MDXXT, GENNAIO. 51G orator nostro, date a Buda. Come, ricevele nostro di 21 dii passato con li sumari di la venuta di l’oralor dii Signor lurcho e la eletion di l’orator al Signor turco; lo qual nove comunicò a quelli signori. Scrive, è venuto uno orator dii re di Poiana nominalo domino Zuan Ortovich, qual è in sacris, fo cubiculario di papa .lidio, vernilo per ringratiar il Re di le zelile mandate in ajulo dii suo Re contra il Gran Maestro di Prussia ; el par per questo el campo predito sia reirato mia 5 di una terra, dove si era accampato, chiamata .... e si va disolvendo. Scrive, averlo visitato, e coloqui auti insieme ut in litteris: qual li ha ditto il suo Re è in bon amor con tulli e con moscoviti e con uno imperador di Tartari, qual li ha mandato a offerir ajuto, et li ha mandato uno ambasador a far la paxe insieme col Gran Maestro di Prussia. Scrive, eri zonse lì a Buda uno ambasador dii Signor turco, venuto per far paxe e Irieve come voi quel Re. Bit ditto di 12. Como è sta expedilo domino Filippo More preposilo agriense, vicn orator a la Signoria nostra con ampio mandato, c la longeza non è sta expedilo prima, è sta per le controversie ■ erano fra loro, però che el reverendo Cinque Chie-sìe molto disturbava a darli mandato di tralar e far acordo di danni con la Signoria nostra, e voleva, non havendo li danari rechiesti, si partisse e protestasse eie. Ma il reverendissimo Cardinal Strigo-niense, con letere e soì noncii à operato il contrario, e fatoli dar comission ampia, e à tenuto la via dii conte Palatino, al qual il Re asignò ducali 4000 di danari di la Signoria nostra, dicendo, partendosi l’orator in corozo non havia li ditti ducati 4000; sichè hanno termina mandarlo con gran autorità et * ampio mandato. Per il clic esso Cardinal ha mandato il suo canzelier da lui Oralor a dirli Popera-tion à fato a beneficio di la Signoria nostra, e come è sta sempre amico nostro, ma è vechio e morirà presto. E che diio domino Philippo More è persona degna e homo molto destro e amico di la Signoria. È bon la Signoria concludi con lui, et non indusii, et è bon charezar esso oralor e honorarlo et farli le spexe. Scrive la dieta si dovea far de lì questa santa Isabella è stala rimessa a farla questo san Zorzi, acciò il Cardinal si possi ritrovar etc. Dii ditto, di 13. Come andò dal Re a comunicarli le nove, et udite lo feno lirar da parte, et vete che tra loro mollo parlavano che la Signoria ha-vesse fato orator al Turco senza sua partecipalion. Et poi stali assa’ in consulto, lo fono chiamar dicendoli il Gran Canzelier, per nome dii Re, rìngra- tiava la Signoria di tal avisi, ma li pareva di novo la ereation di l’oralor senza sua intelligentia; e come l’era venuto uno orator dii Turco di qui per voler far paxe o trieve con questo Signor nuovo come a Soa Maestà pareva, et che lui non li voleva risponder se prima non havia il parer di la Signoria nostra come sua bona amiga, et cussi dovea aver foto la Signoria con lui; et 1’ orator vien qui harà coniis-sion di parlar di questo a la Signoria per esser beneficio di la cristianità. L’orator rispose che la eletion di Porator era secondo il consueto, che sempre che moriva un Signor e succedeva l’altro, la Signoria mandava oratori a dolersi et ralegrarsi. E cussi havia eleclo questo. Tamen, scrive, questi hanno auto a mal tal eleclione. Avisa, doman parte domino Filippo More sopraditto, vien orator a la Signoria nostra. Item, venute letere di Alemagna, come la Cesarea Maestà è risolta non voler per moglie la sorella di questo Re, ma ben darla al fratello don Ferante e li darà la Stiria e la Carinlhia e il conta’ di Tiruol, con darli etiam a Panno d’inlrada ducati 100 milia. Et questi non si contentano dicendo, la Cesarea Maestà non patirà mai privarse di Stado per darlo al fratello etc. Tamen aspetano li oratori di questa Maestà quali dieno ritornar con la ferma risolution. Item, per letere di 12, scrive il Re averli comu-nichato aver di la morte dii signor Turco novo. Di Napoli, di Hironimo Dedo secretano, 312 di 16. Come, essendo ritornato il marchese di Pescara da la caza riiferdalo, fu a parlarli e li dete le letere di la Signoria nostra zercha voler manlenir li privilegii et exentioni si ha, qual per il marchese dii Guasto vien interotte, qual è slà confirmate per il qii. Re Catolico et per questa Cesarea e Catholica Maestà. Disse faria, e ordinò al ditto Marchese letere in bona forma, et si racornanda mollo. Scrive de lì si atende a vender terre el il ducato di Sora, qual esso marchese di Pescara comproe, et atende dar li danari, et oltra la dote bave il marchese dìi Guasto che tolse la fia di........etiam voi mandar el fratello, e con quella dota pagar. Item, scrive altre terre, comprate ut in litteris. Scrive di certa que-slion noviter seguila poi la morte del signor Zuan Antonio Caldora eh’ è de le prime cazade de Napoli videlicet......per questa causa è stati a le mano, et uno morto l’altro ut in litteris..... ... sichè do caxe, videlicet Caraffa et Caldera è a le mano. Si tien la cosa non starà qui. Quesli fanno processi et vorà far pagar danari assà. Scrive, quelli loraussiti presi confessano aver auto vituarie da sub-