sichè muo-rino et l’anima dal corpo sia separada, et chi cadami de loro prenderano intra i confini et pre-senterano ne le forze noslre, habino lire 2000 per cadauno presentando vivo, et per cadami amazerano dentro li confini ut supra lire 1000 di beni di la Signoria nostra. Et sia publicà come le altre. Item, che Cecho Bussan per le male operation sue fate in quella cosa contra francesi, sia perpetua-mente confinado ne la preson Forte, dove habia a finir la vita sua, et se mai in alcun tempo el scamperà et preso sarà, sia condulo qui in Venelia, et sopra una piala menado da San Marco a Santa f, donde con un comandador, el qual sì ne l’andar come nel ritorno assiduamente proclami la colpa sua, sia redulo a San Marco, dove in mezo le do Co-Ione sopra uno eminente solaro li sia tagliada la lesta da le spale sichè el muori et l’anima dal corpo si separi, et da poi il corpo in 4 parte sia squartado, 3 de le qual siano apicade a Ire forche ne le estreme parte di questa cilà, secondo il consueto, et la 4 con la testa sia apicada a un paro di forche nel luogo di Uriago. Et chi quello prenderano sì qui a Venelia come in cadami loco nostro, et vivo presenterano, habino lire 4000 di pizoli de i danari di la Signoria nostra; quelli che veramente ut supra lo amazerano, habula la fede, habino lire 2000 di pizoli. Et cussi sia publicado sopra le scale di Rialto et Padoa, et nel luogo di Uriago. A dì 12. La matina, vene li Avogadori di co-mun, sier Francesco da cha’ da Pexaro et sier Lorenzo Bragadin, et parlò il Bragadin dolendosi dii Patriarcha, sufragava molti che meritavano la morte, et era il vicario del Patriarcha presente, et maxime uno Sorpion, fo fiol di Anlonazo da Viterbo, soldato, qual è publico assassino, e tamen è inibition dii Patriarci«, è frale; etiam di altri, alegando li dolori non voi che quelli tali godano li benefici di la Chiesa. Poi parlò il vicario dii Patriarcha scusando monsignor suo, che essendo questi di suo foro, lui voi ju-dicarli et punirli si hanno fato mal, nè li voi asol-ver eie. Unde il Principe lo chiamò, dicendo al vicario parlasse al Patriarcha lasasse far juslitia di tal tristi, et non ajulasse tal malfatori. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consulen-dum zercha le cosse di mar, per il caso seguito di le fuste solfo Coron eie., et dornan verano con le loro opinion al Pregadi. È da saper, eri per via di Candia, per teiere di 12 Septimbre, si ave, per navilii venuti con musca-leli, come alcune fusle di turchi haveano dà l’incalzo a do navili andavano in Alexandria, uno di sier Ma-fio Bernardo, qual scapolò, e l’altro di sier Malio di Prioli con arzenti vivi, preseno. Item, a Silia dille fuste messeno in terra facendo gran danni, unde il rezimenlo di Candia havia mandà alcune galìe di quelle venute a disarmar, subito atorno l’isola. Item, qui sopra Lissa, certe fuste prese uno gripo veniva di Candia con vini di rason di Coresi. Dii Provedador di l’armada sier Domenego Ca-pelo, fo lelere zercha le fuste, et scrive che ’1 furia processo; il sumario dirò di sotto. A dì 13. La malina fo le ter e di Pranza, An-glia et Milan, el sumario di le qual scriverò, lele . sarano in Pregadi.