L’ARSENALE DI VENEZIA nale in modo da adattarlo alle esigenze dei nuovi tipi di costruzioni navali e si interessò invece ad ampliare quello di Pola coll’intenzione evidente di farne l’unica base navale dell’impero. Sappiamo solo che furono costruiti nel 1849 il piroscafo Taurus, nel 1850 la goletta da 6 cannoni Saida, nel 1851 la fregata da 60 cannoni Schwarzenberg, nel 1852 il piroscafo da 6 cannoni Curtatone, nel 1853 il piroscafo da 6 cannoni Eugenio, nel 1856 la piro-corvetta da 18 cannoni Arciduca Federico, nel 1857 la piro-corvetta da 18 cannoni Dandolo e le cannoniere Hentzi e A Inoch e in fine nel 1859 la batteria corazzata da 22 cannoni Feuerspeur. La maestranza dell’Arsenale non raggiungeva il numero di 1000 operai ; ai lavori però erano chiamati a contribuire anche gli ergastolani che erano stati concentrati nell’ex convento delle Vergini. Per dimostrare lo stato di abbandono in cui l’Arsenale fu lasciato dopo il 1849 osserveremo che Nicolò Priuli nell’atto di rifiutare la carica di Podestà offertagli scriveva coraggiosamente una lettera all Imperatore nella quale lamentava l’abbandono in cui era lasciato l’Arse-nale e finiva con le seguenti parole: (( Voi non permetterete Maestà che la storia giu-« dice severa e imparziale dei Re, scriva con indelebili 127