MARIO NANI MOCENIGO Gli operai entravano in Arsenale allo spuntar del giorno chiamati dalla campana che suonava per la durata di un’ora di seguito. Ne uscivano al tramonto al suono della stessa campana. Nei mesi di estate il lavoro si :nter-rompeva per due ore sul mezzogiorno e la maestranza in questo frattempo poteva allontanarsi dall’Arsenale. Nel pomeriggio del sabato in Arsenale non si lavorava e si pagavano le maestranze. Durante i giorni festivi in Arsenale ordinariamente « non si lavorava, ma vi prestavano servizio a turno gli arsenalotti destinati alla vigilanza contro i furti e gli incendi . Gli arsenalotti partecipavano in posizione preminente alle varie solennità pubbliche e nei cortei, vogavano nel Bucintoro quando il Doge vi prendeva imbarco; i capi operai erano persino invitati in determinate solenni circostanze ai banchetti offerti dal Doge. I figli degli arsenalotti, anche in tenera età, erano ammessi a lavorare in Arsenale in modo che da grandi potessero avere acquistato ormai la necessaria pratica nel mestiere. Dall’età di 10 anni cominciavano ad essere retribuiti. Ciò non ostante la disciplina nella maestranza era severissima e le negligenze e le malversazioni erano punite con estremo rigore. Ne fanno fede due iscrizioni 60